8 lug 2018 – Quando eravamo andati a visitare Rotor, in Spagna, avevamo visto tante idee e progetti. Ed era facile immaginare come un’azienda che punta alla ricerca assoluta potesse mirare decisamente a fare qualcosa in più. Ecco allora la notizia: l’1×13, con una cassetta a tredici velocità che l’azienda spagnola ha inserito nel proprio sistema idraulico e propone per strada, gravel, ciclocross e mountain bike. Praticamente per ogni applicazione.
Si tratta di una piattaforma modulare, così l’ha pensata Rotor, con componenti che possono interscambiarsi tra i diversi settori di applicazione con componenti dedicati.
Perché questa novità? Siamo andati subito a parlarne con il personale di Rotor.
«Abbiamo fatto un conto sui rapporti effettivamente disponibili, nel nostro caso partendo da un sistema a 11 velocità – spiega Rosa de la Heras, dell’azienda spagnola – e ci siamo presto resi conto che considerando rapporti con sviluppo metrico similare o incroci di catena inopportuni, il ciclista ha effettivamente a disposizione solo 14 sviluppi metrici che, in più, non sono sequenziali tra loro (occorre incrociare diversamente la catena su moltipliche e pignoni ndr). Per quello abbiamo pensato a un sistema che risultasse efficace come sequenzialità, preciso e leggero come è il nostro gruppo UNO su cui ci siamo basati».
Il progetto parte dal concetto che Rotor è convinta che anche il settore stradale andrà presto verso un utilizzo massiccio della singola moltiplica anteriore mettendo a disposizione una grande quantità di scelta per la guarnitura. Il nuovo sistema infatti propone corone da 38, 40, 42, 44, 46, 48, 50, 52, 54 denti.
«Siamo partiti dallo studio del ciclista – proseguono da Rotor – e anche dall’analisi dei dati provenienti dal nostro misuratore di potenza INpower per capire l’utilizzo migliore e il prodotto da realizzare».
La trasmissione 1×13 si basa su un cambio posteriore a funzionamento idraulico azionato da comandi dedicati. Nella versione stradale/gravel/ciclocross sono simili esteticamente a quelli dell’UNO, ma diversi per tecnologia. Il sorriso con cui hanno accolto la nostra domanda su una futura compatibilità ha lasciato intendere che è un progetto su cui si sta lavorando.
Il cambio posteriore è dotato di uno sgancio che permette di rilasciare la rotellina superiore del bilanciere per consentire lo sgancio della ruota (essendo un sistema 1x la molla è molto dura), è presente anche un selettore, nella parte anteriore del corpo cambio, che permette di modificare il range di azione per utilizzare il cambio con cassette anche da 11 e 12 velocità.
Il mozzo posteriore è dotato di cassetta perfettamente analoga al sistema a 12 velocità (pensiamo a Sram), dove il pignone in eccesso rimane esterno alla cassetta stessa. Il mozzo prevede una battuta da 142 millimetri per tutti i tipi di biciclette (quindi per la corsa ci sarà da scegliere un telaio compatibile con questa misura).
Ecco quali sono i vantaggi individuati da Rotor
1. Spostamento semplificato.
Eliminare la necessità di utilizzare il deragliatore anteriore nelle fasi cruciali i di gara.
2. alternativa
La piattaforma esclusiva 1×13 è una vera alternativa nella gamma e nei passaggi di trasmissione alle tradizionali trasmissioni 2×11.
3. Flessibilità
Gamma di ingranaggi più ampia e più scelte di ingranaggi rispetto ai sistemi MTB 1×12 esistenti.
4. Piattaforma modulare
L’esclusivo concetto di piattaforma modulare 1×13 si adatta alle diverse esigenze di ciclismo con la scelta di leve, cassette, ingranaggi e corone ottimizzati per montaggio diretto.
5. Leggerezza
La corona semplificata di 1x senza deragliatore significa peso ridotto e minore complessità meccanica con aerodinamica migliorata.
6. Benefici del movimento idraulico
- Esente da manutenzione: installazione, spurgo, dimenticare. Nessun cavo da sostituire, nessuna batteria da caricare.
- Instradamento interno più veloce.
- Più leggero dei sistemi meccanici e alimentati a batteria.
- Tecnologia idraulica con comprovata affidabilità.
Sui vantaggi della scelta dei rapporti anche per quanto riguarda l’assortimento, Rotor propone, oltre alle diverse moltipliche, un assortimento di pacchi pignoni in grado di coprire praticamente qualsiasi esigenza di rapporto.
L’elaborazione dello sviluppo metrico è un argomento che abbiamo trattato diverse volte per individuare il migliore assortimento tra moltipliche anteriori e pacchi pignoni posteriori.
Guido P. Rubino
Rotor non ha lo stesso potere di Shimano o Sram nell’imporre
nuovi standard di telaio (allargamento battuta forcellini posteriori).
La scelta di avvicinare le flange del mozzo per fare spazio al tredicesimo pignone comporterà ruote meno robuste.
Quando Shimano e Sram decideranno di andare a 13, sicuramente imporranno al mercato un allargamento del carro, mantenendo inalterati i valori di robustezza attuali.
Comunque complimenti a Rotor, che cerca di innovare guardando avanti con lungimiranza.
Credo che la doppia moltiplica andrà a morire anche su strada.