1 gen 2021 – Ci lasciamo alle spalle un 2020 bruttissimo per molti versi, una tragedia per troppe famiglie, ma fortunato per la bicicletta intesa come mezzo, anche come mercato, pur nel contrasto con la stagione delle corse strizzata, strappata, defraudata di tantissime gare. Perché se il professionismo ha sofferto e sta soffrendo, tantissimi organizzatori di gare di categoria, granfondo e altre manifestazioni, sono rimasti al palo, fermi e con perdite economiche importanti, così come tanti altri settori dell’economia. Le imminenti elezioni per la presidenza FCI dovranno portare a un rinnovamento necessario, a prescindere da quale sarà il candidato scelto. Quest’anno ha messo in evidenza problemi che non si possono più trascurare.
Rilancio della bicicletta
La bicicletta, intesa come oggetto, sta vivendo una primavera senza precedenti in questo secolo e forse superiore anche a quello passato. Molte aziende hanno chiuso con percentuali di crescita a due cifre, la mancanza di biciclette con cui si è arrivati alla fine dell’anno parla di un mercato cresciuto moltissimo e di un lavoro che ha recuperato, con interessi importantissimi, le preoccupazioni del primo lockdown.
Però dobbiamo fare ancora i conti con una pandemia che avevamo immaginato già alle spalle a questo punto. Con una preoccupazione per la salute che non possiamo ancora archiviare nonostante gli sforzi della medicina. Significa che le nostre abitudini, almeno in questa prima parte dell’anno, non cambieranno di molto rispetto ai mesi precedenti. Pazienza e tenere duro, come un ciclista in salita anche se per molti del settore questo è stato un anno in discesa. In effetti, se il 2021 sarà l’anno della ripartenza sociale ed economica, la ripartenza della bicicletta è avvenuta proprio nel 2020.
Mobilità e ripartenza
Parte dell’attenzione si è spostata sulla mobilità, la vera sfida del futuro. Italia e resto del mondo hanno dovuto modernizzarsi all’improvviso in molti settori. La cosa, in sé non è negativa: abbiamo scoperto, all’improvviso, che tanti strumenti cui attribuivamo solo un utilizzo ludico avevano, in realtà, un potenziale enorme: quello di spostare il lavoro al di fuori dei soliti posti, dando più libertà d’azione. Si sono dovute fare le cose di corsa e tanto c’è ancora da fare, ma intanto abbiamo una dimostrazione che non avremmo osato credere. Il 2021 sarà l’anno che, ci auguriamo al più presto, ci porterà fuori dalla pandemia e che ci vedrà responsabilizzati verso una società inevitabilmente diversa. Si recupererà quel che abbiamo perduto nel 2020, ma se ne guadagneranno le conquiste fatte. Almeno quelle.
È l’augurio che vi facciamo, assieme a quello di moltiplicare i chilometri pedalati per quanto volete voi e magari su strade più sicuro del solito (per questo, forse, il 2021 non basterà, ma qualche miglioramento dovremo vederlo).
Un po’ di noi
Infine noi. Cyclinside nel 2020 è cresciuto molto ed è culminato con il restyling completo del sito che speriamo abbiate apprezzato. È cambiato tutto, dalla struttura interna, all’organizzazione dei contenuti fino alla struttura tecnica, con un bel salto di qualità che si traduce in un sito molto più veloce pure da fruire.
Grazie anche al contributo dei nostri lettori abbiamo individuato argomenti da approfondire e abbiamo iniziato a lavorarci. Qualcosa avete già visto, ma c’è ancora tanto altro da mostrare. Intanto la squadra di Cyclinside si allarga.
Buon anno amici, buone pedalate e un olè.
Guido P. Rubino