È un progetto che viene portato avanti in diversi anni quello che in casa 3T hanno chiamato “Strada”. Prima è stato progettato il telaio secondo le regole aerodinamiche e pensando anche alla “clearance”, ossia lo spazio lasciato per le ruote, per poter consentire il montaggio di coperture di grande sezione (fino a 30 millimetri).
L’aerodinamica che ha portato al disegno delle tubazioni e del telaio, ma anche quella forma della forcella che si allarga verso l’esterno. Un progetto che ha continuato a svilupparsi negli anni fino ad arrivare all’ultimo modello presentato a Eurobike: Strada Due.
In che cosa cambia rispetto alla bicicletta precedente? La possibilità di montare anche il deragliatore, superando, così, il limite della single speed della versione precedente.
«È la risposta alla single speed che forse non è stata sempre l’ideale?» Abbiamo chiesto a Gerard Vroomen, capo progettista di 3T.
«In realtà è l’evoluzione di un concetto che avevamo già in mente – ci ha spiegato Vroomen – poi bisogna anche dare tempo alle persone per abituarsi alle cose. E sappiamo che la proposta di una single speed sia molto avanti in questo momento nel ciclismo su strada. Però i nostri corridori ci hanno già corso e pure vinto».
La nuova Strada Due beneficia di tutti gli studi aerodinamica del modello precedente ma con la possibilità i sfruttare il doppio rapporto anteriore.
Un aumento di possibilità che viene dato anche ai corridori del team Aquablue Sport, sponsorizzato da 3T.
Strada Due è un trionfo di integrazione. Il telaio è pensato specificamente per i sistemi elettronici e, nel modello che abbiamo visto in fiera, il montaggio con Campagnolo EPS ha permesso di realizzare una bicicletta dove i fili esterni sono ridotti al minimo a favore di una estrema pulizia dell’estetica. Il tutto in telaio da 1.005 grammi con la forcella che ferma la bilancia a 395 grammi.
Per saperne di più: https://www.3t.bike
Redazione Cyclinside