21 mg 2019 – Se chiedete a un corridore cosa non potrebbe chiedere di meglio dopo una settimana di Giro, una cronometro in salita e un giorno di riposo, probabilmente vi parlerà di una tappa come quella di oggi.
Percorso calmo piatto di 145 chilometri, ideale per il recupero dopo il giorno di pausa. Difficile sperare in un arrivo diverso da quello in volata, allora, e anche se i due fuggitivi di giornata (Sho Hatsuyama e Luca Covili) sono due nomi che stimolano la letteratura. Meglio pensare alle prossime tappe allora, per vincere la noia di questo lento trasferimento che prelude ad altre battaglie.
Temperatura primaverile e sole, finalmente, sul Giro d’Italia e allora i corridori se la prendono pre comoda, mantenendo anche una media inferiore alla più bassa prevista dal Garibaldi.
Tappe da divano, dove si tende ad addormentarsi e purtroppo anche in gruppo c’è chi si distrae. Un volo doloroso per Enrico Battaglin è l’unico brivido di una tappa decisamente soporifera.
La scarsa cronaca di giornata parla di fine della fuga a meno di 30 chilometri e poi via con le operazioni della volata.
Cambio di ritmo
Quando davanti vanno le squadre dei velocisti, il ritmo cambia in maniera pazzesca. I “treni” delle squadre si affiancano e fino ai -3 c’è anche la squadra di Roglic che non vuole rischiare inutilmente. Poi c’è la neutralizzazione dei tempi e allora tocca solo ai velocisti.
Il rettilineo finale è più di due chilometri. Prova il colpaccio Ventoso con un colpo da finisseur di grande potenza (è anche buon velocista) che per un attimo lascia tutti lì. Poi ci pensa la Lotto di Ewan a chiudere a tutta, proprio un attimo prima che Ackermann si arroti con un altro corridore e fa il disastro. Il tedesco finisce a terra a grande velocità. Lascia a terra decimetri quadrati di maglia e pelle, quando si rialza, con calma ormai, c’è solo da raggiungere l’arrivo e controllare i danni.
Sorte dolorosa anche per Moschetti. Resta a terra e si rialza a fatica, attorniato dai compagni. Accertato che non ha rotture lo tirano su di peso, ma appare imbambolato e stordito la botta è stata fortissima e ha perso pure conoscenza. La sua giornata, per ora, si conclude in ospedale.
Intanto davanti si è consumata la volata tiratissima. Vince Demare lanciato benissimo dal suo compagno di squadra. Secondo è ancora Viviani, ancora da solo nel finale a farsi la volata. Tra primo e secondo oggi la differenza forse è stata proprio nella squadra. Resta un po’ un mistero questo (e la sua faccia sul traguardo, guardate la foto d’apertura) dice tutto.
Come resta un mistero l’intervista di Franzelli al Processo alla Tappa a Charles Leclerc, pilota Ferrari che saluta Conti in un bello scambio di battute. Conti è con Rizzato pronto a rispondere alle domande ma viene abbandonato lì, a favore del pilota di Formula 1. Poverino.
Redazione Cyclinside