10 ott 2020 – Alla fine ha vinto la fuga. Anzi, è stata lasciata andare perché andava certamente bene a tutti. I fuggitivi, Ravanelli, Rosskopf, Brandle, Dowsett, Holmes e il nostro Salvatore Puccio, hanno raccolto un vantaggio attorno ai 10 minuti. Il gruppo ha provato a reagire prima di lasciare il via libera definitivo.
Dietro qualche tensione in discesa per un ritardo di Fugslang con altri corridori e poi una brutta caduta per Brambilla, rimasto per un po’ stordito a terra. Prima di ripartire ha dovuto cambiare il casco danneggiato: botta forte ma senza danni.
I dieci minuti di comodità hanno permesso ai sei di studiarsi con calma fino all’arrivo nel circuito di Vieste dove, a un certo punto, si era creata una certa preoccupazione valutando il ritardo del gruppo rispetto ai “problemi di traffico”.
Nello strappo del circuito l’affondo è di Salvatore Puccio che non fa il vuoto pur scremando i fuggitivi. Rimane con Holmes e poi vengono raggiunti da Rosskopf.
Niente di fatto però, quando rientrano gli altri dietro Puccio, dimostratosi più forte, smettono di tirare lasciando a lui il compito di tirare quando Dowsett prova l’allungo.
Il vantaggio di Dowsett arriva a oltre 50 secondi. Il momento della verità è lo strappo finale, dove Holmes e Puccio riescono a recuperare più di trenta secondi. A loro si aggancia anche Rosskopf.
Dowsett si rimette in posizione da cronometro, anche senza prolunghe, e riprende a guadagnare secondi ricostruendo il vantaggio perso in salita. Ha dosato bene le forze, dosandole in salita perdendo il giusto per non finirsi. Per lui tattica perfetta. Per Puccio, mannaggia, una beffa.
Il gruppo, intanto, pascola tranquillo verso il quarto d’ora di ritardo, pensando già alla tappa di domani mentre Alex Dowsett alza le braccia sotto al traguardo.
Il podio si completa con la volata dei tre inseguitori vinta da Puccio su Rosskopf. Peccato per Puccio. Per Dowsett la gioia e una commozione incontenibile.
Redazione Cyclinside