Da semplici amatori abbiamo preso parte a una lunga gara a tappe con dislivelli importanti, la TransAlp 2025, tra le altre cose, lo scopo era capire un non professionista fosse in grado di alimentarsi secondo le ultime linee guida in campo di integrazione.
A differenza della “semplice Granfondo”, quando si affronta una gara a tappe, la gestione dell’alimentazione diventa tanto importante quanto la preparazione atletica. Ogni dettaglio può fare la differenza nella performance e nel recupero, soprattutto quando la fatica si accumula giorno dopo giorno.
La teoria: l’apporto ideale di carboidrati
Per sforzi prolungati come tappe da 4/5 ore, la letteratura scientifica moderna consiglia un apporto di carboidrati intorno ai 90 grammi per ora (anche se alcuni corridori riescono ad arrivare a 120 gr/ora) per ottimizzare la disponibilità di energia e sostenere la prestazione. Tuttavia, se è vero che la teoria fornisce delle linee guida chiare, è altrettanto vero che la pratica è molto più complessa se parliamo per ciclisti non professionisti, soprattutto quando entrano in gioco fattori individuali come la tolleranza gastrointestinale e le condizioni climatiche.
Prima della partenza: creare la base energetica
Nel nostro test sul campo, abbiamo iniziato ogni tappa assumendo uno o due Ready di Volchem a seconda della lunghezza della tappa, circa 30-45 minuti prima della partenza. Questo prodotto fornisce energia rapidamente disponibile e consente di partire con le scorte di glicogeno ben cariche.
Durante la tappa: carburante costante e variazioni di gusto
Durante la corsa, il focus era mantenere un flusso continuo di carboidrati senza sovraccaricare lo stomaco. Abbiamo alternato diverse soluzioni per variare le fonti e le consistenze:
- Energen GF 2:1 (50g di carboidrati per unità): molto pratico e ben tollerato. Ho apprezzato particolarmente il formato da 50g, utile per avvicinarsi all’apporto teorico con un numero contenuto di assunzioni. Il gusto cola, seppur molto dolce, è risultato piacevole e mai stucchevole. Siamo arrivati a tre o quattro gel per tappa.
- Energen classico (21g di carboidrati): per il rush finale, solo uno nell’ultima mezz’ora nel nostro caso.
- Barrette Promeal Energy Crunch Bar al miele (24gr di carboidrati): ho scelto di inserire qualcosa di solido da masticare (uno o due al giorno) per supportare anche la digestione meccanica e offrire varietà al palato.
- Isodrink in borraccia: sali minerali integrati con carboidrati, alternato ad acqua semplice per garantire sia il reintegro dei liquidi che l’apporto energetico. Per praticità si è preferito fare una borraccia ultrarricchita (da circa 90 gr di carboidrati) e una borraccia con acqua. Ma nulla vieta di fare due borracce con 50gr l’una.
Dopo l’arrivo: recupero immediato
Appena terminata la tappa, ho puntato sul recupero rapido con:
- Volamin BCAA nei primi minuti dopo lo sforzo, per favorire la sintesi proteica e ridurre il catabolismo muscolare.
- Barrette proteiche Promeal per introdurre proteine solide in tempi brevi.
- Promeal Workout in polvere una volta rientrato in albergo, per completare l’apporto post-tappa.
Il bilancio: quando la teoria incontra la realtà
Nonostante la teoria suggerisca di arrivare a 90g/ora, nella pratica abbiamo trovato molto difficile mantenere questa soglia costantemente, soprattutto con temperature elevate che riducono la capacità di assimilare grosse quantità di carboidrati. Nelle mie giornate tipo, l’assunzione media si è attestata attorno ai 60-70g/ora, che nel nostro caso si è rivelato un compromesso sostenibile che ci ha permesso di gestire al meglio l’intestino senza cali energetici rilevanti.
Questo aspetto sottolinea una verità spesso trascurata: l’assimilazione e la tolleranza vanno allenate quanto la gamba. Specialmente in una gara a tappe, è fondamentale trovare un proprio equilibrio alimentare per reggere la routine giorno dopo giorno.
Considerazioni generali sui prodotti testati
I prodotti Volchem utilizzati si sono rivelati molto performanti sotto diversi aspetti:
- Gusto neutro e mai invasivo, tranne per gli Energen che, nella versione Cola, risultano più dolci ma comunque ben tollerabili.
- Ottima digeribilità, anche per chi, come chi scrive, ha un intestino piuttosto delicato. Un punto a favore che non tutte le marche possono vantare.
- Praticità di assunzione e buono spettro di formati (liquidi, solidi, polveri) che consentono di variare senza stress per l’apparato digerente.
Ulteriori informazioni: https://www.volchem.it/

































