5 ott 2020 – Arrivo in salita, tosto pure, anche se non si può classificare la terza tappa del Giro d’Italia 2020 come “di montagna”. Certo però è che si tratti di una frazione nervosa, non molto lunga: 150 chilometri netti, che si presta ad una lunga fuga che, se ben studiata, potrebbe anche avere speranza di andare all’arrivo. Questo perché chi punta alla classifica sarà più attento ai diretti probabili avversari che non ai fuggitivi.
In fuga oggi potrebbe andarci chi punta a conquistare la maglia del Gran Premi della Montagna, perché in cima al vulcano il bottino è prezioso: salita di prima categoria.
E con molta probabilità saluteremo un’altra maglia rosa dopo il bel sogno di Filippo Ganna. Ma non potremmo chiedere di meglio.
Anzi, una cosa sì: dopo due vincitori di tappa italiani ora, proverbialmente, ci aspettiamo il terzo. Ad esempio un Visconti (anche se gli esperti dicono Yates, ma anche De Gendt).
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Redazione Cyclinside