1 ott 2020 – Appare paradossale, sotto certi aspetti, il comunicato dell’Ancma che “plaude alla sentenza del Tribunale di Palermo dopo mesi di battaglia contro episodi di multe e sequestri ingiustificati”.
Il tema è una sentenza del Tribunale di Palermo che dichiara assolutamente legale il “walk assist” delle biciclette a pedalata assistita. Si tratta di un pulsante di cui dispongono molte e-bike che permette al motore di attivarsi anche senza spinta di pedalata ma con una velocità massima di sei chilometri orari. Il senso di questo dispositivo è un aiuto all’utente per spostare una bicicletta normalmente piuttosto pesante (certamente più di una normale bicicletta) come se fosse una bicicletta qualsiasi. Di fatto il walk assist serve ad accompagnare la bicicletta quando si procede a piedi senza eccessivo sforzo: sei chilometri orari sono la velocità di una normale camminata infatti. Ed è anche la velocità limite imposta dall’articolo 46 del CDS per rimanere nell’ambito di veicoli non soggetti a targa ecc.
Ecco il paradosso: serviva una sentenza per evitare multe?
Pare di sì perché sembrano nei siano state elevate diverse. Chiaro che il veicolo debba poi essere in regola così come uscito dalla fabbrica e non manomesso. Se il walk assist si trasforma in un vero e proprio pulsante di avvio del motore elettrico per velocità superiori, il veicolo è da considerarsi a tutti gli effetti fuori legge (si veda l’articolo riportato qui sotto al proposito).
In ogni caso, per chi è in regola, ora c’è anche questa sentenza a ribadire ciò che è già stato stabilito per legge (e sarebbe dovuto bastare sottolineare questa legge per evitare qualsiasi multa).
RC