19 mag 2020 – Nella ripartenza della Fase 2, ormai avviata, la bicicletta si sta rivelando più di un’alternativa, è un’opportunità per cambiare davvero in una direzione che potrà dare giovamento anche quando si tornerà alla piena normalità. È così che sta andando la riapertura, tanto che nelle città più grandi, la percentuale di biciclette è aumentata.
Un primo segnale è la richiesta notevole segnalata da molti negozi e da riparatori di bicicletta. Si pedala di più e, per chi non lo faceva già prima, è l’occasione per una scoperta da mantenere.
Un boom che pare solo all’inizio ma che è ben monitorato da Ancma. L’associazione delle aziende di categoria sta tenendo d’occhio la situazione e fa sapere la sua tramite il suo presidente, Paolo Magri, in una intervista a Paolo Bellino (Adnkronos) ha messo in evidenza la necessità di infrastrutture dedicate ai ciclisti, dalle corsie ciclabili a soluzioni intelligenti come il doppio senso ciclabile (che, attenzione, non è il contromano!) per favorire l’uso della bicicletta anche ai meno esperti e farli pedalare in città con sicurezza.
Magri, nell’intervista, ha definito “epocale” la rivoluzione che sta riguardando le strade italiane, sottolineando il fermento del mercato ciclistico ancora prima del decreto dedicato alla mobilità e alle biciclette anche per la sfiducia che in questo momento c’è per i mezzi pubblici.
Questa richiesta “dal basso” che si sta configurando nella mobilità cittadina fa sperare al presidente dell’Ancma che le amministrazioni cittadine siano in grado di “ridisegnare la mobilità ciclistica” come a Milano e Roma che già si stanno accorgendo di come l’utilizzo dell’automobile privata rischia di portare a intasamenti insostenibili.
In questa nuova mobilità lo spazio per le automobili sarà sempre meno e, nonostante i richiami dell’industria di settore, bisogna fare i conti con uno spazio condiviso che non basta più. Nella curiosa pubblicità di Volkswagen Italia su Facebook il ritorno alla normalità non appare molto roseo proprio per gli automobilisti. L’auto diventa un problema, la bicicletta automaticamente, un’opportunità.
Redazione Cyclinside