4 apr 2020 – Ormai ci ha abituati bene Andrea Ferrigato, uno che trovate anche negli annali, non alla voce grandi campioni, ma alla voce “grandi corridori”, oppure “gregari di lusso”, oppure decidetelo voi.
Ferrigato è di quelli tosti (lo era da corridore, lo è ancora, che non cambia mica il carattere pure se si scende di bici) e in questo suo racconto c’è davvero tutta l’essenza del ciclismo a partire dalla passione. Perché certe cose, senza passione, non ti passano neanche per la testa. Poi c’è la tattica, la lucidità del bravo corridore che non si fa spaventare dalla fatica nel momento in cui sembra scappare via tutto.
Poi c’è la squadra, compatta, importante, che si trasforma anche oltre quello che è: velocisti contro scalatori, ognuno mette sul piatto le sue caratteristiche e trova il modo per farle valere al meglio, ché alla fine è il risultato che conta, non i chilometri intermedi.
Allora godetevi questo racconto di fatica, tanta, ma anche di intelligenza, tattica, unione, gioia. Questo è il ciclismo. Questo è il regalo che Andrea Ferrigato ci ha fatto a tutti come augurio speciale.
Grazie Ferri!
Buona lettura:
il Ciclismo è uno sport individuale perchè a pedalare sei da solo ma… ma il racconto che sentirete narra tre giorni di gara di una corsa a tappe in Portogallo, la Vuelta Algarve e vi spiegherà perché il ciclismo è uno sport di squadra
Sono in salita.
io che fortissimo non lo sono mai stato, sì, sono corridore che talvolta resta con gli scalatori, così li chiamano quelli come Marco, Marco Pantani, sai quelli leggeri, quelli che pesano 55kg. Io talvolta resto con loro e poi li batto in volata nello sprint finale.
Sono in salita dicevo e …Mi stacco non riesco a restar con loro, gli scatti che stanno facendo… i continui scatti .. mi distruggono le gambe, ho i crampi.. ma non mollo..ci riprovo, guarda avanti Ferri mi dico,guarda avanti a te 5 metri, ancora 5mt, ancora 5mt..un crampo ancora.. maleeee…mi fa male…dai che la strada scende..respiro, trovo un respiro fondo…allargo i polmoni fino a farmi male.
Ricomincia la salita ..attendo un pò..guardo i miei avversari…. e … scatto..sei un pazzo mi dico..salgo sui pedali ,sto bene, all’improvviso sto bene, quel respiro,quel respiro è stato quel respiro..
Il vento contro mi aiuta a stare a con i primi a non perdere le ruote..rimaniamo in pochi con Boogert , Acevedo e Melchior Mauri, loro sono scalatori io però sono sicuramente il più veloce.. 1km all’arrivo ,ho il fiato lungo ma una potenza da stupirmi..500 metri …non ho paura voglio vincere, ma cambio e.. mi cade la catena, la tiro su con le mani rimanendo in bici ma ai 200 mt ho 30 mt di distacco da Acevedo… mi inarco parto per la volata spingo con ogni singolo muscolo non sento nulla sono in trance ..l’arrivo è li..e’ li.. secondo!
Mi sveglio, siamo alla mattina del giorno seguente… sono secondo in classifica, la maglia, qui in Portogallo gialla, è sulle spalle di Acevedo.
Oggi la tappa si addice alle mie caratteristiche, alcuni traguardi volanti con abbuono a tempo, grazie a tre buone volate, guadagno 9 secondi e vado a pari con Acevedo in classifica.
Siamo ad 1 km dall’arrivo, Leoni mio compagno di squadra, fa la volata, ne ha vinte gia 2, ed io cerco l’abbuono per prendermi la maglia, serie di curve e rischi da paura ..poi con Leo davanti ( chi è dell’ambiente mi capisce), 500 mt Endrio è perfetto in terza posizione a ruota di Kvastjia nostro compagno, io in decima mi giro e ho Acevedo a ruota, ultima curva ai 300 mt, freno di colpo e lascio 7 mt davanti a me.. piego in curva alla Dio c’ aiuti .. esco come un proiettile ed anticipo lo sprint.. Leoni vince, io faccio quinto ma ho messo un secondo tra me ed il sesto ..quindi ho preso la maglia..usare la testa è servito, ho rischiato tutto e ho vinto tutto.
Altro giorno altra tappa …la più difficile… l’ultima , salite continue e gli scalatori che vogliono staccarmi, isolarmi..fare in modo che tutta la mia squadra non ce la faccia ad aiutarmi e farmi perdere il primato..è l’ultimo giorno la corsa a tappe più importante della mia vita, se resisto sarà mia!
Nella mia squadra con me ho 6 ragazzi Endrio Leoni,Vinale Alberto,Stefano Casagnanda, Martin Kvastjia , Davide Casarotto,Zandarin Flavio uomini da classiche del Nord, ragazzi che pesano 75/ 80 kg.. 80 kg di muscoli, forti a tirare contro vento nei lunghi rettilinei delle gare in Belgio,…bestie da pietre.., uomini capaci di tirare a 60 km all’ora per ore.. ma la salita no..non la digeriscono almeno la maggior parte di loro.
Comincia la salita più dura e lunga Endrio, Vina,Stefano,Casa,Zanda..si staccano..si staccano dopo poco ma oggi hanno deciso di aiutarmi ,vogliono vincere con me questo giro, rimangono uniti, si aspettano, io invece sto con i primi.
Gli scalatori stanno facendo di tutto per staccarmi, per farmi saltare.
Tengo la prima parte di salita..la seconda… la terza, no…mi staccano, mi rilasso e penso ai ragazzi non sono solo, dove saranno? hanno tre minuti da me, sono tanti, forse troppi, pedalo regolare senza spingere li attendo e guardo il mio giro sfumare..non vedo più i primi 10..ma ho solo una soluzione, attendere loro, i miei compagni, la mia squadra.
Gli ultimi 20 km saranno in pianura e quei sei, se vogliono, possono riprendere chiunque.
Arriva il giudice di gara e mi dice Ferri hai due minuti dai primi dieci ed 1 minuto dai tui compagni, li attendo..ma ho paura.. non so come stanno e se la scelta è stata giusta, potevo provare ad inseguire da solo,potevo farcela forse a rientrare da solo, si ma poi da solo ero attaccabile in ogni momento… dieci contro uno ,vincono i dieci.
Arrivano..arrivano li guardo ..ciao ragazzi..Endrio sbuffa e ride..Martin, Davide, e Zanda stanno bene, Stefano ( Stefano Casagranda) mi manda a fan culo e ridendo mi dice.. cosa fai qui? Vina ( vinale Alberto) ha le bave da fatica alla bocca..
Vina è un giovane , ha resistito per me e per il suo futuro..cerca un contratto ed io non sono così importante da poterlo aiutare, ma oggi ha pensato alla squadra a me e soffre come un cane per passione, per portare a termine un obiettivo, mi gurda e mi dice… io non mollo Ferri..mi viene la pelle d’oca e gli urlo grande Vina!!!
I ragazzi iniziano a tirare, giriamo forte, un treno che va veloce come il tgv spingono come bufali inferociti…Vina tiene
ma dopo il primo tratto di discesa ecco..nooo
un’altra salita, ancora un momento difficile..inizia, si scompongono spingono sui pedali vanno piano ma stanno uniti, li incito, li ringrazio,li incito, dai manca 1 km alla vetta..dai duri urlo, impressionante vederli, quanta anima ci stiano mettendo, trecento metri e’ fatta….Vina tira fuori tutto.. discesa… abbiamo 20 km e tre minuti dai primi, e qui esce la classe del gruppo, recuperano energie con velocità impressionante, aprono il turbo, questo è il loro terreno.. spingono..spingono il Tgv ha preso velocità….abbiamo due minuti ai 15 km si viaggia a sessanta all’ora, i 10 scalatori si avvicinano.. 10 km… 1mn.. 5 km….. li vedo sono li a 20 secondi, urlo dai che rientriamo, dai che rientriamooooo..
I ragazzi sono sfiniti, il sudore e la bava si mescolano nella maglia..3 km dall’arrivo.. 3 km dalla fine del giro… i 10 a sinistra della strada noi.. a destra, i ragazzi non si girano, tirano diritti, mi volto a sinistra..guardo gli scalatori dall’alto verso il basso e filiamo via, abbiamo vinto la battaglia e la guerra e tutti lo sanno!!
Passiamo l’arrivo ..urlooooo..ci abbracciamo io li guardo uno ad uno e dico.. solo..grazie ….guardandoli negli occhi.
Il Casa mi dice… la prossima volta sta con i primi e ride….
Ho aspettato i miei compagni, il mio gruppo e abbiamo vinto!
Ho vinto!!
Ps .questo racconto lo dedico a tutti noi che in questo momento ci impegniamo,sacrifichiamo e soffriamo in gruppo per vincere in futuro!
RC