23 feb 2021 – Una caduta che appare decisamente senza senso quella di Antonio Tiberi all’UAE Tour. Il corridore della Trek Segafredo ha perso il controllo della bicicletta, durante la seconda tappa a cronometro individuale, finendo rovinosamente a terra a pochi metri dal traguardo, che ha tagliato mentre rotolava sull’asfalto pieno di sabbia degli Emirati Arabi.
Cos’è successo?
Ci sono state diverse ipotesi ma per ora le bocche, dalla squadra, sono cucite. Si è parlato di cedimento strutturale e l’attenzione si è spostata sulle ruote, oppure c’è dell’altro?
Nei metri che precedono il traguardo si è visto il corridore laziale disunirsi e bloccare la pedalata prima di venire disarcionato dalla sua bicicletta.
Più che vedere quel che è accaduto negli istanti immediatamente prima della caduta, vale la pena vedere cos’è successo subito dopo. Nella caduta si sono visti la bicicletta e il corridore rotolare a terra in maniera scomposta (quattro punti al ginocchio e tante escoriazioni per Tiberi) ma non abbiamo visto la bicicletta, o parti di essa, palesemente danneggiati da far pensare a un cedimento. Anzi.
E allora?
Facciamo un passo indietro. Le ruote utilizzate nelle cronometro dal team Trek Segafredo sono marchiate Bontrager ma, di fatto, il marchio americano non ha in catalogo ruote aerodinamiche specifiche per le gare contro il tempo, né della tipologia a tre razze, né a disco, come si vede nelle biciclette del team.
Quindi dovrebbe trattarsi di materiale non ufficiale. Niente di strano tutto sommato.
Qui si pone una questione tecnica: se si tratta di altro materiale è stato fornito il supporto tecnico necessario dal produttore originario? Si può ipotizzare che si tratti di materiale Shimano-Pro, e in effetti pare corrispondere, anche se non abbiamo conferma da una parte né dall’altra.
Ci dobbiamo accontentare di qualche “si dice” e qualche dichiarazione non ufficiale volta ovviamente a tutelare i nomi degli sponsor.
Nessuna dichiarazione ufficiale
Anche perché – ci hanno chiarito da Shimano a scanso di equivoci – non è mai stata data assistenza ufficiale a nessuna squadra fuori contratto, né è stata richiesta. Fattore non trascurabile, questo, perché la verifica delle specifiche e del loro rispetto può fare la differenza (Shimano, tra l’altro, ha personale in loco visto che è assistenza tecnica ufficiale). La memoria, manco a dirlo, va a quella caduta, terribile, di Gianni Moscon nella Tirreno Adriatico del 2017. Al corridore della Sky si sbriciolò la ruota anteriore durante la cronosquadre e la causa fu stabilità nel montaggio con una copertura fuori specifica rispetto a quel modello di ruota che portò al cedimento strutturale. Ricordiamo che si tratta di materiale specifico progettato e testato per determinati usi e non altri.
Perché parliamo delle ruote? Perché è l’ipotesi più percorsa anche se, a dire il vero, subito dopo la caduta le ruote non danno l’impressione di aver ceduto, continuano a girare regolarmente, mano mano che la bicicletta viene sballottata oltre il traguardo assieme al corridore. D’altra parte nemmeno si vedono problemi a carico del telaio, che resta perfettamente intero e non dà segni di cedimento. La trasmissione? È un’ipotesi, ma non supportata da alcun commento al riguardo.
Più improbabile appare, poi, la perdita di controllo dovuta a un colpo di vento o a un’improvvisa sbandata. Una perdita di concentrazione in prossimità del traguardo ormai raggiunto? È vero che ci vuole abilità e concentrazione nel guidare una bicicletta da cronometro, ma questa ipotesi non appare probabile.
Un po’ di mistero resta.
GR