Avevo temuto che Alaphilippe avesse buttato via la corsa, quando l’ho visto scattare così, a più di due chilometri dall’arrivo. La tattica ideale sarebbe stata aspettare fino a 1,5 – 1,6 km e partire negli ultimi tratti di salita dura per sfruttare poi il tratto dove alleggeriva per guadagnare terreno. Ma Alaphilippe ha talmente tante gambe che non si cura della tattica ideale e parte quando si sente, quando vede il buio sui volti di quegli altri. Secondo me se avesse potuto calmarsi un attimo e aspettare ancora 500 metri avrebbe messo ancora più distacco fra lui e gli avversari. Ma questo fa parte anche del suo carattere sanguigno.
La tattica sua sembra essere la stessa dell’anno scorso: guadagnare secondi tutti i giorni per accumulare un distacco tale che lo lasci in giallo sulle grandi salite. L’anno scorso non ce l’ha fatta. A tutt’oggi molta gente non lo crede capace di questo. Io l’ho personalmente pronosticato sul podio a Parigi. Ci credono in pochi. Penso, invece, che sia fattibile.
E lo credono fattibile anche Roglic e Pogacar, altrimenti non si sarebbero messi in prima persona ad inseguire. Temono Alaphilippe, conoscono il suo gioco. Valutare però la condizione dei due sloveni su una salita di quattro km è ridicolo. Solo qualche schermaglia del primo giorno, ma non possiamo sapere quante gambe hanno. Intanto Alaphilippe inizia il suo lavoro di formichina mettendosi già qualche secondo avanti. E sono sicuro che non si curerà del giallo che indossa: nei prossimi giorni lo vedremo ancora all’attacco.
Mi dispiace sinceramente per Froome perché non è bello perdere così. Il corridore della B&B Hotel che ha toccato la ruota dello UAE che lo precedeva e ha fatto una strage. Non si può stare così a cuor leggero in un tratto a scendere. È una delle cose che ancora non riesco a capire dei corridori di oggi: in quel tratto si andava probabilmente a 70 km/h. A tutta per prendere la salita davanti, in discesa, eppure se guardate le immagini noterete che metà dei corridori non ha le mani nella parte bassa del manubrio. Questa metà di gruppo, quindi, non ha nemmeno il classico ditino sul freno, che non evita una caduta ma almeno ti fa guadagnare quel mezzo secondo di reazione alla frenata. Forse l’UCI si rende ridicola quando si mette a creare divieti da bambini. O forse non ha tutti i torti.
Non si può fare del male a corridori e spettatori così, e non si può far perdere stagioni intere ad altri corridori. Un errore banale e stupido che secondo me andrebbe indagato e sanzionato.
25 giu 2021 – Riproduzione riservata – Cyclinside.it – Stefano Boggia
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