5 gen 2021 – Sebbene sia bello vedere Aru sereno nell’approcciarsi al ciclocross come allenamento, ci aspettavamo qualcosa di più in termini di prestazioni. Diciamo che i suoi piazzamenti in gara non sono certamente il segno di una rinascita. E lo dico a malincuore.
La condizione di Aru
Nel valutare il suo stato di forma dobbiamo tenere in mente alcuni fattori fondamentali. Il primo sono le caratteristiche fisiche del corridore. Se per un corridore esplosivo come Van der Poel o come Van Aert il ciclocross può essere pane per i suoi denti, per uno scalatore come Aru la disciplina può essere ostica. Al di là dell’aspetto tecnico della guida, il cross richiede forza fisica, capacità repentina di cambiare ritmo, “elasticità del motore”, ovvero il saper esprimere potenza sia a 60 pedalate al minuto sia a 100. Tutte caratteristiche che fanno a pugni con l’attitudine di uno scalatore, abituato a salite da 20 km, ad allenarsi col misuratore di potenza, a mantenere un ritmo di pedalata ideale per ore.
A questo si aggiunge che le gare in Italia sono spesso strette e ostiche rispetto ai percorsi più lineari del Nord Europa. Uno stradista in Italia ha più difficoltà ad adattarsi ai percorsi da cross. Però diciamocelo: il livello non è sicuramente da paragonare a quello del Belgio. È abbastanza chiaro che un piazzamento nei 10 in una gara in Italia equivale ad essere doppiati a metà prova in una gara di Coppa del Mondo. E va bene che le caratteristiche fisiche non siano da crossista, ma stiamo pur sempre parlando di uno che ha vinto una Vuelta a España. Non mi sarei mai sognato di vedere Aru a fare gara di sorpassi con Van der Poel, ma insomma questi risultati non sono sicuramente incoraggianti.
Fabio Aru e la squadra
Ma al di là della prestazione quello che mi lascia veramente basito è vedere come Aru viene trattato dalla squadra. Se un professionista di una caratura tale da aver vestito la maglia gialla al Tour dice che vuole fare il cross per allenarsi, di solito gli vengono messe a disposizione 3-4 bici. Per fare il cross ci vuole anche almeno un meccanico. Qui abbiamo la vecchia squadra che non fornisce ad Aru una bici per allenarsi, e questo si può capire visti i dissapori che ci sono stati in passato con il costruttore. Ma che la nuova squadra non gli venga incontro dandogli le bici in anticipo per tappare la falla, questo mi sembra incredibile. La nuova squadra non trova almeno due bici da cross, con loghi e marchi opportuni, prima della fine dell’anno? Aru sta pedalando su di una bici che non è dello stesso marchio del contratto 2021. Il problema bici, unito a un calendario gare certamente non in linea con le aspettative di un corridore che cerca di tornare in vetta alle classifiche mondiali nelle corse a tappe, mi fa pensare non abbia alle spalle uno staff che creda al 100% in lui. E che questo può un grosso ostacolo nella sua personale ricerca di resurrezione.
Stefano Boggia (https://www.daccordicycles.com/it/)
Ma non ha altro da fare che scrivere articoli inutili? Ormai gettare fango su questo ragazzo è diventato il vostro passatempo, vergogna
Salve Marco, grazie del tuo appunto, ma non è che ci confondi con altri commentatori?
In quel po’ che seguiamo di ciclismo agonistico abbiamo cercato sempre di capire il ragazzo e, come potrai vedere nei nostri articoli (qui: https://cyclinside.it/?s=aru) anche l’autore di questo pezzo è sempre stato dalla sua parte. Poi cerchiamo anche di analizzare la situazione reale, al di là dell’entusiasmo nel rivederlo in sella e in corsa, in cui qualcuno ha voluto vedere segnali di una gamba già in forma.
In effetti è vero che le gare di ciclocross in Italia non possono essere paragonate a quelle mondiali, altro livello, quindi sono d’accordo che non si può valutare la forma di Aru(ma neanche in negativo) per le gare su strada in base ai piazzamenti che fa nel ciclocross in questo momento ne se arriva primo e neanche se arriva quarto o decimo. In passato molti ciclisti da strada “svernavano” facendo ciclocross… Questo è solo un nuovo inizio per Fabio. Dipenderà da lui capire se potrà tornare ai grandi livelli di qualche anno fa. Io lo spero Forza Aru!