Ha pedalato i quattro chilometri con un rapporto di quasi 9 metri: 64×15, ingranaggi più grandi di quanto normalmente concepito nelle biciclette da corsa per avere minori attriti meccanici. Una scelta che non va a favore del peso ma, su pista, il dato ponderale è praticamente ininfluente in questa situazione.
Ashton Lambie è l’americano che, nei giorni scorsi, ha battuto il record sui quattro chilometri su pista con uno “spaventoso” 3’59″930. Un tempo formidabile che supera il nostro Filippo Ganna e, soprattutto, il muro psicologico dei 4 minuti. Vuol dire più di 60 chilometri orari di media, oltre le 110 pedalate al minuto e anche di più, perché se la media è quella, va considerata la partenza da fermo. Quindi Lambie ha pedalato anche oltre i 65 chilometri orari per soffiare quei 70 millesimi ai 4 minuti.
Per ottenere il risultato mostruoso Lambie ha sfruttato l’altura; il suo record lo ha ottenuto ad Aguascalientes, nel velodromo messicano a 1.600 metri di quota e… ha corso da solo, non in una gara ufficiale. Cosa che, sottolineano i tecnici, potrebbe portare a un problema di omologazione del record visto che quello dell’inseguimento viene calcolato, appunto, in gara, mai – fino ad ora – in una prestazione secca di questo tipo.
La bicicletta
Per ottenere questo risultato Lambie ha corso con una bicicletta basata su un telaio Argon 18 Electron Pro e dotata di ruote Zipp Super 9 Disc costruite appositamente per questa struttura. Il telaio è specifico per le gare di inseguimento ed è lo stesso di cui è dotato il suo team di pistard, l’Huub Wattbike.
La dotazione della bicicletta è molto particolare, a partire dal manubrio: il “cockpit” (così viene definito l’insieme di curva e attacco) è prodotto da Wattshop tramite le consulenze di Notio (un sistema di ottimizzazione della posizione aerodinamica). Lo stesso produttore ha fornito anche la guarnitura in fibra di carbonio e dal profilo aerodinamico.
La sella, una ISM PN 1.1 è di tipologia corta, che permette quindi un posizionamento più avanzato, e con parte anteriore biforcuta per assicurare comunque l’appoggio necessario al ciclista.
Infine qualcosa di italiano: i tubolari Vittoria Pista Oro a completare il montaggio della bicicletta fornita dei pedali Look Keo Blade Carbon.
20 ago 2021 – Riproduzione riservata – foto: Argon18