L’enorme diffusione di e-bike sta ponendo una questione sempre più urgente riguardo la regolamentazione delle batterie utilizzate. Sappiamo che queste sono il punto debole di un discorso ecologico che va seguito con attenzione. Proprio per questo motivo la Comunità Europea sta lavorando a un regolamento al riguardo e risultano molto interessanti gli appunti che sono stati suggeriti da Conebi (Confederazione Europea dell’Industria della Bicicletta) molto attiva per tutto quanto riguarda le regolamentazioni delle e-bike.
L’attenzione sulle batterie è una questione di ecologia e sicurezza e con le vendite che hanno raggiunto i 4,5 milioni di unità in Europa nel 2020 non si tratta di un tema trascurabile e le ebike sicure sono un’esigenza.
Particolare attenzione, allora, viene posta alla sostituibilità delle batterie intesa come rimpiazzo di una batteria completa, quindi comprendente, oltre alle singole celle, anche la parte elettronica e i connettori. Niente possibilità, quindi, di aprire i pacchi batteria se non da parte di personale autorizzato così come occorre fare in modo che la sostituzione di un pacco batterie debba essere eseguito solo con uno tecnicamente equivalente così da evitare, anche qui, pericoli di surriscaldamento o incendi.
Conebi pone anche l’attenzione sulla possibilità di sostituzione del pacco batterie da parte dell’utente finale e sulla qualità dei software annessi alle ebike per la verifica della qualità delle batterie.
In sostanza si spinge verso un salto di qualità cercando di lasciare fuori produttori di dubbio livello che possano portare a situazioni di pericolo per cui vanno messi in guardia gli utenti in maniera chiara.
7 feb 2022 – Riproduzione riservata – Redazione Cyclinside
Sono 20 anni che smonto e rimonto le mie ebike e che mi tengo informato su tutto quanto le riguarda e non ho mai sentito di nessuno che abbia avuto i problemi da voi elencati. Diciamolo chiaramente, tutte queste bischerate servono a creare un nuovo business per chi commercia le ebike, tipo il grandissimo business delle revisioni auto, che di serio e di preventivo non hanno nient’altro che il costo esagerato che svuota le tasche ai possessori di auto. Revisioni che si aggiungono agli obbligatori tagliandi che le cause automobilistici ci impongono e che gia dovrebbero garantire i controlli che vengono ripetuti poi dalle revisioni.
Sono perfettamente d’accordo, tutti i campi che hanno mercato sono vittime di simili incursioni speculative senza che i ns garanti ci garantiscano punto.
Il solito tentativo di chiudere il mercato delle riparazioni per aumentare i profitti post vendita. Fa a pugni col diritto alla riparabilita sbandierato soltanto un anno fa dall unione europea. Le batterie e la loro elettronica sono tecnologie alla portata di qualsiasi appassionato di tecnologia, nessuna scienza dei razzi. Si preoccupassero di produrle in Europa con ricerca europea, invece che di dipendere al 100 per cento da cervelli e fabbriche cinesi
Lobby, a Bruxelles ci sono le lobby come l’attivissima Conebi che vuole imporre batterie costose giustificandole sicure più di una After market, chiudendo ogni spazio alla possibile concorrenza. Regolamentare, certo, impedendo improvvisati riparatori, magari creando un albo. Si deve dare la possibilità ai consumatori di inquinare meno con la sostituzione delle celle esauste a un prezzo ragionevole, non sostituzione solo con batterie “blasonate” care come un capo firmato di alta moda. Ricordo i caricabatterie dei primi cellulari, tutti differenti. Meno male sono arrivate le USB, ma pensate quanta spazzatura tecnologica inutilmente prodotta. A quando un caricabatterie universale per le e-bike?
Siamo alle “solite”. Stanno già pensando come fregare soldi agli italiani.
Sarei volgare e maleducato, quindi mi taccio 🤣🤣🤣