26 lug 2019 – Cronaca di insolite giornate friburghesi. Per chi non la conoscesse, si tratta di una città medioevale nel cuore della Svizzera, circondata da dolci colline, bilingue a cavallo fra la cultura francese e quella germanica, sede storica della birra Cardinal, porta Nord della regione della Gruyère, un piccolo fiume affluente dell’Aare che scorre fino a Gstaad e porta il nome simpatico Sarina: aspetti che potevano essere ideali a qualunque tipo di evento gradevole di mezz’estate. Ma qua siamo in tema di bici e nonostante si stia parlando di un Cantone non molto popolato, intorno al decimo posto, quello che nell’abbreviazione sulla targa è uguale a Frosinone ospita l’azienda ciclistica con i volumi più importanti, non solo nella confederazione, ma anche nel confronto con altri brand di tutta Europa. E quindi il luogo era ideale per una presentazione internazionale con tanto di test su strada di nuovi modelli di un certo interesse.
Esempio virtuoso di sostenibilità
Stiamo ovviamente parlando di Scott Sports che, nella piccola “frazione” di Givisiez, ha installato da tanti anni la sua sede ma, in particolare, meno di quattro mesi fa, ne ha inaugurato una nuova di zecca, bellissima e modernissima, che vuole essere regina di eco-sostenibilità, perché, dicono, rappresenta il primo edificio in Europa ad avere un controllo simultaneo elettronico sull’acustica, sulla ventilazione e sul riscaldamento. Energia geotermica e solare provvedono a mettere in moto oltre 400 finestre a piena altezza che circondano tutto il perimetro dei 25.000 metri quadri su 7 piani: un monolite che costituisce un insieme di open space in grado di ospitare oltre 600 persone che ancora non ci sono ma, forse, arriveranno nei prossimi anni.
A ottimizzare le politiche eco-friendly non poteva mancare una grande disponibilità e incentivazione non solo del “solito” bike to work per i dipendenti, ma anche del “giretto” della pausa pranzo in compagnia. Un vero momento conviviale, spontaneo, incentivato: non imposto come dal Visconte Cobram ma, invece, agevolato dai surronding, da ottime bici e da un park sotterraneo con oltre 400 stalli dedicati alle due ruote aziendali che, da soli, costituiscono uno spettacolo da ammirare per qualunque appassionato di ciclismo, urbanistica e mobilità in generale. Un ciclo-parcheggio privato così capiente, curato e mono brand, insomma, è spettacolo assai raro.
Bergamont, da Amburgo con gusto e spazio
Nella ricca e colta Città-stato del nord, cuore dell’estuario dell’Elba (le cui piste ciclabili costituiscono la principale preferenza cicloturistica dei tedeschi), precisamente dal modaiolo quartiere di Sankt Pauli, arrivano le Bergamont, il secondo marchio più importante della galassia Scott che, solo pochi giorni fa, ha aggiunto anche un’altra eccellenza elvetica al suo firmamento, la Bold, specializzata in Mtb. Orgoglio della città, dei tedeschi e appunto di Scott, il brand Bergamont ha già una reputazione di spessore specialmente nel nord Europa, dove ottiene volumi di vendite importanti da utenti esigenti e alla ricerca di qualità senza compromessi. Propone bici sportive, urbane e turistiche ma sta iniziando a cambiare volto: vuole portare qualità anche in un altro settore, sempre più ricco e “sentito” dove le infrastrutture non mancano: l’urban e il cargo. Quindi mezzi “ leggeri” e “heavy load”. Saranno le protagoniste delle novità in gamma 2020, ma non solo.
Partiamo dalla E-Cargoville Bakery, facile da guidare per tutti. Portapacchi dietro e davanti (15 chili anteriori, 25 posteriori) ha la ruota anteriore leggermente più piccola della posteriore ma dimensioni generali di una bici qualunque, che può essere usata nella vita di tutti i giorni e, volendo, essere trasportata anche su un’auto con un buon supporto, meglio se da gancio traino. Il peso quasi sfiora i 30 chili, ma è più che accettabile considerando la robustezza dei portapacchi fissi e di un gran bel cavalletto centrale Atran. Monta un Bosch Performance Gen. 3, ottimi freni Magura MT30, un cambio Enviolo interno al mozzo specifico per ebike e già molto apprezzato da tanti costruttori di e-cargo, è disponibile in due taglie 46/52 cm e due colori (bianco/nero).
Punta su un design sexy, sul lungamente atteso Bosch di quarta generazione e su una grande versatilità la E-Cargoville LJ 70, il primo “Long John” o Low Loader del marchio che vuole subito colpire al cuore gli appassionati delle cargo super lunghe e della qualità della vita. Con l’hashtag “myridemytime”, Bergamont vuole spiegare al mondo che sa bene quanto sia prezioso il tempo speso a bordo della bici: per questo vuole renderlo gradevole offrendo soluzioni di mobilità veramente sostenibili e applicabili. Ci raccontano che vengono da un paese dove le e-cargo hanno superato le auto elettriche, per cui questo segmento andava onorato con un modello capace di reggere la forte concorrenza di “mostri sacri” come Urban Arrow e Riese & Muller, per citarne alcuni.
Perciò Bergamont non ha badato a spese nella progettazione e prima di tutto ha reso piacevole la guida di un “colosso” del genere, partendo da un buon bilanciamento generale, che si nota in particolare dallo studio accurato della colonna di sterzo. L’angolazione volutamente non verticale, la precisa geometria del manubrio, rendono l’esperienza di guida naturale e non faticosa a individui di qualunque altezza, uno dei requisiti chiave di questo tipo di mezzi. A volte infatti una bici del genere può iniziare la giornata con il “trasporto bimbi” e in seguito cambiare utilizzatore per dedicarsi a un trasporto professionale o a vestire i panni del mezzo per il tempo libero. Il grande piano di carico, che offre una capacità di 90 kg, per competere al meglio nel segmento “urban freight” ha dovuto offrire una superficie utile massima di 70 per 45 centimetri, non solo per adeguarsi alle specifiche di tanti standard richiesti, Eurobox in primis, ma anche per poter ospitare vari tipi di allestimenti rimovibili per merci, bambini e animali, anche con apposita copertura. Inoltre il telaio è stato concepito come “espandibile” per cui è possibile separare il “pianale” dallo sterzo in avanti per eventuali future opzioni anche più imponenti. In quanto alla guida, è ben equilibrata anche a pieno carico: è facile “ripartire” e muoversi nello “stretto”. L’unità Bosch di ultimissima generazione si distingue per una buona docilità nell’erogazione della potenza ed è fortissima nell’autonomia grazie all’adozione della nuova batteria da 625WH interna, affiancabile da una seconda batteria, il classico PowerPack da 500.
Oltre all’e-cargo, i nuovi segmenti per Bergamont continuano con l’e-allroad, rappresentati dalla E-Grandurance, una gravel che va ad unirsi ai cinque modelli muscolari già in gamma con la proposta a pedalata assistita dall’unità Fazua, rinnovata in chiave 2020 con un nuovo dispositivo di sblocco e un comando del motore integrato nel tubo superiore anziché sul manubrio. Ciliegina sulla torta, l’immancabile nuovo gruppo Shimano GRX e il particolare cromatismo della forcella a quattro colori che richiama la storia del brand.
Ci è piaciuta tantissimo anche la E-Horizon FS, una bici che viene definita “e-trekking all-rounder”, perchè si adatta bene a tanti tipi di terreni grazie alle scelte progettuali e all’adozione di pneumatici larghi. Introduce infatti un nuovo telaio con uno schema a doppia sospensione da 100 e 80 mm di escursione dove, per l’elemento posteriore, si è dovuta studiare una soluzione originale per preservare la possibilità di installare un efficace “fender” rigido, insieme a un immancabile portapacchi da 15 kg di portata massima. Ben illuminato e motorizzato, questo modello presenta un design unisex e in generale una dotazione completa per renderlo adatto tanto all’uso quotidiano quanto alla gita fuori porta, alla vacanza duratura o al viaggio avventuroso.