27 ott 2020 – Bianchi rilancia con la sua Specialissima, nome storico ripreso da qualche anno per una bicicletta superleggera che oggi diventa ancora più leggera.
Il nuovo telaio, completamente ridisegnato e si colloca in quella tipologia di modelli un po’ in controtendenza rispetto alle tendenze del momento: non presenta linee particolarmente aerodinamiche (anche se si è lavorato pure in questo senso) ma ha i cavi completamente integrati nella struttura. Compresi quelli del circuito idraulico per i freni a disco con cui questa bicicletta viene fornita esclusivamente.
La nuova Specialissima è una… specialissima in tutti i sensi: a cominciare dalla tipologia di fibra di carbonio che comprende la tecnologia CV, Countervail che assicura lo smorzamento delle vibrazioni grazie a un particolare materiale viscoelastico inserito in parti strategiche (e non dichiarate ufficialmente) della fibra di carbonio. Una soluzione adottata anche nella prima versione della Specialissima (ne avevamo parlato qui) e ora ancora più sorprendente perché i tecnici della casa di Treviglio, in provincia di Bergamo, sono riusciti a riproporla anche in un telaio superleggero come questo.
La forma dei tubi, sfruttando anche l’evoluzione raggiunta con la serie Oltre, è stata pure migliorata nell’efficienza aerodinamica. La nuova Specialissima viene presentata da Bianchi come eccellente in tutte le sue caratteristiche e, se cede qualcosa, è “solo” sul comfort, ma questo unicamente per il fatto che, anche dal punto di vista geometrico, è pensate esclusivamente per le competizioni e se paragonata ad altri telai anche della stessa azienda, risulta meno pensata per il comfort, come è giusto che sia per un telaio dedicato a queste prestazioni.
La nuova Specialissima è completata, nella struttura principale, da una forcella in fibra di carbonio da 370 grammi e viene proposta, oltre che nel classico Celeste Bianchi (versione CK16) anche nella speciale colorazione nera (quella che fa risparmiare 80 grammi a telaio e abbiamo già visto in azione con gli atleti della Jumbo Visma al Tour de France e, almeno finché ci sono voluti rimanere, anche al Giro d’Italia).
Ulteriori informazioni: https://www.bianchi.com
Redazione Cyclinside
La parte anteriore, forcella compresa, mi ricorda, almeno in foto, la Focus Mares. Altra osservazione per quanto riguarda le ruote. Innanzitutto perchè non montare ruote Campagnolo nell’allestimento Super Record EPS? Inoltre le Fulcrum Wind 400 DB montate sono buonissime, ma al di sopra ci sono le Speed 40 DB con 150 grammi di massa in meno. Stesso discorso per l’allestimento Dura Ace Di2, le ruote montate Vision SC 40 Disc sono buone ma non sono il massimo. Viene sottolineato che il telaio ha massa 750 grammi, ma poi non si risparmia peso sulle ruote. Bianchi, fino a non molto tempo fa, offriva delle opzioni per le ruote già in primo montaggio. E’ una possibilità che molti marchi attualmente offrono, peccato che Bianchi non lo faccia più.