16 gen 2017 – Quattordici lezioni, dodici aziende in prima linea, l’Ancma che interpreta il suo ruolo e costruisce un evento che sembrava quasi pretenzioso e invece è apparso anche sottodimensionato per la voglia di fare che si è evidenziata nei due giorni di lavori nel Palacongressi di Rimini. Un posto che a vederlo da fuori ti aspetteresti almeno l’agente Mulder di X-Files e invece ci abbiamo trovato pure di più: 600 partecipanti ai corsi organizzati per negozianti e personale del settore ciclo.
Perché tanto interesse?
L’intento di Bici Academy è stato quello di dare ai negozianti (ma anche ai rappresentanti e pure a qualche azienda, tra i partecipanti abbiamo trovato operatori di ogni tipo) degli strumenti di lavoro in più. Tra le quattordici materie a disposizione si spaziava dalle nozioni tecniche sui materiali – c’era un corso dedicato esclusivamente alla fibra di carbonio, tenuto da un ingegnere al di sopra delle parti che ha condiviso nozioni importanti e perfettamente al netto del marketing che, sull’argomento, tende a esagerare un po’ su molti cataloghi – alla gestione del negozio.
Suggerimenti e spunti di riflessione soprattutto per scoprire che magari si possono rivedere le configurazioni amministrative di chi ha un esercizio commerciale e risparmiare un bel po’, oppure ottimizzare l’organizzazione del lavoro per guadagnare di più senza necessariamente dover fatturare (quindi lavorare) di più. Ragionamenti da chi sa di finanza in rapporto con le leggi italiane spesso cervellotiche e che sfuggono pure a molti commercialisti. Ma anche consigli sulla presentazione del negozio (le vetrine!) e la cura del cliente dopo che si è terminata la vendita (volete o no che torni ad acquistare da voi?). E ancora ebike, la posizione strategica del negozio e gli aspetti legali per trovare risposte ai dubbi più diffusi (chi paga il trasporto di una sostituzione in garanzia? una delle domande più gettonate) e a qualche situazione spinosa che prima o poi capita in negozio. E poi i social, l’ecommerce….
Un successo di partecipanti alla due giorni riminese che fa giustamente orgoglioso Piero Nigrelli, responsabile del settore ciclo di Ancma già pronto a rilanciare: «Abbiamo selezionato quattordici argomenti, ma ognuno di questi potrebbe essere una giornata a sé di incontri e approfondimenti» ci ha detto. Un esperimento riuscito che ha risposto ad una domanda di formazione ben precisa da parte dei negozianti che hanno potuto seguire tutte le lezioni in un percorso organizzato per non perdersi nessuna delle lezioni a disposizione.
Certo, quelli che abbiamo visto nella veste di scolari diligenti in questi giorni erano alcuni tra i più virtuosi d’Italia, già abituati a dare un peso importante alla formazione loro e dei loro dipendenti nel corso dell’anno. Sono quelli che hanno capito che per vendere un prodotto ad alta tecnologia, come sono le biciclette moderne (soprattutto quelle da parecchie migliaia di euro, ma non solo quelle) occorre essere preparati sotto tutti gli aspetti e pronti alle domande di clienti che arrivano in negozio preparati e fanno appunti precisi alle spiegazioni nebulose. La differenza tra il concludere una vendita e acquisire un cliente che tornerà passa proprio da qui. Se si pensa che sia solo una questione di prezzo conveniente si vede analizza solo una parte di una questione decisamente poliedrica e di cui si rischia di non avere nemmeno coscienza. D’altra parte se il negozio si sottovaluta, perché dovrebbe valorizzarlo il cliente? Questi andrà, semplicemente, altrove.
Esperimento riuscito insomma, magari da portare, geograficamente, a tiro di tutti i negozi (anche se abbiamo notato ospiti da tutta Italia, isole comprese). È un suggerimento valido anche per le aziende per dare delle informazioni più precise per formare i propri rivenditori e non solo con informazioni mirate da fornire periodicamente in varie occasioni.
GR