Mentre i primi di ogni tappa, i leader delle classifiche e altri estratti a sorte si sono recati ogni giorno a fare pipì sotto lo sguardo attento di un responsabile dell’antidoping (sì, in passato ci furono scene grottesche, con ciclisti che nascondevano urina altrui, per non far testare la propria) altri commissari si sono dedicati alle biciclette.
Sono stati 720 i test in queste prime due settimane di Tour de France, effettuati in gran parte come i dispositivi in grado di rilevare le distorsioni magnetiche di eventuali motorini nascosti nelle biciclette ma in 114 di questi si è ricorsi addirittura ai raggi X per poter controllare con un occhio ancora più efficace la regolarità delle biciclette dei corridori.
Test rassicuranti, vista la totalità di esiti negativi riscontrati e con cui l’UCI spera anche di tacciare voci che troppi continuano a seguire.
La questione delle frodi tecnologiche non è certo da trascurare anche se, con il passare del tempo, appare sempre più incredibile come l’eventuale presenza, in passato, di motori nascosti. Possibile che non sia mai trapelato nulla nel mondo pur omertoso del ciclismo? Col doping i casi venuti alla luce e le confessioni non si contano più. Vero che spesso sono stati a seguito di evidenze con positività innegabili che hanno portato dal “si salvi chi può” al “mors tua vita mea”, ma al di là di un’atleta belga nel ciclocross non si ha notizia di ciclisti scoperti con le mani in pasta. Anche perché la frode tecnologica non ha margini di venire scoperta nel tempo come può avvenire con un campione di urina analizzato pure dopo anni come è accaduto in certi accanimenti mediatico-politici.
>> Dossier biciclette truccate
Quindi tutto ok? Sì. Le frodi tecnologiche nel ciclismo attuale (sul passato le cose si dice siano state diverse) oggi sono praticamente impossibili per la difficoltà di realizzazione: dovrebbero coinvolgere troppi soggetti e sarebbero davvero difficili da gestire (la spesa sarebbe probabilmente superiore al guadagno).
O almeno, noi la pensiamo così. E speriamo di non essere smentiti.
13 lug 2021 – Riproduzione riservata – Redazione Cyclinside