20 dic 2016 – Immaginatevi su una bicicletta a pedalata assisitita. Come dovreste pedalare? Chi produce questo tipo di bicicletta, anzi, chi realizza i motori, consiglia di regolarsi “come con i muscoli”, ossia di non spingere rapporti troppo duri per non scaricare anzitempo la batteria e avere anche più potenza. Anzi, più agili andate e meglio è. Poi, in realtà, con i sistemi di assistenza della pedalata anche il ritmo può diventare una componente che regola quanta potenza venga erogata dal motore.
Fatto sta che chi ha inventato il motorino da integrare nella bicicletta da corsa pare abbia affermato che, effettivamente, più si pedala agili e meglio è. E pare pure che ci sia qualcosa a bollire in pentola. Se si dà per certo che qualcuno abbia effettivamente usato una bicicletta truccata in occasione delle corse, occorre vedere il ritmo della pedalata: pare sia questa ora la chiave di lettura delle corse.
E bella forza: viviamo nel periodo dell’agilità a tutti i costi. Anche esagerata e sicuramente super controllata. Che si fa allora? Si sospetta di tutti? Non si crede più a quello che si vede? Forse, o forse no. Senza passare da ingenui continueremo a godere del ciclismo e dei grandi campioni. Penseremo che qualcuno forse non è quel che sembra e, a questo punto, aspettiamo gennaio quando si dice che ci dovrà essere qualche rivelazione. Ma forse non sarà poi tanto di più di quel che si sa già.
In realtà, comunque stiano le cose, qualcosa in più c’è: la tristezza di sapere che c’è chi conta di farla franca sempre e comunque. Oppure l’amarezza di scoprire che c’è ancora qualcuno che voglia provarci a truffare, sapendo che ormai la verità potrebbe uscire (e uscirà con molta probabilità) in un lasso di tempo che definisce un “quando”, non un “se”.
E in ogni caso siamo ancora qui in attesa di qualcosa di non troppo definito ma di cui ognuno si è già fatto un’idea. Chi pedalava agile negli anni 2000?
Più di uno, a dire il vero.
Vedremo. Sapremo?
Intanto le ultime rivelazioni, è da un po’ che se ne parla a dire il vero, dicono anche delle ruote a funzionamento elettromagnetico. Quelle che possono aiutare il ciclista con una bella spinta anche senza motorino nel telaio. Decisamente più facili da usare e attivabili a distanza con un telecomando, ad esempio dall’ammiraglia. E, a quanto pare, il ciclista potrebbe pure non esserne a conoscenza e pensare solo di essere in una giornata di grazia e splendida forma.
Ci mancava anche la bici truccata a sua insaputa.
Intanto se volete saperne di più vi rimandiamo al nostro
>>Dossier sulle biciclette truccate
GR