Se c’è una cosa che Bikeup sta dicendo in questi giorni è che la mobilità ciclistica passa da quella sportiva. Tranquilli, non sono richieste capacità atletiche di livello a chi vuole semplicemente muoversi in città magari come una e-bike, ne facciamo solo una questione tecnica ragionando su quanto visto nella fiera dedicata alle e-bike che si sta svolgendo a Bergamo in questi giorni (finisce domani, sbrigatevi!).
Negli stand dei marchi più o meno blasonati che presentano i loro mezzi per muoversi in libertà e con un potenziamento in più c’è un po’ di tutto.
Dite cargo
Tanto per cominciare un bel segnale è dato dalla presenza piuttosto importante delle cargo bike. Non si tratta più di biciclette strane da ammirare e non toccare come accadeva neanche troppi anni fa. Oggi le cargo bike sono mezzi che sono stati digeriti e capiti, quindi usati e ricercati. Siamo ancora lontani da una diffusione di massa, ma permettono di muoversi agevolmente, trasportando oggetti pesanti.
Perché scegliere una cargo bike? Per l’agilità che permette di muoversi in città, nelle aree a mobilità ristretta e senza la necessità di infilare furgoni ingombranti per vicoli nati per passeggiare. Ovvio, ma il panorama si allarga a tutte le consegne da fare in città. L’arrivo della versione elettrica di questo tipo di mezzo permette di allargare il raggio d’azione coprendo anche zone non pianeggianti. Facile no?
Non troppo a dire il vero visto che questi mezzi, solitamente, hanno prezzi importanti anche se sono molto più contenuti rispetto a un mezzo a motore che poi ha costi fissi, consumi e molti più limiti.
Però non è necessario mettersi nell’ordine di idee di spendere tantissimo. Tra i vari espositori c’è anche un marchio milanese, Trike Go che ha ottimizzato la produzione (italiana) realizzando un telaio su cui poi costruire la cargo bike a seconda delle esigenze. Un po’ come avviene per i camper per capirci. La struttura metallica consente di montare un cassone anteriore che può rendere la bici adatta al trasporto delle persone oppure per oggetti di vario tipo. C’è chi ci ha fatto anche una gelateria ambulante o una piccola libreria e così via. Il motore, esterno al movimento centrale, permette versatilità in termini di efficienza e manutenzione e i prezzi di partenza, assicurano, sono bassi.
Per chi vuole di più c’è anche la cargo bike a doppia batteria, motore Bosch e l’alto livello tecnologico ne fanno un mezzo pregiato e certamente non economico, ma il mercato sta crescendo e le e-bike, in tutte le loro forme, si affermano sempre più.
Città o sport?
Il punto di svolta della mobilità ciclistica passa dalle e-bike e non sia uno scandalo per gli amanti della bicicletta pura e senza aiuti motorizzati. Se l’e-bike si propone di togliere utenti dalle automobili e anche dai motocicli l’evoluzione potrebbe essere molto rapida. In parte già lo è.
Cosa manca allora?
Nelle ebike sta avvenendo quel che è già avvenuto in altri settori, bicicletta compresa. Le soluzioni adottate nei modelli sportivi e destinati alle competizioni, vengono portate e sfruttate anche nei mezzi non destinati alle competizioni. Prendete Scott, ad esempio. La nuovissima Spark, mountain bike con ammortizzatore posteriore integrato nel telaio ha “regalato” alla più tranquilla “Axis eRide Evo” la stessa pulitissima soluzione per chi alla voce prestazione sostituisce il comfort.
Così come la soluzione della doppia batteria che FM bike ha proposto per la sua E-bike dual Carbon, una e-road di altissimo livello e tanta autonomia, con due batterie integrate nel telaio, che troviamo sempre più spesso anche in biciclette dedicate alla mobilità.
Nel centro di Bergamo
Evento azzeccato nel passeggio del week end i visitatori di Bikeup sono esperti del settore ma anche chi con le ebike ancora ha avuto poco o nulla a che fare, il pubblico perfetto, quindi, per un evento di questo tipo che si rivolge proprio a chi la bicicletta ancora non l’ha presa in considerazione per muoversi e fa fatica a considerare un’alternativa ad automobili e scooter.
Il problema, per l’utilizzo comune, rimangono i furti. Inimmaginabile lasciare certe biciclette legate a un palo in strada, sono troppe le parti che è facile smontare e rovinare. Ma piano piano si sta pensando anche a questo.
23 ott 2021 – Riproduzione riservata – Redazione Cyclinside