8 apr 2021 – Il Ministero della Transazione Ecologica ha diffuso i dati dell’impatto del Buono Mobilità, quello di cui abbiamo spesso parlato (un po’ impropriamente, ma per semplicità) come “bonus bici”.
È l’Onorevole Diego De Lorenzis, uno dei consulenti dell’iniziativa (che avevamo intervistato durante l’iniziativa) a presentare sulla sua pagina Facebook i risultati che vale la pena commentare.
202,3 su 215 milioni di euro
Partiamo subito con i numeri relativi alla cifra effettivamente utilizzata: dei 215 milioni di euro totali messi a disposizione, ne sono stati utilizzati effettivamente 202,3 milioni. Il dato, che può lasciare perplessi, è in realtà accettabile poiché una percentuale di buoni non utilizzati o sottoutilizzati è normale (ad esempio chi ha chiesto il bonus per 500 euro, ma poi ha speso per un rimborso inferiore).
Quanti in totale?
Sono stati erogati un totale di 662.293 buoni in totale, leggermente al di sopra della media che si era immaginata (circa 614.000) suddivisi in 406.639 rimborsi e 255.654 buoni spesa (dati, quindi, a chi ha ottenuto il voucher da riscattare in negozio).
Dove?
La percentuale di utilizzo del buono mobilità è stata maggiore al Nord Italia, che ha sfiorato la metà dei buoni totali (49 per cento con 100,7 milioni di euro totali), 24 per cento al Centro, 18 per cento al sud e 9 per cento nelle isole.
Che cosa?
Il numero delle biciclette lo abbiamo detto nel titolo, 483.474, sono stati 165.573 i microveicoli a propulsione elettrica (monopattini e similari) e 13.246 i servizi di mobilità condivisa.
Chi?
La statistica relativa a chi ha usufruito del bonus dice dà il 63 per cento di uomini rispetto al 37 per cento delle donne, tradotto in numeri: 416.820 e 245.473. Quasi la metà di chi ha beneficiato del bonus sono persone tra i 26 e i 45 anni (49 per cento), seguiti dalla fascia di età che va da 46 a 65 anni (38 per cento), poi il 7 per cento alla fascia 18-25 anni e il 6 per cento agli over 65 anni di et.
Negozi
Gli esercenti registrati sono stati 3.374 per un totale di 5.679 punti vendita totali tra fisici e on line.
Il commento di Ancma
Abbiamo chiesto a Piero Nigrelli, responsabile del settore Ciclo di Ancma (l’associazione di categoria) un commento su questi numeri. Ecco cosa ci ha detto:
«Sono numeri che dimostrano capacità, territorialità, del cliente italico. Essendo previsto per le grandi città ovvio che ci siano il 25 per cento di monopattini, in provincia sarebbero stati molto meno. C’è anche un 2 per cento di sharing.
«Sono aumentati tanto i punti di vendita. Anche con la ricerca Ancma sul sell out dei negozi abbiamo potuto contare l’incremento di vendite che poi ha fatto registrare gli oltre due milioni di pezzi venduti. La Grande distribuzione come numeri si è mantenuta pressoché uguale. Non come valore invece che ha avuto dal 15 al 25 per cento di aumento rispetto al 2019».
Conclusioni
Ha funzionato il bonus mobilità? Uno dei dubbi che c’era, per la forma con cui è stato erogato, era che potesse venire utilizzato per biciclette che non avrebbero aiutato a decongestionare il traffico delle città (il fine, per motivi di necessità di distanziamento per contrastare la pandemia era di far vendere mezzi e servizi che facessero lasciare l’automobile privata a casa).
Considerata la quantità di spesa media, visto il numero dei bonus erogati da poco più di 300 euro mediamente) e pur ammettendo una percentuale di spesa elevata, controbilanciata da servizi di mobilità certamente meno costosi, l’obiettivo dovrebbe essere stato raggiunto.
Ora bisognerà vedere quanti di coloro che hanno acquistato una bicicletta spinti dal bonus (perché chi l’ha acquistata senza rientrare nell’iniziativa è certamente più motivato) ne faranno una reale abitudine di mobilità urbana. In ogni caso il segnale è positivo di una tendenza che, anche al termine del bonus, ha continuato a manifestarsi senza flessioni.
Qiu di seguito riportiamo il post originale dell’Onorevole De Lorenzis.
GPR