di Maurizio Coccia
Se dicendo “Cadex” vi vengono in mente solo ruote di bici da corsa – o al massimo vi torna alla mente il procedimento di lavorazione del carbonio che Giant usava negli anni Novanta – è il caso di aggiornare le vostre idee: il marchio di proprietà di Giant, infatti, in questa estate 2022 ha introdotto anche un nuovo, particolarissimo, telaio da triathlon.
Si chiama Cadex Tri ed è un prodotto unico, ovvero non deriva direttamente né dalle apprezzate bici Giant da strada, e tantomeno dalle bici da cronometro dell’azienda taiwanese.
Piuttosto, ci ricorda il produttore: «Cadex Tri è una vera e propria macchina da triathlon senza esclusione di colpi, senza restrizioni e senza limitazioni».
Senza limitazioni per quel che riguarda la disciplina del triathlon, perché evidentemente un prodotto così innovativo non potrebbe neanche fare l’occhiolino nella cronometro del ciclismo Uci, per via di forme a dir poco avveniristiche non conformi ai regolamenti tecnici dell’Unione Ciclistica Internazionale.
Cadex Tri è stato progettato e messo alla prova dai triathleti più veloci del mondo, ed è un frame-set che riscrive le regole: la costruzione da stampo – ovviamente in carbonio – porta a un nuovo livello di efficienza aerodinamica, offre agli specialisti della triplice specialità un modo nuovo di accedere a nutrizione, idratazione e soprattutto assicura una posizione di guida ottimizzata, con aerodinamica e comfort che viaggiano di pari passo alla sua grande capacità di adattarsi alla statura e alle caratteristiche antropometriche dei vari utilizzatori.
La configurazione geometrica del telaio offre opzioni di regolazione incrementali quasi infinite, con oltre mille configurazioni di adattamento.
Inoltre, visto che non tutti i triatleti hanno un meccanico personale, Cadex Tri riduce al minimo l’hardware con cui regolare la posizione, offrendo distanziatori semplici e poche viti.
I cavi perfettamente integrati non devono essere reindirizzati ogni volta che si mette mano a una regolazione. Ciò significa che è più facile per i rider di tutte le stature e corporature ottenere una vestibilità perfetta che combini potenza, efficienza aerodinamica e comfort per ore e ore.
Per averne una prova basta guardare quel che Kristian Blummenfelt ha fatto ai recenti Campionati Mondiali Ironman a St. George, negli USA, dove ha utilizzato il suo prototipo di Cadex Tri per stravincere e fissare il nuovo record mondiale di Ironman fermando la lancetta al tempo “mostruoso” di 6 ore 44 minuti e 25 secondi.
Scendiamo allora nei dettagli tecnici di questo telaio.
Fitting personalizzato
Disporre di cinque taglie di telaio non è cosa così scontata e frequente se si parla di prodotti da cronometro o da triathlon: è invece esattamente ciò che garantisce il Cadex Tri, che in questo modo permette di adattarsi al meglio alle diverse stature dei triatleti.
La definizione dei rapporti dimensionali sulle cinque misure (da XXS a L) è il risultato dell’analisi dei dati antropometrici di ben 150 triatleti professionisti e dilettanti: i progettisti hanno in questo senso impostato lo stack, il reach, definendoli non solo analizzando le proporzioni tra segmenti corporei (lunghezza di gambe, busto e braccia), visto che atleti con dimensioni corporee simili possono necessitare di configurazioni di telaio molto diverse a seconda di variabili come la flessibilità articolare e la caratteristiche atletiche.
Integrazione indipendente
Oltre agli aspetti dimensionali e angolari del telaio, vestibilità perfetta significa anche regolazione dei punti di contatto atleta/bici, che su una bici da triathlon sono sempre quattro: pedali, sella, manubrio e appendici.
Cadex Tri semplifica la regolazione di questi ultimi limitando al minimo l’hardware che ne gestisce la regolazione ed utilizzando un’architettura pratica e veloce.
Tanto per cominciare la struttura complessiva della serie sterzo è integrata, ma gli allestimenti sono indipendenti; da parte loro le appendici manubrio (progettate in collaborazione con Sync Ergonomics), possono essere avanzate o arretrate e la loro angolazione può essere modificata senza il fastidio di rimuovere i distanziatori. Questo permette di intervenire sull’altezza delle appendici senza spostarle. Inoltre, il sistema di distanziatori si gestisce con uno sgancio rapido, in modo da mantenere i cablaggi nella loro posizione mentre si effettuano le regolazioni.
Power position
L’inclinazione del tubo verticale può essere regolata intervenendo sul morsetto reggisella il cui range di avanzamento/arretramento permette di variare l’inclinazione effettiva tra 76 e 80 gradi.
Per i triatleti Ironman come Kristian Blummenfelt, tutte queste possibilità di adattamento realizzano una formula vincente: «Siamo costantemente alla ricerca di modi per migliorare l’aerodinamica, l’efficienza della pedalata e, naturalmente, il comfort. Nel corso di 180 chilometri si sommano piccoli cambiamenti. E a volte ciò che funziona nella galleria del vento non funziona altrettanto bene sulla strada. Avere la possibilità di apportare queste regolazioni in modo rapido e semplice è un punto di svolta quando stai cercando di ottimizzare la tua posizione e la tua forma fisica».
In pratica: essere aerodinamici per 40 chilometri o addirittura 80 non basta; per vincere un Ironman o imposturare un nuovo record un triatleta dell’Ironman deve essere in grado di mantenere la posizione più aerodinamica per 180 chilometri.
Questa è stata la filosofia alla base del Cadex Tri; ovvero quella per cui le prestazioni aerodinamiche vanno oltre i dati “asettici” della galleria del vento. Questa filosofia inizia con le forme dei tubi e prosegue con le linee e gli angoli del frame set.
In particolare i tubi si avvalgono della tecnologia AeroSystem, che utilizza la fluidodinamica computazione derivata dai dati della galleria del vento per creare prestazioni aerodinamiche superiori.
Guardando la bici frontalmente, invece, ciò che colpisce di più è la forcella, con ampi steli che veicolano l’aria nel modo più pulito e fluido possibile grazie al loro generoso profilo ” lama”. Gli steli che arrivano fino alla serie sterzo permettono inoltre di avere un avantreno estremamente rigido, riducendo la flessione del la zona manubrio e ottimizzando l’architettura delle appendici e la gestione di queste ultime.
Ancora, i tradizionali foderi posteriori si estendono dai forcellini posteriori al tubo sella, ma il tubo sella rimane inclinato vero l’alto e leggermente avanzato rispetto all’asse della ruota posteriore: questo riduce al minimo la superficie di contatto perché l’aria passa liberamente attraverso il retrotreno, riducendo la resistenza all’aria e aumentano la rigidità in questo comparto così importante per la trasmissione di potenza.
Disponibilità del telaio sul mercato? Per ora bisogna accontentarsi solo delle informazioni tecniche, visto Giant Italia ci informa che il telaio sarà disponibile solo a inizio settembre, esattamente quando conosceremo anche il prezzo di questo “nostro” da triathlon.
Anche ruote dedicate
Degno complemento del Cadex Tri sono le ruote da velocità ideali per questo frame-set. Anche queste sono nuove, con l’anteriore Cadex Aero a 4 razze e la posteriore Cadex Aero Disc.
Si tratta di un set sviluppato, testato e provato in galleria del vento utilizzando un manichino sottoposto a molteplici angoli di imbardata: ne è risultato un design delle razze adatto per fronteggiare le situazioni di vento più frequenti, in pratica un design che anche questa volta garantisce le migliori prestazioni aerodinamiche complessive in condizioni reali, non solo e non tanto in “galleria”.
Ulteriori informazioni: Cadex
7 lug 2022 – Riproduzione riservata – Cyclinside