È una delle bici più vittoriose del World Tour, non tanto e non solo perché la usa un certo Mathieu van der Poel, ma perché è la piattaforma preferita dai due big team che da questo marchio tedesco sono sponsorizzati da anni; è modello il cui nome rimanda all’aerodinamica, ma alla prova dei fatti ha brillato anche in contesti diversi rispetto a quelli di velocità pura.
La Aeroad di Canyon arriva oggi, 19 luglio 2024, alla sua quarta iterazione, evoluzione della precedente serie lanciata quattro anni orsono.
L’ultima versione che andiamo a scoprire è declinazione più aggiornata di quel modello usato dai pro rider sin dal lontano 2011, anno del suo debutto sul mercato, quando a portarla sul gradino più alto del podio era – tra gli altri – Philippe Gilbert.
Cosa è cambiato
A vederla di getto, questa nuova Aeroad, non sembrerebbe avere un look così stravolto rispetto alla vecchia versione.
In realtà le migliorie sono tante, e coinvolgono sia l’aspetto morfologico che quello tecnico funzionale. Le andiamo a scoprire.
La Aeroad di quarta generazione nasce da un progetto che ha tenuto in grossa considerazione i feedback di oltre cinquanta atleti professionisti, oltre alle indicazioni di diversi meccanici del World Tour, risultati essenziali per rendere la nuova piattaforma migliore non solo dal punto di vista della performance, ma anche della funzionalità e dell’accessibilità della sua architettura tecnica.
Nuovo lay-up
Tanto per cominciare, il lay up del carbonio è cambiato, così come anche i profili, le sezioni e gli ingombri sono in parte diversi, pur se nel rispetto di quel family-feeling estetico che caratterizza la Aeroad sin dalla prima generazione e che la connota subito come bici aero.
Il nuovo criterio di posizionamento, sovrapposizione e stratificazione dei fogli di carbonio (è appunto questo il cosiddetto “lay-up”) ha permesso di ottimizzare quel complesso rapporto tra peso del telaio (ridotto di qualche decina di grammi), aerodinamica dello stesso, pur mantenendo le medesime caratteristiche di rigidità sul telaio e anzi aumentandole su altre parti del frame set (come ad esempio il nuovo reggisella e soprattutto il nuovo cockpit di cui parleremo a breve).
Telaio da 960 grammi
Tornando al peso, Canyon dichiara un peso del telaio verniciato (e comprensivo di accessori) di 960 grammi.
Non è certo un peso a livello di moderna bici light da salita, ma ricordiamo che in questo ambito Canyon ha nel suo arco la piattaforma Ultimate. Ricordiamo, però, che nonostante i grammi in più, la Aeroad continua ad essere la bici preferita dai pro rider equipaggiati Canyon, e se è così questo è semplicemente per il suo saper bilanciare al meglio tutte le caratteristiche e i requisiti che un moderno corridore World Tour cerca dal suo strumento di lavoro.
Inoltre, sempre per fare considerazioni attorno al peso, diciamo che telaio, forcella, reggisella, manubrio e serie sterzo hanno un peso complessivo di 2070 grammi, che è un valore complessivo di tutto rispetto rispetto al segmento cui appartiene questo modello.
Tornando al design, per aumentare la resistenza del telaio in caso di caduta, è stato aumentata di poco la sezione del tubo superiore. Questo ha permesso a Canyon di ridurre (di poco) il profilo del tubo diagonale, per ottenere così vantaggi dal punto di vista aerodinamico.
Ancora, il reggisella ha un profilo più corposo se osservato lateralmente, per guadagnare così in vertical compliance, ma senza compromettere le caratteristiche di penetrazione all’aria.
Passando dall’aspetto morfologico a quello strutturale, il reggisella ha anche una struttura rinforzata, così come più resistenti sono i foderi posteriori obliqui nella loro giunzione con il tubo verticale.
Il nuovo frame-set ha rivisto anche la tolleranza massima coperture, estesa ora ai 32 millimetri.
Infine, tutti nuovi i drop out posteriori: i forcellini appaiono ora più rastremati e “chiusi” (quello sul lato trasmissione) ora più incassati (quello lato sinistro) in ragione di una logica che punta a migliorare estetica e transizione fluida dell’aria.
PACE bar, il manubrio “modulare”
A livello tecnico probabilmente è la soluzione tecnicamente più inedita che la Aeroad di quarta generazione ha in sé: il set di guida (integrato) si chiama PACE bar, acronimo che sta per Performance Adaptive Cockpit Ecosystem: è in pratica l’evoluzione “modulare” dell’Aerocockpit che aveva esordito con la Aeroad di terza generazione
Nella nuova fattispecie questo integrato in carbonio ha una architettura che permette una regolazione in altezza entro un range di 20 millimetri (con step incrementali di 5 millimetri); ancor più ampia la regolazione concessa in larghezza, possibile entro un range di 50 millimetri (e tre posizioni utili). Questo grazie a parti terminali modulari, che si inseriscono in maniera telescopica sul corpo principale dell’attacco.
Un’architettura di questo genere consente inoltre di scegliere tra la configurazione Classic della PACE Bar, dove le code hanno una morfologia classica, ovvero con estremità “dritte”, oppure per la configurazione Aero, dove le code esterne hanno la peculiare morfologia flare che tanto piace ai corridori dei nostri giorni.
A proposito del PACE Bar, vale la pena ricordare che i test in galleria condotti da Canyon hanno effettivamente rilevato un guadagno di 14 watt connesso all’impiego delle estremità Aero, dovuto alla migliori caratteristiche aerodinamiche che garantisce quest’ultimo rispetto al Classic.
Sempre per rimanere sul manubrio integrato, il nuovo PACE Bar introduce per la prima volta in ambito road l’architettura che Canyon ha sperimentato per la prima volta sul in ambito gravel con il suo Grail Bar: come questo, anche il PACE Bar prevede un’interfaccia di fissaggio pratica e solida per installare rapidamente e in modo sicuro una gamma di accessori, dai supporti per computer alle estensioni aerodinamiche.
Tutte le viti con lo stesso passo
L’Aerod di nuova generazione si fa interprete di una piccola grande rivoluzione sul fronte tecnico: tutte principali viti di fissaggio delle parti e tutte le viti che gestiscono la regolazione dei componenti hanno ora lo stesso passo, il Torx T25, oggettivamente uno dei più validi per garantire un’interfaccia affidabile in termini di manutenzione e in questo modo anche un’interfaccia unica per tutti i componenti.
Con una T25, ad esempio, si possono fissare anche i perni passanti oppure allineare il precarico della serie sterzo.
La gamma Aeroad
Il telaio Aeroad è declinato in due tipologie di carbonio: al vertice c’è la versione CFR, dove la sigla acronima “Canyon Factory Racing” ci ricorda che abbiamo a che fare con la fibra qualitativamente superiore in uso dalla Casa tedesca; a seguire c’è invece la versione dal modulo leggermente inferiore chiamata CF SLX, con peso leggermente maggiore, prezzo inferiore, ma medesime caratteristiche tecnico/funzionali di telaio, forcella e di interfaccia con i componenti.
I modelli CFR sono costruiti utilizzando il miglior carbonio possibile proveniente da Canyon, dando vita a un telaio che offre leggerezza, robustezza e rigidità a livello WorldTour.
Il layup in carbonio Aeroad CF SLX raggiunge l’equilibrio ottimale tra struttura leggera ed elevata resistenza.
Entrambe le piattaforme Aeroad CF SLX e Aeroad CFR sono dotate di piena integrazione del sistema, misuratori di potenza integrati e gruppi elettronici su tutta la linea.
Taglie, allestimenti, pesi e prezzi
La piattaforma Aeroad è proposta in sette taglie, dalla XXS alla XXL. La configurazione angolare e dimensionale della geometria è uguale a quella della precedente generazione, apprezzata a lungo dai “prof”.
Gli allestimenti disponibili? Sono i seguenti, corredati da peso e prezzo.
Aeroad CFR Di2: Shimano Dura-Ace Di2, ruote DT Swiss ARC 1100 Dicut, peso 7.07 Kg, 9.999 euro

Aeroad CFR AXS: Sram Red AXS, ruote Zipp 454 NSW, peso 7.15 Kg, 10.499 euro

Aeroad CF SLX 8 AXS: Sram Force AXS, ruote Zipp 404 Firecrest, peso 7.86 Kg, 6.999 euro

Aeroad CF SLX 8 Di2: Shimano Ultegra Di2, ruote DT Swiss ARC 1400 Dicut, peso 7.45 Kg, 6.499 euro

Aeroad CF SLX 7 Di2: Shimano 105 Di2, ruote DT Swiss ARC 1600 Spline, peso 7.91 Kg, 4.799 euro

Aeroad CF SLX 7 AXS: Sram Rival AXS, ruote DT Swiss ARC 1600 Spline, peso 8.06 Kg, 4.199 euro

Ulteriori informazioni: Canyon