di Guido P. Rubino
29 mar 2021 – La gravel può essere “naturalmente” d’alluminio. A ben guardare è il materiale che si può sposare perfettamente a questa tipologia di bicicletta perché, in fin dei conti, è quello che fa alzare meno il prezzo del prodotto finale.
Una gravel d’alluminio può essere una soluzione perfetta per questa tipologia di bicicletta: l’alluminio è molto robusto, sufficientemente leggero e, con la geometria giusta, anche confortevole. Tanto più se i componenti che vengono montati sulla bicicletta aiutano in questo senso.
Canyon ha pensato alla Grail proprio con queste considerazioni. Nel catalogo della casa tedesca, che vende solo online, ci sono anche modelli più pregiati di gravel e ovviamente più leggeri. Certamente più costosi. La Grail 7 1by si fa notare invece proprio per il prezzo contenuto e anche per l’assortimento che la vede con doppia disponibilità di montaggio: doppia moltiplica o monocorona: nessuna scelta definitiva: apprezzabile. Così come è apprezzabile pure la possibilità di “tornare indietro” se si dovesse scegliere la versione monocorona, vista comunque la presenza del supporto del deragliatore.
Il telaio
Alluminio serie 6061 quella scelta da Canyon per il telaio Grail 7. Saldature evidenti e fazzolettature di rinforzo in corrispondenza del nodo di sella e della giunzione tra sterzo e obliquo: la zona più sollecitata. Tubazioni “normali”, se vogliamo, senza grandi pretese che disegnano un telaio da poco meno di 1.500 grammi. Robusto e senza fronzoli. Quanto serve per una gravel robusta che non cerca la leggerezza ma l’affidabilità e la versatilità. Proprio in quest’ultima direzione vale la pena notare i supporti per poter montare il portapacchi. Con una bicicletta così si può fare attività sportiva ma anche viaggiare, oppure, semplicemente, adattarla al commuting.
La forcella in fibra di carbonio impreziosisce anche esteticamente la linea della Grail che, nel totale, arriva a fermare la bilancia a poco meno di 9.5 chilogrammi (nella taglia M, così come ci è stata inviata, senza pedali).
Misure e comodità
Notevole la presenza di taglie: sette misure che coprono dalla 2XS alla 2XL, geometria ovviamente sloping e comoda (interasse abbondante che supera il metro già dalla taglia S). Così come abbondanti sono i foderi posteriori, fissi a 43 centimetri per tutte le geometrie ad eccezione delle due misure più piccole (41,5 centimetri). Senza stare a scendere nel dettaglio delle altre misure, queste ci servono giusto per dare un’idea delle impostazioni, si tratta ovviamente di un’impostazione classica per il tipo di bicicletta. Non ci saremmo aspettati diversamente e, in considerazione del materiale utilizzato, la scelta ci è parsa azzeccata.
Chi vuole un’impostazione più corsaiola, al più, potrò storcere un po’ il naso per quell’attacco manubrio così corto che appare un po’ sproporzionato. Qui si rientra anche nelle abitudini personali e nella tipologia di pedalata. Sullo sterrato una posizione più raccolta permette un controllo maggiore, se si vuole “trasformare” la bici verso l’impostazione più da corsa, si potrà considerare la sostituzione.
Componenti
Canyon ha equipaggiato la sua gravel in alluminio con uno dei gruppi dedicati di Shimano. Il Grx, nella sua versione mediana tra le proposte disponibili si è rivelato, perfetto per il tipo di bicicletta. Senza incidere sul prezzo, permette di gestire perfettamente il mezzo. Mettere le mani sulle leve restituisce immediatamente una sensazione di sicurezza grazie alla superficie di appoggio molto ampia sia sulle manopole che sulle leve. Ergo, si può guidare la bicicletta anche nei tratti più complicati con le mani in posizione avanzata e pronte a gestire i freni. Le altre caratteristiche di questo gruppo dedicato al gravel le avevamo descritte qui. Ovviamente la presenza dei freni a disco è imprescindibile e permette di aggrappare il terreno con decisione in caso di necessità.
Il reparto ruote merita alcune considerazioni. A supportare le coperture Schwalbe G One Bite da 40 millimetri di sezione, ci sono le DT Swiss C 1850 Spline db. Ruote decisamente robuste e versatili, il marchio svizzero è una garanzia ovviamente.
Ruote di questo tipo sono perfettamente in linea col carattere gravel, ovviamente potrebbero essere sostituite da altre, più strette e magari leggere, per modificare in maniera importante il carattere della bicicletta.
Una nota di attenzione ci piace porla sulla sella. Model X, di Selle Italia, è un progetto che l’azienda italiana sta portando avanti da più di un anno verso un ritorno alla produzione interamente all’interno dei nostri confini. In più l’attenzione costruttiva verso l’ambiente la rende perfettamente “green”.
Monocorona
Merita un’attenzione a parte le scelte della trasmissione della Grail 7 1by. La scelta monocorona più che una filosofia di pedalata presuppone una scelta di percorsi con determinate caratteristiche. Nella versione fornita da Canyon, la Grail presenta una corona anteriore da 40 denti associata a un pacco pignoni a 11 velocità che va dall’11 al 42 – addirittura – sul posteriore. Ovviamente proprio per avere un range così ampio di rapporti si devono fare delle scelte e anche delle rinunce. Specialmente se si pedala su asfalto ci si potrà trovare a un ritmo di pedalata bastardo che richiederà un po’ di adattamento. La classica situazione di avere un rapporto troppo lungo o troppo agile ci ha accompagnati in qualche occasione nella parte centrale del pacco pignoni. D’altra parte, se si pedala in fuoristrada, avere una demoltiplica (col 40 sull’anteriore e il 42 al posteriore significa sviluppare meno di un giro di ruota per ogni pedalata) può salvarci dal piede a terra in qualche tratto più duro e scivoloso.
Come detto, si tratta di scelte da fare possibilmente prima dell’acquisto, visto che nella stessa gamma Canyon è presente la Grail 7 “liscia” dotata di deragliatore anteriore e doppia moltiplica. Canyon offre già in partenza la scelta di questa personalizzazione ed è apprezzabile visto il livello del prodotto.
La prova
Divertente sin da subito, ovviamente, la Grail 7 1by ha nel fuoristrada il terreno ideale. L’asfalto lo digerisce bene, ma la componentistica con cui esce dalla scatola (guardate il nostro video per capire la cura con cui la casa tedesca spedisce le biciclette) parla certamente di altro. E nei sentieri il divertimento è assicurato. Le gomme G One di Schwalbe danno il meglio di sé nei fondi battuti e non troppo mossi: lì la tenuta è notevole davvero e c’è solo da trovare il giusto compromesso con la pressione delle gomme per avere la resa ottimale. Niente discese estreme e da mountain bike (nelle indicazioni d’uso il disclaimer è chiaro), la guida risulta confortevole e sicura.
Col monocorona è certamente facilitata la gestione dei rapporti nella scala unica che permette di passare in un attimo da un tratto in discesa a uno strappo micidiale senza rischiare di imputarsi e poi di nuovo scalare via via quando il terreno torna a pendenze meno cattive. La Grail favorisce una pedalata tranquilla e rilassata e, in questo senso, l’impostazione geometrica comoda è certamente apprezzabile. Anche quell’attacco manubrio un po’ più corto per chi è abituato alla classica bicicletta da corsa, permette di variare facilmente la posizione delle mani senza avere posizioni estreme neanche in presa bassa. Se cercate le prestazioni non è certo questa la bicicletta che vi darà il massimo della soddisfazione, ma se non ponete limita alle vostre strade è certamente adatta.
Prezzo e considerazioni
La versione monocorona che ci è stata inviata dalla casa tedesca ha un costo di 1.799,00 euro. Ce ne vogliono cento in più se si sceglie il modello dotato già in partenza di deragliatore anteriore e doppia moltiplica. Già dal sito è eventualmente possibile l’acquisto rateizzato per farsi spedire subito (o quasi, visto il periodo) la propria gravel e partire. Al prezzo contenuto corrispondono ovviamente soluzioni meno ricercate in termini di componentistica, tuttavia la fascia di prezzo è quella che appare più in linea con la filosofia gravel volta all’escursionismo e senza tenere troppo da conto le prestazioni.
Anche perché le possibilità di trasformazione sono davvero tante. E la Grail 7 si presta a una versatilità davvero formidabile.
Uteriori informazioni sulla gamma gravel di Canyon: https://www.canyon.com/it-it/gravel-bikes/
Bella prima bici, peccato che canyon ancora non sa progettare le taglie piccole.