25 giu 2018 – Carrera è una storia che si ripete e si evolve. Dallo squadrone professionistico che ha vinto tutto e di tutto con campioni come Visentini, Roche, Bontempi, solo per citarne alcuni, perché in Carrera sono passati corridori che hanno vinto Classiche e corse a tappe, anche un certo Pantani, Chiappucci… Pezzi di storia di un ciclismo felice e combattuto, a volte urlato, ma tutto da raccontare e riscoprire.
Un marchio che cresce
Un lavoro che negli anni ha visto Davide Boifava mettere a frutto prima la sua esperienza di corridore, poi quella di Team Manager e, infine, quella di Amministratore delegato di un gruppo che, ci tiene a precisare, “è una grande famiglia” e non lo dice per dire.
Boifava tanto deciso in ammiraglia quanto alla guida dell’azienda che quando c’è da parlare e presentare le nuove biciclette è quasi imbarazzato ed emozionato che neanche un esordiente alla prima vittoria. In azienda avevano scommesso sulla durata del suo discorso (per la cronaca, poi, ha parlato più dei 35 secondi su cui avevano puntato).
Una famiglia, quella di Carrera, dove un ruolo importante nello sviluppo del prodotto è quello di Luciano Bracchi e poi Simone Boifava e qui è famiglia di sangue oltre che di fatica. Famiglia che si allarga all’estero e va addirittura alla conquista del mercato d’Oriente. Ve l’immaginate un’azienda italiana che conquista il Far East? Eccola qui, quella dove gli Orientali si sono fatti affascinare dal pregio delle biciclette e dalla storia del marchio italiano che ne ha da raccontare pure se relativamente giovane rispetto ad altri nomi che pure fanno bella l’Italia all’estero.
Una gamma di carattere: Phibra Next
A guardarle le biciclette Podium – Carrera, sono una storia che scorre e guarda al futuro. Un carattere importante e riconoscibile. Alla presentazione della gamma 2019 l’esordio dei nuovi modelli parla di grafiche accattivanti: le vedete più in basso nelle foto, ma c’è da scommetere che potreste riconoscerle anche grezze, prima di passare in verniciatura. Soprattutto la Phibra, quella forma così strana e avveniristica.
Sono ormai dieci anni che Luciano Bracchi l’aveva immaginata con quel tubo superiore curvato da diventare un tutt’uno con i pendenti posteriori. Dieci anni in cui la tecnologia si è evoluta “e qualcuno ci ha pure copiato” dice Bracchi. Dieci anni in cui si è pensato anche a come evolverla. La Phibra Next ne ricalca chiaramente le forme eppure è un telaio tutto nuovo. Anche se la linea è riconoscibile in Carrera hanno lavorato per evolverlo e farlo più moderno, soprattutto in linea con i dettami UCI dai quali non si può sfuggire.
Il Phibra Next è un telaio che pesa appena 990 grammi e si basa su profili aerodinamici Naca (rapporto tra i lati di 3:1 – secondo i dettami UCI, appunto) e con profilo posteriore troncato che non limita l’aerodinamica ma taglia il peso. Aerodinamica e asimmetria per compensare la trazione della catena e poi i passaggi dei cavi di comando tutti all’interno del telaio, perché se disegni una bicicletta bella bisogna tenere conto anche di queste cose. Una soluzione estetica ma anche tecnica: nel lavoro effettuato si è badato che i cavi non facessero mai curve troppo strette per assicurarne il massimo scorrimento.
Una linea aerodinamica e perfettamente integrata, dalla forcella al reggisella il cui collarino di chiusura scompare nel telaio. La prima è presa direttamente dai telai da cronometro, con il freno integrato nella linea aerodinamica e gli steli più larghi così da migliorare la dissipazione dei vortici innescati dalla ruota.
Un lavoro importante è stato fatto sulla geometria, il “size scaling” tiene conto delle differenze misure per definire sezione dimensione di ogni tubo per ogni taglia. Serve a ottimizzare peso e robustezza del telaio così da dare a ogni ciclista una bicicletta perfetta in ogni dettaglio. Talmente personalizzata che anche i montaggi seguono le esigenze del cliente. In questo Carrera è stata chiara, per tutte le sue biciclette, con tutti i negozianti presenti all’evento che ha svelato i nuovi modelli. Un’azienda familiare che conosce bene le difficoltà della propria rete vendita. Alla grande versatilità di montaggi proposta si unisce anche una enorme varietà di colori. Oltre a quelli proposti come “standard” è possibile associare praticamente qualsiasi variante a scelta del cliente in un programma di customizzazione che può essere seguito grazie alla verniciatura tutta italiana. E i costi sono contenuti anche per chi volesse il pregio del cromovelato: novità estetica di notevole impatto per l’azienda bresciana.
TD01 Air Disc
La seconda novità che ci è stata presentata riguarda, più che qualcosa di inedito, un’evoluzione di un prodotto già conosciuto: il telaio Td01 Air Disc ora è la versione con la nuova tipologia di freni del già conosciuto Td01 Air. Dal punto di vista geometrico e tecnico cambia poco, ma l’introduzione del disco ha portato, ovviamente, a una rielaborazione di forcella e carro posteriore per supportare le sollecitazioni dei freni a disco. E per dare un carattere diverso a questa bicicletta si è anche scelta una colorazione ad hoc che ne caratterizzasse meglio l’estetica. In gamma si conferma come modello di successo considerato che viene proposto come la sorella piccola della Erakle Air. Proprio in virtù del suo prezzo aggressivo questa bicicletta non viene proposta con i colori personalizzabili ma solo nelle versioni fornite dall’azienda.
Caedanha, la gravel
Attenzione a questo nome: rappresenta una novità assoluta in casa Carrera. Prima che pensiate a qualche nome esotico vi diciamo subito che si tratta di dialetto bresciano: vengono chiamate così le strade strette percorse dai trattori. L’associazione è immediata con la bicicletta gravel che entra per la prima volta in catalogo.
La Caedanha è il risultato di un lavoro fatto sulla geometria e sulla fibra di carbonio: componenti di un progetto pensato per la comodità e le strade bianche del mondo gravel, appunto. Avantreno più lungo, top tube più corto e posizione più confortevole sono le caratteristiche di base di una bicicletta pensata per la versatilità (la forcella prevede anche gli innesti per il portapacchi). Viene proposta con gomme da 32 millimetri di sezione, ma si può arrivare fino a 40 millimetri. Per i più evoluti si può allestire anche con monocorona anteriore.
Erakle Air e Ar01 confermano le loro caratteristiche ma allargando la linea alle nuove colorazioni, anche personalizzate e, soprattutto, al cromovelato che viene proposto con un sovrapprezzo davvero contenuto: 700 euro più iva. Non troppo se si considerano i tanti passaggi in più e il tempo che si impiega nella verniciatura.
Sì, avevamo detto che anche a telaio grezzo si possono riconoscere facilmente queste biciclette. In effetti se ne perderebbe una bella parte: quella ricerca grafica che ha fatto il carattere di Carrera e che, da Brescia, ha portato a conquistare il mondo.
Non solo con i campioni.
Ulteriori informazioni: http://carrerapro.bike/
Guido P. Rubino