di Alex d’Agosta
In termini di cicloturismo, l’Emilia-Romagna è la seconda regione italiana più “trafficata” di pedalatori a ritmo lento, dopo il Trentino-Alto Adige, con 300.000 cicloturisti annui che contribuiscono a un totale di circa 1,4 milioni di visitatori. Quello che offre si adatta ad ogni tipo di ciclista, dagli sportivi, ai “leisure” e agli appassionati di mountain bike, grazie a una stima di almeno 8000 km di percorsi stradali, piste ciclabili e sterrati, tutti solitamente poco trafficati. Le piste, che si trovano nelle nove province, sono diverse per lunghezza e difficoltà di arrampicata.
Territorio e persone accoglienti, nate per il turismo
Fra mare e collina. Borghi e castelli. Cultura e sport. Relax e benessere. Artigianato e, manco a dirlo, tutto ciò che concerne il mondo dell’enogastronomico.
Se cercate una vacanza “generica” in Romagna, l’ente del turismo propone in particolare questi temi. Una sintesi tuttavia perfetta di quello che si può trovare nelle proposte di viaggi in bicicletta, veri punti di forza ormai da decenni. In particolare nelle provincie più vicine al mare, dove sono presenti alcune delle più importanti ciclovie regionali e nazionali. E, a livello di infrastruttura, anche una quantità significativa di piste ciclabili comunali, di bike hotel e di tour operator specifici.
A livello macro, sono tre i grandi percorsi cicloturistici (conosciuti come ciclovie), in corso di realizzazione o completamento che attraverseranno la regione. La più nota è la Ciclovia del Sole, inclusa nel percorso europeo Eurovelo 7 che in oltre 7.400 chilometri collega Capo Nord a Malta: il tratto più importante passerà lungo la linea ferroviaria dismessa da Verona-Bologna. C’è la Eurovelo 5 conosciuta anche come via Romeo Francigena e c’è la Eurovelo 8, di cui fa parte la tratta italiana conosciuta come Ciclovia Vento da Torino a Venezia. Senza dimenticare la Ciclovia Adriatica da Trieste sino a Leuca in Puglia. Fra il 2020 e il 2021 c’è stato spazio anche per diverse novità, come la Ciclovia della Romagna Toscana, pensata all’interno di un progetto Interreg Med INHERIT finalizzato a un turismo davvero sostenibile, capace di contribuire alla conservazione e valorizzazione delle risorse naturali. La nuova pista ciclabile tra Romagna e Toscana percorre 110 chilometri attraverso otto comuni: Castrocaro Terme e Terra del Sole, Dovadola, Meldola, Predappio, Rocca San Casciano, Galeata, Santa Sofia e Bagno di Romagna.
Via Romagna, una delle stelle più brillanti in Italia
Ma al di là di quanto pensato da Bicitalia ed ECF, la regione ha anche fatto di testa propria, annunciando nel 2020 e presentando definitivamente nel 2021 l’itinerario ciclabile “Via Romagna”, voluto da Apt Servizi e Visit Romagna in collaborazione con TerraBici e i suoi associati. Si tratta di una dei migliori esempi di progetti sui quali il territorio può e deve costruire prodotti bici all’altezza delle migliori aspettative. In buona sostanza, con Via Romagna si è voluto dar luce e continuità a uno degli itinerari più completi e, non di poco conto, “protetti” dal traffico veicolare principale, capace di valorizzare al massimo le ciclabili esistenti e le strade secondarie meno trafficate allo scopo di offrire un itinerario vario e totalizzante. Partendo dal Delta del Po si attraversano infatti tutte le province della Romagna (Ferrara, Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini), toccando le più belle colline dell’entroterra, andando a toccare gli appennini e arrivando fino al confine con le Marche. Territori di pregio che abbracciano circa 20 comuni, mappati e indicati con specifica segnaletica, che hanno già visto identificare e aderire oltre 100 strutture bike friendly.
Cattolica, città di pedalatori, pescatori e di Squali!
Sono tantissimi i possibili punti di partenza per una vacanza di allenamento o relax in bicicletta in Romagna. Di sicuro è molto consigliabile partire dal mare, così con qualche chilometro di pianura si affrontano le colline con le gambe già “scaldate” a sufficienza. Fra gli hub più consigliabili per questo scopo c’è innegabilmente Cattolica, il comune all’estremo sud della riviera, proprio l’ultimo al confine orientale con la Regione Marche e il più vicino agli appennini. Cattolica ha molti percorsi ciclabili anche protetti dal traffico verso Rimini, offre una moltitudine di itinerari disegnabili fra le tante colline che ammirano l’Adriatico da ovest, dove i ciclisti sono un patrimonio conosciuto, condiviso, ben accolto e rispettato anche dai territori limitrofi della Repubblica di San Marino e, come accennato, delle Marche. Il tour forse più spettacolare possibile dalla città di pescatori sconfina infatti subito in provincia di Pesaro, dove si articola la mitica Panoramica. Nota a molti anche nell’ambito motoristico, consiste in un itinerario costiero sufficientemente rialzato rispetto al livello del mare, distante da centri abitati e molto adatto, anche troppo, a una guida motorizzata “allegra”, se non fosse che ormai la strada è troppo stretta e inadatta per i mezzi moderni. Tanto che, intelligentemente, il traffico veicolare lungo il tratto più bello del suo percorso è stato da alcuni anni, almeno la domenica mattina, inibito al traffico veicolare non precedentemente autorizzato proprio per favore al massimo la bicicletta e la mobilità lenta in genere, aiutando il proliferare anche di attività economiche sul territorio come la non a caso omonima Via Panoramica, con sede proprio da dove inizia, sulle pendici di Cattolica, a Gabicce Monte.
E se il giro d’Italia lo scorso 12 maggio è tornato ad articolarsi nelle vie centrali di Cattolica prima della volata finale, la Granfondo Squali Trek nella sesta edizione del ritorno, a seguito della “pausa forzata” del 2020, ha visto confermare ancora la sede d’arrivo proprio nella spettacolare piazza centrale a Gabicce Monte. Così come la “Shark Arena”, il colorato e festoso villaggio gara, è tornato nei pressi del rinomato acquario marino. I fortunati che quest’anno hanno potuto parteciparvi, sempre nel secondo week-end di maggio, erano in prevalenza italiani perché il “via libera” agli ingressi internazionali “non professionali” era scattato proprio alla mezzanotte del giorno stesso. Confermata già per il 14-16 maggio 2022, la Squali sarà quindi un’ottima occasione per l’apertura della stagione e un buon motivo per “provare” l’ultimo tratto di Via Romagna che, proprio negli ultimi chilometri, ne ricalca il percorso fra vigneti e strade secondarie, con opzioni “gravel”, di grande attrattività. A proposito di gravel: non è ormai certo ultimo per ordine di importanza nelle richieste dei turisti e d’altro canto nell’offerta della regione. Le strade sterrate, interpoderali, in zone di campagna e lungo i fiumi, come la Valle del Conca, ne offrono una quantità. Sono un’ottima alternativa ai percorsi di solo asfalto per chi ha questo tipo di bici o più tradizionali mtb o trekking a ruota larga. Per la visita al vigneto o comunque per pedalare in mezzo ad altri frutteti fuori dal traffico, è il mezzo ideale e in Romagna l’attenzione a questi tracciati è salita molto di recente, per differenziare l’offerta seguendo di pari passo le evoluzioni del mercato e della bikeconomy, anche verso i borghi più conosciuto come la splendida Marciano.
7 ago 2021 – Riproduzione riservata (foto ©Alberto Sarrantonio) – Cyclinside