15 lug 2019 – Che imboscata nella decima tappa del Tour de France. E pensare che era tutto predisposto al meglio per la volata finale a gruppo compatto.
Se qualcuno non era ancora convinto che, in definitiva, la corsa la fanno più i corridori rispetto al percorso, può andarsi a rivedere gli ultimi 30 chilometri della tappa di Albi. Roba da mettere negli annali del ciclismo alla voce “imboscate”.
Nell’arrivo un po’ in salita che spiana all’ultimo vince Van Aert su Viviani per un soffio, roba di centimetri. Sull’arrivo si commuove alle domande della prima intervista: non ci crede neanche lui e pensare che non è proprio di primo pelo alla vittoria. Ma questo, evidentemente, è il Tour. E Van Aert è al debutto (come Ciccone).
Le cose succedono proprio quando non te le aspetti. Domani riposo e arrivo in volata previsto per tutti. A scanso di equivoci la fuga, partita anche oggi al fischiare del direttore di corsa, è stata tenuta subito sotto controllo dal gruppo. È una delle ultime occasioni per i velocisti e le squadre si sono messe istintivamente d’accordo per tenere tutto sotto controllo per non far scappare troppo lontano i fuggitivi in un percorso non certo duro ma neanche facile: praticamente senza un metro di pianura per i 217 chilometri che hanno portato la carovana del Tour da Saint-Flour ad Albi. La fuga da sei comprendeva Berhane, Würtz, Gallopin, Schär, Eiking, Turgis a darsi cambi e a farsi vedere il più possibile felici pure del destino segnato.
Ma questo è il Tour de France e qualcosa succede sempre quando non te lo aspetti. Nello slancio di prendere i battistrada – la scusa è pure buona – davanti si parte a tutta e si fa uno strappo dietro dove rimangono attardati diversi uomini importanti: Uran, Fuglsang, Pinot, Groenewegen, Ciccone restano a una ventina di secondi. Dietro anche Nibali che si stacca pure dal secondo gruppo quando inizia a menare forte per recuperare. Si fa la conta a fatica, dietro si vedono anche Mollema e Porte, tutta la Trek è tagliata fuori. La Movistar perde Landa ma lascia davanti un attentissimo Quintana. Anche radio corsa fa fatica a capire chi cì+ e chi no.
Colpa del vento, uno strappo di un metro diventa subito di due, poi dieci, venti e ciao alla classifica per qualcuno.
Davanti Ineos e Deceunink a spingere a tutta con Viviani e Alaphilippe a dare pure i cambi a tirare, mentre dietro si alternano in testa Fuglsang e Pinot, poi anche Porte.
Il gruppo che si presenta al traguardo è di una sessantina di corridori, velocisti compresi, quelli attenti a giocarsi la corsa al posto di chi pensava di essere già al turno di riposo.
Gli inseguitori arrivano sul traguardo a un minuto e mezzo con Thibaut Pinot. In classifica generale ora sono Thomas e Bernal sul “podio virtuale” dietro Alaphilippe.
Redazione Cyclinside