di Lorenzo Arena
30 gen 2021 – Il Mondiale di Ciclocross inizia ufficialmente oggi, sabato 30 gennaio 2021, ma il giorno da ricordare sarà senza dubbio quello successivo. Domenica, alle 15:15 si apriranno i “cancelli” per quello che è visto come lo spettacolo ciclistico invernale numero uno: la corsa dei professionisti o meglio… l’attesissimo duello all’OK Corral tra l’olandese Mathieu Van der Poel e il belga Wout van Aert.
Si correrà in casa del belga, a Oostende, anche il fattore campo non influenzerà i valori per due semplici motivi: il pubblico non è ammesso per via dell’omnipresente COVID-19 e anche perché Van der Poel è un olandese all’acqua di rose. Per chi non lo sapesse, Mathieu è cresciuto e vive in Belgio, tanto da parlare olandese con l’accento belga.
Favoriti?
Fifty-fifty è quello che si dice in giro. Nessuno vede un outsider come possibile vincitore. Tutti si attendono una sfida tra i due colossi del ciclismo internazionale, senza intrusi.
Per cercare di capire che mondiale sarà è importante analizzare il percorso. Iniziamo con il dire che questo percorso è quasi una copia perfetta del Campionato belga del 2017. Stesso concetto con l’ippodromo, il ponte e la spiaggia in quell’occasione, solo il tracciato differiva qua e là nelle curve.
Analisi del tracciato
Il percorso del mondiale (che abbiamo visto qui) è lungo 2900 metri suddiviso nella seguente maniera:
- Prato: 1.351 m
- Sterrato: 404 m
- Sabbia: 610 m
- Ponti artificiali: 330 m
- Asfalto/piastrelle = 205 m
Si parte con un rettilineo piuttosto corto che termina con una curva a gomito a sinistra. Estremamente importante perché la posizione al via sarà determinante. Una partenza sbagliata, non influenzerà troppo la gara. La curva a U non sarà semplice visto la bassisima pressione degli pneumatici. Sarà così per tutti poiché nessuno azzarderà il cambio di bici al primo box. Gli esperti dicono che partire con i tubolari belli gonfi e cambiare la bici dopo i primissimi metri farà perdere 4-5 secondi su questo percorso, troppi.
Dopo una trentina di secondi si salirà sul mega ponte costruito appositamente per l’evento iridato. 21 per cneto la pendenza, da entrambi i lati, ma il lato dell’ippodromo è leggermente più elevato della spiaggia per cui questa salita non sarà determinante.
Discesa a capofitto, direttamente sulla spiagga. I corridori dicono che all’impatto sulla sabbia il contachilometri segnerà velocità intorno ai 45-50 km/h. Da far venire i brividi!
I crossisti cercheranno di utilizzare l’abbrivio della discesa per raggiungere il mare dove la sabbia bagnata permetterà di pedalare quasi come se si fosse sull’asfalto. Dopo un tratto piuttosto lungo sul bagnasciuga si punterà perpendicolarmente verso la passaggiata. Per raggiungerla si dovranno percorrere circa 150m di sabbia molle in leggera salita. Per un po’ si pedalerà, poi si correrà a piedi. Sulla passeggiata piastrellata gli atleti cercheranno di recuperare prima del punto chiave del percorso: l’ultimo tratto di sabbia prima del ponte. Tutto si giocherà lì probabilmente. Uscirne bene signicherebbe prendere il ponte con il giusto abbrivio, altrimenti saranno dolori. La salita verso la vetta del ponte è interminabile.
Una volta ritornati nell’ippodromo il percorso è più dipendente dalle condizioni atmosferiche. Se pioverà sarà alquanto scivoloso ma non ci saranno decimetri di fango.
Interessante sarà la scelta degli pneumatici. Nonostante la sabbia, dove si predilige un profilo leggermente puntinato, quasi tutti dovrebbero usare i Grifo tassellati. Sicuramente nessuno andrà per i Rhino (fango). Difficile pensare a un continuo cambio di bici: spiaggia/ippodromo.
Chi vince?
Ritorniamo al “chi vince?” La spiaggia sembra fatta su misura per Van Aert, mentre l’ippodromo per Van der Poel. Rischi di foratura praticamente nulli, si dice. Una cosa è certa, si vedrà uno spettacolo di altissimo livello, allacciate le cinture di sicurezza!