A questo Giro abbiamo visto grandi nomi in difficoltà. E, cosa ancora più interessante, abbiamo visto come hanno reagito. C’è chi è risorto con lo spirito del combattente, come Egan Bernal – parliamo del suo ritorno a grandi livelli dopo il suo grave incidente. C’è chi invece non ha avuto gambe ed ha risposto in modo opaco, non all’altezza del corridore che è, come Roglic. E poi c’è chi, giovanissimo, ha reagito da vero campione insegnando a tutti come si fa: la maglia rosa, Del Toro.
Il Giro è tutt’altro che finito. E se ieri il leader sembrava in crisi nera, oggi ha dato una risposta che pesa. Pesa sulle gambe, ma soprattutto nella testa degli avversari. Perché cadere può capitare, ma rialzarsi così, subito, con classe e personalità, è roba da fuoriclasse.
L’unico che è riuscito davvero a contrastarlo oggi è stato Carapaz. L’eterno Carapaz. Uno che, per caratteristiche, assomiglia parecchio al messicano della UAE: scattista, feroce sugli arrivi esplosivi o sulle salite brevi. Un po’ come il grande assente Pogacar. Mentre Yates, più regolarista, ha pagato nel tratto finale verso Bormio – tortuoso, nervoso, pieno di curve e rilanci.
Ma, appunto, il Giro non è finito. E Carapaz non è certo uno che si fa intimidire. Attaccherà ancora, è quasi una certezza. Anche perché, nonostante lo show di oggi, Del Toro sulle salite più lunghe ha ancora qualcosa da dimostrare. Sul Tonale e sul Mortirolo è stato più sulla difensiva, e all’orizzonte c’è ancora il Colle delle Finestre. Una salita vera, una di quelle che non perdonano.
Difficile fare previsioni, ma una cosa è chiara: tutto è ancora apertissimo.

Anche perché i corridori stanno spendendo tanto. Lo si vede dalla pedalata: in piedi sui pedali, sempre in spinta, senza risparmio. Se un tempo erano quasi solo Majka o i fratelli Yates a stare lunghi tratti sui pedali, adesso sono in tanti a farlo. A partire da Lorenzo Fortunato, che pare non usare mai la sella. In parte è stile, certo, dettato dalla morfologia dell’atleta. Ma in parte è anche un segnale: le salite di media e breve durata si stanno affrontando a tutta. Sempre. E questo significa una cosa sola: negli ultimi giorni conteranno anche le energie residue. Chi ha saputo gestirsi meglio, potrebbe avere la chiave per ribaltare tutto.