In questi giorni il ciclismo fa parlare e certamente sta superando il calcio negli eventi sportivi e, sorpresa, sta riscuotendo grande successo tra il pubblico femminile. La notizia ha un po’ il sapore del gossip, perché qui non parliamo di ciclismo femminile, a quanto pare, ma di apprezzamento proprio di un modello di atleta e il ciclismo è ormai uscito dallo stereotipo del fisico non armonico.
Riportiamo, dunque, una ricerca curiosa che ci parla dell’evoluzione della percezione dello sport. Eccola.
Il ciclismo conquista il pubblico femminile, superando in attrattiva persino il calcio. È quanto emerge da una ricerca di OmnicomMediaGroup realizzata per il quotidiano Libero, secondo cui le donne rappresentano oggi una quota significativa dell’audience televisiva durante le principali corse ciclistiche. In particolare, durante le trasmissioni del Tour de France, l’ascolto femminile ha raggiunto punte del 45 per cento, con una media stabile del 35 per cento.

Evoluzione estetica
Alla base del fenomeno ci sarebbero diversi fattori, tra cui un’evoluzione dell’estetica del ciclismo: completi attillati, accessori come orecchini e tatuaggi, caschi e divise dai colori accesi, attenzione all’immagine e una presenza social sempre più curata. Anche le riprese televisive hanno cambiato volto al racconto: inquadrature ravvicinate, droni e immagini in alta definizione mostrano dettagli prima inaccessibili, restituendo un’esperienza immersiva che evidenzia fatica e sofferenza degli atleti. Una narrazione più “umana”, simile a quella dei reality.
I dati mostrano anche una chiara classifica di gradimento tra le donne. In testa c’è Tadej Pogačar, che arriva a toccare il 17 per cento di share sul target femminile. Seguono Mathieu van der Poel (16 per cento), Filippo Ganna (14 per cento nonostante il ritiro dal Tour per una caduta), Egan Bernal (13 per cento) e Jonathan Milan (10 per cento). A questi nomi si affiancano anche quelli di altri ciclisti molto attivi sui social, come Julian Alaphilippe, Wout van Aert e Jonas Vingegaard.

Secondo la ricerca, orientata al di fuori dell’ambiente ciclistico stesso, il ciclismo, pur segnato nel passato da scandali come quelli di Pantani o Armstrong, continua a mantenere una sua narrazione epica e riconoscibile. I dati Auditel confermano il momento positivo: il Tour de France ha ottenuto il 13 per cento di share sia domenica che lunedì pomeriggio su Rai 2, con circa 30mila utenti collegati anche da dispositivi digitali. E lo stesso trend è stato rilevato durante il Giro d’Italia, che ha superato il 25 per cento di share in alcune tappe. Anche in quell’occasione il pubblico femminile ha seguito con costanza la corsa, nonostante l’assenza di Pogacar, grazie alle prestazioni di ciclisti come Damiano Caruso, Giulio Pellizzari, Lorenzo Fortunato, il messicano Isaac Del Toro e al colpo di scena finale con la vittoria di Simon Yates.
L’appeal del ciclismo, quindi, si sta ridefinendo, coinvolgendo nuovi segmenti di pubblico e avvicinandosi sempre più al linguaggio contemporaneo della comunicazione e dell’intrattenimento.
Ovviamente, per saperne di più, vi suggeriamo di seguire il nostro Speciale Tour de France.

































