Giornata di campionati nazionali nel ciclocross. Non solo in Italia ma anche nella patria di questo sport: il Belgio. Quello che vogliamo raccontarvi non è la cronaca di un evento sportivo ma di un termine in olandese che da anni ormai identifica qualcosa di preciso: “Fare un De Ciclocross: ecco cos’è “fare un De Clercqske” (pronunciatelo clerksche)”.
Ma che cos’è un “De Clercqske”? Per rispondere dobbiamo fare un viaggio indietro nel tempo, di circa 25 anni. Mario De Clercq talentuoso crossista degli anni novanta capace di vincere ben tre titoli iridati. Mario non era solo molto forte dal punto di vista tecnico ma possedeva un temperamento tale da fargli compiere ogni tanto azioni al limite della “sportività”. Durante il mondiale a Tabor nel 2001, il corridore di casa, il ceco Dlask, corre la gara della vita all’ultimo giro è ancora con i favoriti De Clercq ed Erwin Verveken. All’impocco della scalinata, Erwin attacca, Dlask prova a rispondere ma si becca letteralmente la bicicletta di Mario addosso. Azione fatta con scaltrezza, non eccessiva ma determinante. Verveken prende qualche metro di vantaggio e vince la sua seconda maglia di campione del mondo. Dopo quell’episodio si è iniziato a parlare del “fare un De Clercqke” che possiamo liberamente tradurre come fare una “piccola bastardata”.
Ieri ai campionati nazionali a Lokeren nelle Fiandre, dopo metà gara era chiaro che il titolo sarebbe stato per Michael Vanthourenhout o per Laurens Sweeck. I due hanno fatto gara di coppia nonostante un paio di “problemini” ai box. A inizio corsa ognuno si trovava al suo posto nella corsia box (prima immagine). Si vede il campione europeo in carica, Vanthourenhout, con la maglia bianca che ha dato la bici sporca al meccanico con la giacca rossa e riceverne una pulita da suo padre (giacca nera). Sweeck non si vede ma i suoi meccanici si trovano nel primo box (si vedono i numeri in alto a sinistra). In teoria Vanthourenhout non cambia dove dovrebbe visto che il suo box stabilito a priori è il numero 4.
Andando avanti nella corsa i meccanici di Vanthourenhout si portano attaccati a quelli di Sweeck e per due volte il meccanico con la giacca rossa fa di tutto per non levare velocemente la bicicletta sporca e per due volte si aggancia alla bici pulita di Sweeck. Entrambe le volte questo scherzetto o chiamiamolo questo “De Clercqske” è costato caro a Sweeck costringendolo a sforzi eccessivi per ritornare insieme a Vanthourenhout. Sforzi pagati cari visto che nell’ultimo scatto Michael è riuscito a prendergli quei 20metri che gli hanno permesso di vincere il campionato nazionale.
All’arrivo Laurens Sweeck era ovviamente furioso e ha parlato di titolo rubato. I giudici hanno dato una multa di ben 250 euro ai meccanici perché non erano all’altezza del box prefissato prima del via e tutto è finito cosi’. In casa Pauwels-Bingoal si è festeggiato a champagne ieri sera. Ah, sapete chi è il coordinatore tecnico sul campo in casa Pauwels-Bingoal? Bravi avete indovinato: Mario De Clercq.
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