Entrambe le cose purtroppo, soprattutto per quanto riguarda il potere d’acquisto. Ma senza entrare in discorsi di economia, c’è anche da evidenziare come una bicicletta da corsa “da corridori” anche solo degli anni Novanta sia molto diversa a una attuale. La specializzazione del settore ha portato a biciclette “da gara” che vanno ben oltre le esigenze anche del più evoluto degli amatori.
Ma non è solo questione di prestazioni da apprezzare o meno (altri lettori si sono chiesti se questi miglioramenti possano servire a loro, più o meno ironicamente), si parla di secondi a 50 chilometri orari… ma, e direi soprattutto, di costi di mantenimento.
Un po’ come avere un’automobile da corsa e andare a fare il tagliando sperando di cavarsela al costo di un’intervento su un’utilitaria.
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Toccare l’argomento prezzo sulle bici e soprattutto su quelle da strada è doveroso.
Se oramai una bici e- bike con trasmissione wireless, tubo sella telescopico wireless, sospensioni attive con valvole a controllo inerziale, dischi che frenano un camion, ruote in carbonio, motore silenziosissimo con logiche di assistenza gestibili con lo smartphone, gestione della pedalata predittiva, volendo ABS,tutto il telaio in carbonio rigidissimo con ammortizzatori di una raffinatezza unica, del peso con batteria da 800 watt/ora sui 20kg ma volendo anche meno costano 9-10-11-14 k Euro, perché una bici da strada che non ha praticamente nulla di tutta questa tecnologia può arrivare a costare la stessa somma se non addirittura il doppio….? Quando una bici da strada costa, ad esagerare 5000 euro, chi la costruisce e chi la vende ci sta guadagnando più che abbastanza.