di Claudio Cappelletti
10 apr 2021 – La qualità del materiale si riconosce anche quando si rompe. Sì. Da come un materiale, e di conseguenza un telaio, si rompe, si capisce del modo in cui è lavorato e progettato. Ne abbiamo parlato più volte, in effetti, sulle pagine di Cyclinside, quando raccomandiamo sempre di diffidare da prodotti di dubbia provenienza, senza garanzie o palesemente falsi.
E una conferma in più ce la manda Claudio Cappelletti, titolare di Dioniso Cicli, esperto di fibra di carbonio con cui ha spesso a che fare in quanto costruisce telai in composito e spesso li ripara anche.
Ecco cosa ci racconta partendo da un telaio rotto a seguito di un incidente sfortunato.
Da come si rompe un telaio in carbonio si può capire molto della qualità dello stesso.
Questo telaio si è trovato per terra dietro un’auto che faceva retromarcia ed è rimasto schiacciato
Ad ogni modo il telaio si è rotto esattamente come doveva, ovvero si è spezzato di netto senza delaminarsi! Questo significa che la qualità del laminato è OTTIMA.
Il segreto di ciò risiede nella perfetta compattazione tra gli strati di carbonio che permette alle fibre di lavorare tutte assieme come un corpo unico, inoltre l’uso del tessuto bilanciato 3K come primo ed ultimo strato, ha un compito fondamentale nel tenere insieme le fibre intermedie unidirezionali.