12 ott 2016 – La quarta maglia iridata nella cronometro individuale consacra Tony Martin tra i più grandi della specialità. Quello del corridore tedesco è stato un avvicinamento complesso alla prova mondiale ed è coinciso con un ritorno alla vecchia posizione da cronometro che a Martin era valsa già tre titoli mondiali prima di quello odierno.
Cos’è successo?
Alla fine della scorsa stagione Tony Martin ha iniziato L’avvicinamento al nuovo anno con molta determinazione. Tra i suoi obiettivi c’era anche la prova olimpica di Rio 2016 e si cominciò a lavorare con attenzione assieme ai tecnici della squadra, la Etixx Quick Step. I test e le varie prove effettuate anche in galleria del vento suggerirono una modifica nell’appoggio delle braccia sul manubrio. Ne venne fuori una posizione più a uovo, con le mani rialzate rispetto ai gomiti e quindi con un vantaggio aerodinamico quantificato. Allo stesso risultato arrivarono anche le prove effettuate con la federazione tedesca che confidava in Martin per la gara brasiliana.
Le aspettative, però, sono state deluse. Nella prova olimpica Tony Martin avrebbe perso parecchio rispetto al vincitore, Fabian Cancellara. Sul traguardo la differenza tra i due fu di 3 minuti e 18 secondi: un’infinità.
Nell’avvicinamento ai Mondiali Tony Martin ha analizzato la situazione e si è reso conto che quella posizione, pur vantaggiosa dal punto di vista aerodinamico, non era quella che lo faceva sentire meglio in bicicletta. Chissà, forse c’entra anche un po’ di scaramanzia, che nei corridori non manca mai, ma il tedesco ha deciso di tornare alla vecchia posizione delle braccia. Quella con le mani più basse rispetto ai gomiti con cui ha dichiarato di trovarsi più a suo agio sulla bicicletta. Il risultato di oggi lo ha premiato evidentemente. A volte la convinzione psicologica può essere anche la marcia in più per ottenere un risultato di prestigio. Nelle foto qui sotto è evidente la differenza della posizione di cui abbiamo detto.
GR
come hanno fatto a constatare che messo così “in piedi” era più aerodinamico….
rimarrà un mistero
Il busto non è più alto e le braccia rialzate, evidentemente, aumentano la penetrazione nell’aria (lo dicevano i risultati dei test poi, quindi il dubbio non si pone su quello). Però come dimostrato, l’aerodinamica non è tutto…