17 ott 2016 – Anche la nazionale slovacca disponeva di abbigliamento speciale per combattere il caldo. Pensare che si tratta di un body, come un anno fa, a Richmond, che all’idea, almeno una volta, si sarebbe immaginato un capo poco adatto al caldo. Invece Santini, proprio per seguire la richiesta dei corridori già da qualche anno, ha messo a punto una linea di body adatti non solo per le prove contro il tempo, ma prefetti anche nelle gare in linea.
Quello utilizzato da Sagan a Doha è proprio l’evoluzione del modello che lo vide trionfare al primo mondiale ed è stato realizzato seguendo la tecnologia “body mapping”, ossia differenziando i tessuti a seconda delle parti del corpo da coprire. Nella parte superiore è presente un tessuto in rete (chiamato “Spider”) che consente alla pelle di respirare, pur essendo protetta dai raggi del sole. Nella parte inferiore sono stati impiegati due tessuti. Uno, chiamato “Vergelle”, è stato applicato nella zona del cavallo. Si tratta di un tessuto antiscivolo che aiuta a rimanere fermi sulla sella. Nella zona della coscia, invece, è stato utilizzato un tessuto chiamato “Grup400” che ha permesso al body di rimanere fermo in posizione senza necessità di elastici fastidiosi.
L’effetto ottenuto, così, è quello di una vera e propria seconda pelle, grande aerodinamica quindi, anche se evidentemente non era questa la priorità della corsa in Qatar.
Non ultimo il fondello. Quello utilizzato da Sagan è il “Santini C3”, un fondello ottenuto attraverso la “Carving Technology” che consiste nella scavatura di due schiume sovrapposte per ridurne i volumi e creare spessori senza cuciture e incollaggi.
Nel body è stata prevista una zip a doppia apertura per consentire anche di… fare pipì nel corso di una gara lunga oltre le sei ore. Nella parte posteriore solo due tasche, il minimo necessario per contenere i rifornimenti e non modificare la linea del body.
Per la cronaca il body utilizzato da Sagan è anche in vendita e può essere personalizzato per i team. Tutte le informazioni sono sul sito: www.santinisms.it
Redazione Cyclinside