13 ott 2016 – Nei giorni scorsi ai Mondiali di Ciclismo su Strada si è parlato parecchio di aerodinamica. Biciclette, ruote, materiali vari e, naturalmente, anche la posizione dei ciclisti in sella ha fatto discutere sulle soluzioni adottate. Emblematico, in questo senso, la ricerca fatta da Tony Martin di cui abbiamo appena parlato.
Si è parlato anche delle forme dei caschi e, in proposito, abbiamo notato diversi atleti (e atlete) di varie categorie, correre con un casco dotato di fossette simili alle palline da golf (vedere foto d’apertura). Lavorazioni di questo tipo vengono adottate anche su alcune ruote (ad es, alcuni modelli Zipp), ma sui caschi hanno senso?
Ne abbiamo chiesto spiegazioni ad un esperto, il prof. Luca Bartoli di Ergoview. Ecco la sua risposta:
«L’argomento è molto interessante – ci ha detto il prof. Bartoli – ma spesso nel ciclismo le tecnologie non vengono interpretate nel modo migliore. Le fossette sulle palline da golf hanno una duplice funzione: una è quella di scomporre le molecole d’aria che impattano la superficie anteriore della pallina che altrimenti provocherebbero (le molecole d’aria) una turbolenza nella parte posteriore la quale turbolenza genera un risucchio della pallina stessa. Il secondo riguarda l’abbinamento delle fossette all’effetto spin della pallina. La pallina ruotando con l’aiuto delle fossette, genera un effetto depressivo sopra la pallina e una pressione sotto che mantengono la pallina in volo più a lungo. Questo secondo fenomeno è simile a quello generato dall’ala dell’aereo. In questo senso il casco con le fossette non ha un gran significato visto che non ruota e visto che ha già una forma ad “ala di aereo”. Mentre le protuberanze sul cerchio hanno l’effetto contrario: generano una turbolenza che permette di aumentare la stabilità della ruota».
Redazione Cyclinside