19 dic 2016 – Negli ultimi anni sono sempre di più le donne che pedalano: per turismo, per sport, per il puro piacere di farlo. E a giudicare dall’attenzione sempre crescente che storiche aziende del settore dedicano alla bici al femminile stanno accorgendosene in molti: gran parte dei marchi che producono abbigliamento per ciclismo hanno attivato linee specifiche per le donne, con grande attenzione alla tecnica e al comfort applicati all’anatomia femminile. Altra questione è invece il lato estetico su cui, invece, c’è ancora un po’ di strada da pedalare.
Le donne che acquistano abbigliamento da ciclismo sono le stesse che acquistano altri tipi di abbigliamento. È un’ovvietà, ma stupisce che, mentre non ci si sognerebbe mai di produrre per gli abiti di tutti i giorni camicette femminili dello stesso colore degli evidenziatori, pensando che mai e poi mai una donna indossandoli si sentirebbe bella, femminile, a suo agio e – perché no – seducente, per l’abbigliamento ciclistico da donna la scelta ricada su una gamma ancora piuttosto ristretta di alternative.
Guardiamo le maglie, ad esempio. Impazzano i gialli fluorescenti, gli azzurri e gli immancabili rosa, nelle variazioni confetto e shocking. Roba che castigherebbe persino la più bella del reame truccata “da combattimento” al sabato sera, figurati una persona normale, sudata e affaticata dopo sei ore di sella: quando indossi una maglia di quei colori lì e ti guardi allo specchio sei indecisa se assomigli a Peppa Pig o a Pikachu dei Pokemon.
Che va bene che serve visibilità, è importante, ma resta un dato di fatto che non tutte le donne che pedalano lo fanno in gara e che solo una parte pedala nelle nebbie della Val Padana o all’imbrunire. E allora resta la domanda: perché la nostra alternativa deve essere tra scegliere se vestirci “tecnico” e sembrare l’Ape Maia oppure infilarci una maglia un po’ più femminile di cotone che troviamo nell’armadio e rassegnarci a inzupparci di sudore? Eppure dovrebbero conoscerci, dovrebbero sapere quanto siamo attente ai dettagli: conosco donne che intonano lo smalto al nastro del manubrio, il casco ai calzini, gli orecchini ai guantini o alle scarpe, pronte a sudare l’anima su salite che non finiscono mai, ma senza trasgredire a un accessorio abbinato. Pur tuttavia, se non vogliamo sembrare degli evidenziatori della Stabilo Boss in bicicletta ci restano ben poche alternative: cinquanta sfumature di grigi che invecchierebbero anche un’adolescente, l’immancabile nero che sarà pur vero che smagrisce, ma d’estate si schiatta dal caldo e fa tanto vedova poco allegra, e un bel bianco virginale, che sarà anche simbolo di purezza ma l’effetto meringa è un attimo e appena cade la catena e armeggi un po’ con la bici te lo ritrovi una meraviglia. Oppure l’acquisto di maglie da uomo o ragazzo, in taglie rigorosamente extra small.
Ma sarà proprio vero che la bici non è roba per signorine? Noi pensiamo di no e qualcosa sta migliorando, seppur lentamente. E allora vi segnaliamo qualcosa che ci è piaciuto.
De Marchi per l’inverno esce (timidamente) dalla gamma monocolore e presenta due belle maglie decisamente eleganti, una a maniche lunghe (€ 185) e una a mezza manica disponibile in versione 4 stagioni (€ 139) o leggera (€ 145) sia blu che bordeaux/rossa con una banda bianca.
http://www.demarchi.com/it/product.php?ID=124
http://www.demarchi.com/it/product.php?ID=232
E anche sulla tinta unita ci convince una maglia molto sobria, color khaki, a mezza manica (€ 95 €).
Piacciono – e molto – anche le maglie di La Classica: colori innovativi, grande cura per i dettagli.
Segnaliamo la maglia a maniche lunghe tecnica color blu petrolio (€ 169) oppure quella dall’aria deliziosamente vintage, con lana merino disponibile blu o tortora (€ 189).
http://www.laclassica.com/vintage-winter-jersey-woman.html
Molto belle anche quelle a maniche corte: irresistibile, nella sua raffinata semplicità, la pro-team di jersey di colore verde (€ 149), con una banda bianca e una righina verde sulla manica.
Anche Rapha convince: bellissima la sua maglia a manica lunga Brevet Jersey da donna, dotata di dettagli catarifrangenti per una maggiore visibilità in condizioni di luce scarsa (€ 185), disponibile sia rosa che bordeaux (indovinate quale ci piace di più?!) http://www.rapha.cc/it/it/shop/women%27s-brevet-long-sleeve-jersey/product/WJB02 e anche in versione più calda, con lana merino (€ 190), disponibile blu e grigia con bande catarifrangenti http://www.rapha.cc/it/it/shop/women%27s-brevet-long-sleeve-windblock-jersey/product/WLB02LS
Le maniche corte sono invece un po’ meno affascinanti: sicuramente è originale il punto colore verde acqua della maglia Souplesse Jersey, una maglia da gara a mezza manica con banda a contrasto sulla schiena (€140).
http://www.rapha.cc/it/it/shop/souplesse-jersey/product/GFJ05
Inoltre, ci piace la maglia da gara appena creata per le iscritte Rapha Cycling Club, grigio chiaro con bande bianche e rosa (€ 140). Non male.
http://www.rapha.cc/it/it/shop/rcc-women%27s-jersey/product/RCW01
Rapha ci convince – e spesso vince in volata su tutti gli altri! – anche su un altro aspetto: abbigliamento comfort per pedalare in città, per gite fuori porta, per chi vuol andare in bici vestendo abbigliamento tecnico ma senza rinunciare allo stile. Volete un esempio? Eccovelo: un maglione di lana merino a righe Breton, come quelli sfoggiati dai pionieri del ciclismo su strada, con “polsino segnalatore” per offrire una maggiore visibilità in condizioni di scarsa illuminazione. Il colore per stupire? Rosso e blu! (€ 125)
http://www.rapha.cc/it/it/shop/merino-breton/product/WMB03XX
Infine non possiamo che segnalare anche Santini. Il maglificio bergamasco ha una vocazione più corsaiola e certamente se nelle vostre pedalate tenete d’occhio il cronometro, oltre a tutti gli altri valori, nel catalogo di Pietro Santini troverete davvero parecchio materiale per voi e pensato direttamente per le donne. Non è un segreto che le sorelle Santini, siano molto attente al settore femminile. Per chi voglia fare un ciclismo più tranquillo, però, vi segnaliamo l’abbigliamento che Santini ha dedicato all’Eroica. Materiali diversi e decisamente comodi. Ci abbiamo pedalato un’Eroica per potervelo confermare (e presto ve lo racconteremo per bene).
Elena Borrone