23 ago 2015 – Potremmo chiamarle le compatibilità nascoste o, almeno, non dichiarate. Giochi d’officina che, lo diciamo subito, non rientrano nelle specifiche dei componenti coinvolti. Quindi neanche nelle garanzie (se fate danni, saranno tutti a carico vostro).
Siamo in quella zona grigia in cui le aziende si cautelano per evitare grane: “possiamo certificare il funzionamento dei componenti che produciamo solo con gli altri componenti da noi prodotti. Non ci interessa e non potremmo neanche seguire le eventuali compatibilità con parti di altri produttori”. Chiaro no? Non vuol dire che “non funziona sicuramente”, ma che “se non funziona e si rompe qualcosa poi non venite a chiedercene conto”.
Chiarito questo la mente torna a quando le biciclette avevano sette o otto velocità. Si poteva praticamente scambiare di tutto nella trasmissione della bicicletta senza pericolo di rotture o andare fuori garanzia. Il cambio si regolava dai manettini al telaio e l’indicizzazione era solo nell’abitudine del ciclista che sapeva quanto spostare la leva per ottenere la cambiata desiderata. L’indicizzazione ha portato ad un rapporto tra il movimento della leva e quello del cambio sui pignoni che ben presto ha differenziato le cose. Ognuno è andato per la sua strada e gli spessori, aumentando i pignoni, hanno iniziato a differenziarsi. Quello che è avvenuto dalle nove velocità in poi è storia di cambi non più compatibili. Chi ci provava si ritrovava sempre con qualche rumore di troppo o qualche “sgranata” improvvisa di catena che poteva portare anche alla perdita di controllo della bicicletta.
Da dieci a undici velocità, però, gli spazi si sono ristretti ancora di più e anche le differenze tra pignoni di diverse marche si sono dovute assottigliare. Col risultato che i componenti hanno ricominciato a funzionare anche scambiandoli. Attenzione eh, ritornate alle prime righe di questo articolo tanto per ricordare di cosa stiamo parlando: la zona grigia. Però è un dato di fatto e sempre di più meccanici e semplici smanettoni (ebbene sì, ci abbiamo provato anche noi) riscontrano che poi “proprio così male non va”. In parecchi casi, anzi, il funzionamento appare davvero perfetto.
Però non si può fare. Tanto per cominciare catene, corone e pignoni sono sempre di più studiati per un’interazione perfetta. Se pure il funzionamento appare perfetto, il rischio concreto è di andare incontro ad un’usura precoce dei componenti (tanto più che con gli spazi assottigliati delle undici velocità anche migliorando leghe e trattamenti, il materiale a disposizione è sempre meno).
Però chissà, magari si potrebbe andare incontro ad una nuova compatibilità o a componenti “trasversali” studiati appositamente per funzionare con l’uno e con l’altro sistema (alcune catene di marchi “terzi” lo fanno già). E non sarebbe una soluzione ideale solo per le auto del cambio ruota dietro alle corse.
Qualcuno potrebbe studiarsi per bene la situazione e tirare fuori una soluzione, che probabilmente le aziende non certificheranno mai ma… basta provare.
Redazione Cyclinside
Io uso da qualche anno corone Specialized, catena 11v KMC, pignoni Campagnolo SuperRecord, cambio e deragliatore Dura Ace di2 11v. Mai avuto il minimo problema.