24 apr 2019 – Garmin presenta due nuovi strumenti e si avventura, con decisione, nel fuoristrada. Già così si capisce che l’Edge 530 e l’Edge 830 non sono un rifacimento del trucco della serie *20, ma due strumenti completamente nuovi, a cominciare dalle dimensioni.
Prima della spiegazione dettagliata, ecco una presentazione direttamente da Matteo Bortesi, responsabile del prodotto di casa Garmin:
Si nota subito la maggiore ampiezza del display: c’è un guadagno dimensionale del 12 per cento (circa). Ora siamo a 2,6 pollici invece che a 2,3. I due strumenti sono della stessa dimensione ma hanno una differenza sostanziale: pulsanti di comando per il 530 e touchscreen per l’830.
Da qui la prima differenza: tra i due, l’Edge 530 è quello pensato proprio per la mountain bike dove un touchscreen può risultare meno pratico da utilizzare rispetto ai pulsanti che danno un riscontro immediato del comando ricevuto. Con l’Edge 830, a differenza del 530, è possibile creare un percorso punto per punto e con Round Trip Course Creator, è possibile anche ricercare i punti di interesse tramite indirizzo.
L’altra novità che piacerà molto agli utenti Garmin è “sotto il cofano”, parliamo del processore. Nei nuovi modelli sono stati adottati processori molto più veloci che permettono una reattività immediata ai comandi.
Siamo andati a scoprire in anteprima i nuovi prodotti, prima del lancio, e abbiamo visto come il ricalcolo della mappa e del percorso sia immediato e con tempi di attesa cui non eravamo abituati con altri strumenti della casa americana. Ovviamente, tutta la gestione dei prodotti è migliorata grazie al nuovo chip.
Anche la precisione della posizione è notevole, ma qui conviene aprire una parentesi.
I nuovi Edge utilizzano anch’essi un triplo sistema satellitare per il posizionamento: GPS (americano), Glonass (russo) e Galileo (europeo), anche in condizioni orografiche difficili, insomma, è difficile che non vi siano satelliti a sufficienza sopra l’orizzonte visibile dalla propria posizione. La precisione del funzionamento, invece, è quella legale dei cinque metri sotto la quale non si può scendere perché si entrerebbe nell’ambito militare.
L’estetica arrotondata aiuta la robustezza e favorisce l’utilizzo in qualsiasi condizione, per chi fa giri più lunghi c’è anche la predisposizione per il battery pack aggiuntivo che si innesta sull’apposito supporto (opzionale).
Nuove rilevazioni ideali per mtb
Il nuovo processore permette utilizzi ancora più evoluti a livello software. Tra le tante funzioni disponibili, di cui andremo a parlare, uno spazio speciale va dedicato alle nuove metriche pensate soprattutto per il fuoristrada: Grit e Flow.
Grit
È l’analisi che fa lo strumento sulle asperità inerenti al percorso. In base al percorso pedalato l’Edge dirà quale sia il grado di difficoltà del tracciato. Un dato, questo, che può risultare molto utile quando si scarica un percorso da Garmin Connect (l’interfaccia web che fa anche da archivio consultabile per tutti gli utenti, di tutti i percorsi registrati sul territorio).
Flow
Dà indicazione sulla capacità di conduzione del mezzo lungo un percorso. Si tratta di una funzione molto interessante perché traduce in dati comparabili quelle sensazioni sempre difficili da quantificare con certezza.
Come funziona?
All’interno dell’Edge 530 e dell’Edge 830 sono presenti sensori che permettono di valutare il modo di condurre la bicicletta. Accelerometro, magnetometro, GPS e altri sensori permettono di quantificare tutti i dati di guida: dalle frenate, all’inclinazione del mezzo, agli eventuali salti (con memorizzazione del tempo di “volo” e quantità), con la valutazione anche di beccheggio e rollio è possibile desumere la capacità di guida del biker e magari confrontarla in tempi successivi. Si tratta di un sistema che, se ben utilizzato, permette di migliorare il proprio stile di guida della mountain bike.
L’analisi dei dati può avvenire direttamente sullo strumento, richiamando il percorso effettuato tramite la cronologia memorizzata, ma è analizzabile ancora più efficacemente su Garmin Connect dove le schermate ampie permettono un’analisi diretta dei dati e una visualizzazione delle performance direttamente sulla mappa.
Tante funzioni
È stata inserita la funzione di acclimatazione che dice come ci si adatta in altitudine misurando (sopra i 22 gradi) l’andamento della performance in base all’aumento di quota. Può essere un valido aiuto per chi si allena perché dà un riscontro diretto sullo stato di forma.
I nuovi modelli possono essere in grado di dare anche indicazioni di nutrizione e idratazione. Nella memoria dello strumento è già presente un database “standard” che può dare dei suggerimenti in base alle caratteristiche dell’utente. Man mano che si utilizza, poi, si è chiamati a inserire i dati di quanto si è mangiato e bevuto durante l’uscita così che lo strumento posso imparare e segnalare, con sempre maggiore precisione, quando è il momento di bere e alimentarsi durante l’allenamento. Questa funzione può essere molto utile anche in gara perché può capitare, presi dall’agonismo, di dimenticare di reintegrare nei tempi giusti cibo e liquidi ed evita, così, di trovarsi a secco sul più bello.
Con la funzione Climb Pro vengono date informazioni precise sulle salite che ci aspettano. Il grafico che viene mostrato tiene conto di tutte le salite superiori al tre per cento di pendenza e di almeno un chilometro di lunghezza così da dare un’idea precisa di cosa prevede il percorso. L’informazione su lunghezza dell’ascesa e pendenza media permetterà così di dosare adeguatamente le forze.
La Curva di potenza è una funzione che è stata molto richiesta dagli stradisti (utilizzando un misuratore di potenza) poiché tiene traccia dello sforzo effettuato nel periodo precedente (selezionando quattro settimane, tre mesi o dodici mesi di pedalate)
Dopo almeno una dozzina di uscite i dati rilevati dall’Edge 530 o dall’Edge 830 possono dare indicazioni precise sul Training Low Balance. Si tratta di un algoritmo che, calibrandosi sui dati dell’utente, dice in quali zone ci si sta allenando e suggerirà quanto si dovrebbe stare a livello anaerobico, a livello medio o basso aerobico così da fare una preparazione bilanciata ed efficace su fondo, fondo lento e ritmo di gara.
Mappe
In entrambi i nuovi prodotti è precaricata la mappa Trailforks. Quando viene abilitata (tramite un procedura semplice su Garmin Connect) c’è la possibilità di vedere oltre 130.000 percorsi mappati autorevolmente (quindi perfettamente affidabili) in tutta Europa dove si può scegliere in base alla difficoltà il percorso da affrontare. L’estetica immediata (i colori indicano il grado di difficoltà, nero, rosso e blu, come le piste da sci, più il verde per i percorsi facili) permetterà una selezione velocissima del tracciato più adatto.
In più, con la funzione Forksight di Trailforks si potrà avere un’indicazione evidente (un pop up) sullo schermo che informerà sul grado di difficoltà dei percorsi ai quali ci si avvicina all’approssimarsi di un bivio.
Sicurezza
Infine vale la pena segnalare due funzioni che possono tornare utili per praticità e sicurezza. Quando il dispositivo è associato a uno smartphone e opportunamente impostato, il Bike Alarm segnalerà con un suono immediato, sia sull’Edge che sul cellulare, l’eventuale movimento inaspettato della bicicletta. In sostanza si può appoggiare la bici fuori dal bar e bersi un caffè senza l’ansia di gettare l’occhio di continuo sulla bicicletta appoggiata fuori. E non si potrà fermare il suono fino all’inserimento di una password.
Con Find my Edge, poi, sarà possibile individuare la posizione precisa dello strumento se questo dovesse accidentalmente cadere dalla bicicletta (immaginiamo in caso di caduta in mountain bike, ad esempio). Ovviamente, anche qui, occorrerà avere lo smartphone associato.
Prezzi e dotazioni
Ulteriori informazioni: https://www.garmin.com/it-IT/
Redazione Cyclinside