di Guido P. Rubino
Alla fiera di Milano, l’Eicma, una volta si andava trafelati e dentro ci si muoveva di corsa. Troppo c’era da fare in quei giorni e mi veniva da sorridere quando sentivo le persone negli stand dire che loro l’avrebbero volentieri accorciata un po’. A me lo dicevano, che l’avrei allungata, avessi potuto, di un’altra settimana intera. E sapevo che anche in quel caso avrei dovuto correre un bel po’ per coprirla tutta.
Eicma moto e bici. E sì, magari avere il tempo per fuggire a fare un giro, pur veloce, tra i mezzi motorizzati che mi facevano curiosità e pure un po’ di passione. Ma c’era tanto lavoro da fare dove la passione era più grande: tra le biciclette. Non c’erano contapassi né macchine fotografiche digitali e non che le cose fossero più romantiche. Si faceva una fatica bestiale e se sbagliavi una diapositiva te ne accorgevi dopo diverse ore, quando la vedevi sviluppata e quando forse non c’era neanche più la possibilità di rifarla. E allora telefono, catalogo e così via cercando di recuperare. Per fortuna capitava davvero di rado. Al posto della tecnologia c’erano le gambe.
Pensavo grosso modo a qualcosa del genere mentre mi aggiravo tra i corridoi luminosissimi dell’Eicma 2021 tornata aperta dopo lo stop pandemico del 2020.
Niente fretta per arrivarci, da un’occhiata veloce dell’elenco degli espositori non erano saltati fuori numeri da prevedere corse per afferrare il più possibile. Avevo tutto il tempo a disposizione per vedere ciò che mi sarebbe interessato. E va bene così anche alla fiera, evidentemente, che giusto prima dell’edizione 2021 ha rivisto logo e slogan lasciando dietro le due ruote a pedali, se non assistite.
E allora cosa c’è da raccontarvi e magari da invogliarvi a vedere in questi giorni di apertura al pubblico? Dal 25 al 28 novembre, infatti, dopo la scorpacciata dedicata agli operatori e ai raccomandati, più i secondi dei primi, impressione condivisa e comprensibile, arrivano i giorni di apertura al pubblico.
Ma torniamo a noi: ne vale la pena?
Se siete ciclisti votati alla bicicletta da corsa è difficile dirvi di sì. Biciclette da corsa non ce ne sono, al più qualche sparuta mountain bike a fare da contorno, ma più che ciclo, in effetti, ci sono e-bici nell’esposizione di Rho.
Elettricità
Spinta corrente e importante che ha fatto virtù di una necessità accelerata dalla pandemia. Mobilità all’Eicma significa tante cose dallo sharing alle moto elettriche, compresa un po’ di missilistica stradale: avete presente cosa può fare una motocicletta dotata di motore elettrico e batterie sufficienti? L’effetto è un po’ quello dei motorini elettrici con cui si giocava da bambini, ma qui, in proporzione, quell’on/off può spararti via la moto da sotto la sella.
Divagazioni e belle presenze. In effetti l’avanzamento elettronico nel motociclismo ha fatto passi da giganti al punto, pensate un po’, di aver fatto tornare a molti la voglia della moto più classica, quella dove ci si sporcano le mani per colpa dei carburatori da regolare. Distopie ciclistiche che conosciamo già.
Il tema della mobilità
Non perdiamo l’obiettivo: in fatto di evoluzioni ciclistiche il fine parla la lingua della mobilità urbana e non solo, a guardare le e-bike, pure osteggiate dagli appassionati puri delle due ruote a pedali, ci pare che il mondo stia migliorando. E forse era solo una nostra impressione, ma anche i motociclisti presenti in fiera ci sono sembrati più magri. Chi va in e-bike lo sa, dopotutto: la fatica c’è: diluita o meno che sia ma non si scappa, pedalare gratis non è cosa da e-bike, non facciamo confusione.
Mobilità elettrica vuol dire piccoli veicoli all’Eicma ma anche proposte molto interessanti che rispondono ad alcuni dei dubbi più comuni degli utenti che si rivolgono alle biciclette a pedalata assistita. Due tra tutte: la praticità di utilizzo e anche la sicurezza contro i furti. Ma c’è anche un aspetto prezzo interessante e se le migliori e-bike se la giocano con i piccoli scooter come prezzo di acquisto (ma vincono ovviamente a mani basse per quanto riguarda il mantenimento (per chi ha dubbi sull’e e-bike consigliamo di leggere questo articolo) ci sono anche proposte abbordabili che non lasciano indietro la qualità.
Bici elettriche e furti: due soluzioni
E i furti? Il tema caldo di chi vuole acquistare una e-bike è qui: come faccio ad essere sicuro che non me la portino via? È più leggera e comunque più danneggiabile di uno scooter, il rischio c’è.
La risposta, in questo caso, segue due vie.
Sempre più produttori stanno trovando soluzioni che aiutino a tracciare la bicicletta che viene portata via. Sistemi GPS collegati ad app che offrono un servizio di tracciabilità e archivio spesso collegati a formule assicurative vantaggiose che offrono sicurezza di utilizzo. Oppure si può decidere, direttamente, di portare la bici con sé ovunque sito vada. Come? Piegandola.
Le e-bike pieghevoli stanno diventando sempre più comuni nelle proposte del settore. Aumentano in praticità ed efficienza e sono giunte a una maturità di efficienza che dà autonomia più che sufficiente per gli spostamenti cittadini unita a praticità e comodità. Una volta ripiegate possono essere trasportate su qualsiasi treno ed entrano comodamente nei portabagagli delle auto da lasciare in periferia.
Una carrellata di idee
Eccovi alcune delle proposte più interessanti nella fiera di questi giorni:
V-Ita Group – Mytoy
Mytoy è una delle pieghevoli elettriche più interessanti viste in fiera. Prodotta da V-Ita Group, spicca per la sua forma decisamente fuori dalle convenzioni. Il grande tubo portante permette di piegarla nella parte centrale. Le ruote di piccole dimensioni sono montate con gomme abbondanti per recuperare il comfort anche di fondi stradali non perfetti. Quella vista ad Eicma è una versione ancora non definitiva. Il disegno e la realizzazione avvengono in Italia.
Bad Bike- New Bad
La “New Bad” è qualcosa di decisamente non convenzionale. Bad Bike è un produttore eclettico di e-bike (nello stand è presente anche un sidecar), ma questa bicicletta ha dei numeri decisamente interessanti. Le foto parlano della componentistica e della forma di un telaio che permette di essere facilmente ripiegato. La concezione davvero innovativa è la posizione del motore che può essere… scelta dal cliente. Anche il tipo di motore è a discrezione del cliente tra quelli proposti dal produttore. C’è il “classico” motore al mozzo posteriore, ma la struttura permette di montare un propulsore in zona movimento centrale. Qui, addirittura, è possibile scegliere il tipo di motore visto che il disegno prevede diverse interfacce in grado di accogliere motori di diversi marchi e quindi diverse forme. La struttura prevede anche la doppia ammortizzazione. Produzione e progettazione, anche in questo caso, sono tutti italiani.
NOKO
Dalla produzione di meccanica di precisione alle biciclette: ecco com’è nato il marchio Noko, una costruzione interamente italiana che ha unito le idee di FSA e Vision nella realizzazione del motore integrato nel mozzo posteriore e dei componenti adottati per il montaggio di biciclette eleganti e dalla linea pulita. Pulitissima, e silenziosa, anche la trasmissione a cinghia ad alta resistenza che permette una pedalata molto fluida. I modelli a disposizione prevedono la “Forza”, bicicletta concepita per l’uso urbano, la “Tempo” disponibile con telaio in versione donna o uomo, ma c’è anche la “Vulcano”, non ancora definitiva, che è una vera e propria e-gravel che sfrutta al meglio tutte le caratteristiche dei sistemi elettronici FSA (cambio compreso) e Vision per le ruote.
Repower
Repower ha evoluto il concetto di sviluppo della mobilità studiando mezzi ma anche colonnine di ricarica intelligenti ed efficienti. C’è anche la panchina E-Lounge (premiata per il design) che permette di accogliere le biciclette e ricaricarle mentre il ciclista si rilassa seduto. Tra i veicoli la linea Lambro si presta a mille interpretazioni: dal trasporto di oggetti fino alle persone (possono essere usate come taxi, ad esempio). Materiali leggeri e grande efficienza grazie alle motorizzazioni Bosch.
World Dimension
World Dimension è una realtà romagnola che aveva iniziato a lavorare con le e-bike ben prima che il fenomeno esplodesse così come lo conosciamo oggi. Nello stand ci sono delle proposte interessanti soprattutto perché uniscono la qualità a un prezzo molto abbordabile. I motori Bafang non hanno bisogno di presentazione e garantiscono affidabilità (e assistenza: perché il problema per molti rivenditori è anche la sicurezza di poter garantire assistenza duratura ai propri clienti) a biciclette che superano di poco i mille euro e con soluzioni davvero interessanti come potete vedere nelle nostre fotografie.
L’azienda offre anche la possibilità di inserire un chip nel telaio che ha così funzioni di antifurto GPS e permette di assicurare in maniera economica il proprio mezzo.
Whistle, la gamma è ampia
Dalle biciclette per la città, ma anche da viaggio, alle pieghevoli, passando per le più sportive e sempre in versione “e” (almeno per quanto riguarda la proposta fatta all’Eicma 2021), la gamma di Whistle è molto completa. Ampio anche il range dei prezzi. La Speed Urban Lady, che vedete a sinistra, è motorizzata Bosch ed è dotata di telaio in fibra di carbonio. Ovviamente il prezzo è di livello: 5.409 euro, mentre la E-Moticon, è una pieghevole da 1.599 euro con telaio in alluminio pieghevole per utilizzo prettamente cittadino.
Vent, dal gravel alla città
Vent Bike ha presentato un prototipo di bicicletta da trasporto decisamente insolita. Si chiama Ondawagon ed ha un telaio in alluminio modulare brevettato che permette diverse possibilità di carico. Interessante la possibilità di associarla, tramite sistema blockchain, al proprietario.
Poi la gravel e qui parliamo di altissimo livello. La Frontier è una biammortizzata in alluminio con forcella e ammortizzatore Fox. Il motore è fornito da FSA.
Bottecchia – dal Gravel alla città
Marchio storico italiano e già famoso per le biciclette da corsa, Bottecchia si è buttata con grande impegno anche nel mondo e-bike con proposte di qualità. Negli esempi qui sopra vedete la BE19 Evo Lady (2.399 euro) con batteria integrata e motore in posizione centrale e la BE90 Pulsar, una e-road motorizzata Fazua che costa 5.799 euro.
Patrolline
L’oggetto misterioso che vedete qui sopra è un antifurto. Si chiama Patrolbike ed è prodotto da Patrolline. Si inserisce nei manubri di ogni tipo, pieghe da corsa o per mountain bike lasciando intravedere solo la parte terminale come un qualsiasi tappo. La struttura esterna, morbida, permette il facile adattamento a qualsiasi curva manubrio. All’interno va inserita una sim telefonica (che può essere fornita direttamente da Patrolline) e permette, tramite apposita app, di tracciare la bicicletta, fa scattare un allarme in caso di movimento o di allontanamento da un determinato perimetro. Decisamente interessante.
25 nov 2021 – Riproduzione riservata – Cyclinside
Io voglio il sidecar bici possibile spedizione??¿
Sidecar bici effettuate consegna a domicilio???
Salve Sandro, se si riferisce ai prodotti Repower può contattare l’azienda a questo link: https://www.repower.com/it/lambro/