9 mag 2018 – Enrico Battaglin è uno che quando vince non se ne vanta. Ci pensa su, riguarda la sua vittoria e quasi non ci crede. È un corridore di 28 anni con le idee forse non ancora chiare di quanto possa essere forte. Unico italiano in una squadra olandese che anche i tifosi a volte non se l’aspettano e anche in Italia gli parlano in inglese.
Misura tutte le parole quando parla, come si soppesa lo sforzo da dare a ogni pedalata del Giro d’Italia. Oggi ha fatto i conti per bene e li ha lasciati tutti lì.
La vittoria appena ottenuta al Giro d’Italia rende Battaglin ancora più tranquillo. Esame già superato con lode, anche se lui continua a dire che è stato fortunato a trovarsi proprio lì, a trovare Visconti che gli ha praticamente tirato la volata, a non essere rimasto incastrato dietro e così via. Non se ne vanta ma decisamente soddisfatto e dopo questa sorta di esame superato non è certo aria di vacanza. «È il momento di pensare alle fughe», ammette nel dopo corsa aggiungendo: «Ora mi posso divertire un po’».
Sì, perché Enrico Battaglin è uno che quando pedala si diverte pure e ora che ha la serenità di aver raggiunto il risultato e non doverlo più inseguire diventa, scommettete? ancora più pericoloso. Perché le gambe sono quelle buone e lui sa ascoltarle. Magari mentre si prende cura personalmente della sua bicicletta, cosa che fa regolarmente quando è a casa. Non è un caso, forse, che quando gli avevamo chiesto di fare qualche foto, in occasione della presentazione del negozio Bianchi, fornitore della sua squadra (in effetti non è l’unico italiano nella Lotto NL Jumbo, ci sono anche le bici!), ha preso in mano una ruota e si è messo ad armeggiare come per ripararla. «Come a casa, dove curo personalmente la mia bicicletta».
GR