18 ott 2014 – Michela Piccioni è un’amica dell’Eroica, si è talmente appassionata di ciclismo vintage da trovarsi, in pochi anni, a gestire il Giro d’Italia d’Epoca. Lei è sempre presente, a meno che non riesca proprio a spostare gli impegni di lavoro. Ed è una delle più ammirate, con la sua bici primo Novecento e le sue mise studiate e curate nei dettagli. Michela Piccioni non fa solo scena: pedala e pure forte. Non si tratta solo di domare e spingere quella bicicletta pesante e d’acciaio, ma riuscire a farlo, pure, con un abbigliamento mica da ridere. Michela Piccioni ha un passato da brava ciclocrossista. Ha gambe e capacità di guida. Roba da ciclisti eroici, insomma. La sua Eroica 2014 è stata un po’ speciale. Mettetevi comodi e gustatevi il suo racconto.
Ecco sono arrivata al quarto anno consecutivo di partecipazione all’Eroica e mi sono ritrovate ancora una volta con una grande emozione. Quest’anno poi è stata un’Eroica diversa dal solito. Avevo un obiettivo che mi ero posta. Seguite il mio racconto.
La sfida non era con me stessa stavolta. Ho scelto di fare il percorso breve e di passare la mia giornata tra battute risate scherzi e soprattutto gustarmi tutto il bellissimo panorama di questa parte del Chianti.
L’altro motivo della mia scelta era promessa fatta ad un’amica principiante ciclista. Lei dell’Eroica aveva sentito parlare ma mai si sarebbe immaginata di pedalarla.
Be’, io come si dice dalle mie parti in toscana “l’ho fatta morbida”
Mi diceva: “Michela, mi manca la bici…”
Ed io: “Te la presto io”.
Poi: “Mi mancano i vestiti di lana…”
Ed io nuovamente: “Te li presto io!”
E ancora: “Michela non ho le scarpe, come faccio?”
“Be’ – io rispondo – quelle te le regalo!”
Insomma una fatica! Lei completamente all’oscuro di ciò che poteva essere realmente l’Eroica e completamente convinta che non sarebbe riuscita a pedalare fino alla fine del percorso.
Molte persone ho notato e lei compresa, credono che partecipare all’Eroica sia come fare una corsa in bici. Assimilano il significato a gareggiare, correre.
Io ho volutamente insistito che facesse l’Eroica proprio per dar prova che si sbagliava e far si che assaporasse il clima stupendo che si crea in quella giornata.
Sapete il risultato? Non solo è riuscita a portare alla fine il percorso, ma se ne è pure innamorata.
La mia amica adesso sta cercando una bicicletta da corsa per partecipare alla prossima edizione. È rimasta folgorata dal clima, dalle persone, mi ha pure detto: “Michela, che gente strana! Fantastica sembra di esser in un altro mondo”.
A me tutti fanno la stessa domanda: “Ma tu, vestita con maniche a sbuffo, pantaloni a palloncino, capellino di lana e scarpe con il tacco e con quella bici tutta piegata… ma come fai?”
Il mio vestiario e adeguato alla bici e il perché di tutto questo? Semplice, mi sono voluta immedesimare nei personaggi dell’epoca, ho voluto e voglio studiare tutto ciò che tratta il ciclismo vintage e ciò che ha fatto storia. È un modo per far conoscere la storia del ciclismo antico al mondo moderno in un maniera divertente e allegra. Mica solo polvere e sudore!
E poi, adesso ve lo dico, sapete perché la mia Eroica 2014 è stata così speciale? Perché la mia amica, quella salita in bici da corsa per la prima volta, è, nientedimeno, la pronipote di Costante Girardego, proprio lui. Un po’ timorosa di pedalare affianco al ricordo di tanto antenato, ora un po’ più vicina a lui avendo compreso anche che razza di difficoltà potessero capitare al suo bisnonno famoso e ai suoi compagni di ruota.
Grazie Michela Moretti, alias Girardengo, di aver pedalato con me e soprattutto grazie all’Eroica, magica come sempre. Ma non avevo mica dubbi!
Michela Piccioni