di Guido P. Rubino
2 giu 2021 – Se possibile all’Eroica Montalcino 2021 c’erano più sorrisi di tutte le altre “Eroiche” messe insieme. Si distinguevano chiaramente dietro le mascherine che sfrecciavano alla partenza in Piazza del Popolo e poi tolte, come una liberazione, poco fuori, quando era possibile senza infrangere regole in un altro sorriso che si metteva alle spalle un anno e mezzo che si vorrebbe dimenticare in fretta.
Sicurezza in primo piano
Partenza così, alla spicciolata per disposizione di sicurezza, dalle 7.30 di domenica 30 maggio a proseguire per ore. Prima i percorsi lunghi, da 153 e 96 chilometri, poi tutti gli altri con l’imbarazzo della scelta: da 70 a 46 chilometri fino ai 27 della Passeggiata Eroica. Tutti percorsi segnalati accuratamente, per il lungo ci sono anche i segnali permanenti, perché l’Eroica Montalcino non è la bellezza solo di un giorno speciale, ma può essere percorsa tutto l’anno, così come la sorella maggiore, grazie al percorso permanente.
Tanti giovani e donne
Tantissimi i partecipanti, quasi 1500 gli iscritti, 1.390 i partenti, con moltissimi giovani e un bel po’ di ragazze a confermare una tendenza che già si era vista in altre edizioni: l’Eroica piace e ballare in piazza, su ritmi rigorosamente vintage, erano in parecchi.
«Non importano i numeri, conta la voglia di ricominciare – diceva Giancarlo Brocci al via – guardate quanta bella gente con voglia di pedalare e divertirsi, e anche faticare in maniera sana».
Pedalare come una volta, con i criteri eroici, delle biciclette in acciaio tintinnante, i fili esterni al manubrio, le levette sul tubo obliquo e i pedali col puntapiedi. A distanza di vent’anni e più dal Giro d’Italia che si concludeva, intanto, a Milano in una sovrapposizione che un po’ spiace e resta di sottofondo con un racconto che si cerca di rubare da radio e televisioni per godere delle imprese di De Marchi e Ganna e del trionfo di Egan Bernal.
Piani diversi e belle storie, Lycra che si sostituisce alla lana come l’asfalto che spazza la polvere.
Che poi, a soffiare via la polvere, ci ha pensato il vento di fine maggio. Quello che ha dissolto le nuvole di una mattinata incerta e il polverone sollevato dai parecchi mezzi a motore che cercavano il primo ponte lungo dell’agognata riapertura post (si spera) Covid-19.
Strada condivisa quasi sempre con pazienza, qualche applauso e curiosità.
Eventi
Tante le manifestazioni intorno all’evento, dalla presentazione di libri (quello di Alessandra Schepisi, con Pierpaolo Romio, intitolato “24 storie di bici” ed edito dal Sole24 Ore) alla bella avventura di Alberto Sarrantonio che continua a pedalare “verso Haiti”, con il progetto Ayiti Chery, per aiutare i bambini di uno dei posti più poveri della Terra. E poi il concorso di barba e baffi e ancora musica, fino a sera ad aspettare un tramonto che a fine maggio arriva tardi tardi e fa i posti ancora più belli.
Organizzazione
Eroica Montalcino è stato uno sforzo organizzativo enorme a conferma ulteriore delle capacità di Franco Rossi, che si occupa di questa manifestazione e segue meticolosamente tutti i dettagli, dalla messa a punto delle biciclette per chi le affitta sul posto al recuperare chi è rimasto fermo con l’auto arrivando verso la patria del Brunello.
Storie di vita che si sciolgono in quelle di sport, raccontate bene dall’Eroica e dai suoi partecipanti e piacere del territorio, che non ha certo bisogno di presentazioni, ma che il mondo ha imparato a vedere anche attraverso una manifestazione che sembrava un’idea un po’ folle, certamente anacronistica, ma nel momento perfetto: quello in cui ce n’era bisogno.
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