In questa edizione del 28 maggio 2023 dell’Eroica Montalcino, “sorellina” – più raccolta, e di nicchia e molto amata dai veri intenditori eroici – della classica Eroica di Gaiole, sono stati battuti tanti record, e non sono mancate le novità, e i coup de theatre.
Per iniziare dai numeri: mai così tanti partecipanti, 2214, da così tanti paesi del mondo ben 39, nè così tante donne, 243.
E per continuare con le sensazioni “a occhio”, c’è stata una fresca ventata di giovinezza che ha abbassato la temperatura anagrafica.
Che, ormai si sa che questa patina retrò – magliette ruvide, caschetti in cuoio, e biciclette d’antan – tutta polvere e ruggine, in realtà cela un cuore giovane e verde, attualissimo, lanciato verso un futuro rispettoso e attento, dove meno si produce e tutto si riusa, dove si celebra il rispetto del territorio, della mobilità fragile e dell’ambiente. Perché, se pedalando non si inquina, pedalando su bici d’epoca con abbigliamento d’epoca, conservando il paesaggio com’era in un’altra epoca, si inquina ancora meno.
Ma le novità continuano: si celebra l’ingresso nella famiglia Eroica di Marco Scarponi, che con la sua Fondazione che porta il nome del più famoso fratello morto ammazzato sulla sua bicicletta di fianco a casa, ci ricorda che anche la sicurezza stradale è sostenibile.
E poi a sorpresa ecco una vera Guest Star: il vicepresidente del parlamento europeo, Roberts Zile a pedalare con il multicolore popolo dell’eroica all’insegna de “il vecchio è il nuovo nuovo”.
Però, insieme a tante novità, per fortuna, restano tutte quelle cose – piccoli grandi riti, appuntamenti immancabili, bellezze e bontà che fanno dell’Eroica… L’Eroica, e che ci fanno sentire ogni volta, a casa.
La festa in piazza, le musiche, i balli, i look retrò che più belli non si può. Le bancarelle, sempre di più, colorate e allegre di magliette e biciclette sgualcite, pezzi che più che di ricambio paiono d’antiquariato, sorrisi con baffoni e rossetti fluo, il barbiere-scultore, il monociclo, i giocolieri.
La partenza di mattina presto, nella piazza, il discorso di Franco Rossi, la mente dell’edizione di Montalcino, il megafono di Carube. La Cena Eroica, all’aperto, coi tavoloni lunghi come la fame, il Pasta Party alla Fortezza.
Restano i percorsi dai nomi suggestivi, la Val d’Orcia, il Brunello, o menzogneri come la Passeggiata, che li faresti tutti e allora fai scegliere le gambe o il fiato, che tanto sai che resterai senza, per la fatica e la meraviglia.
Restano i volontari, che si sparpagliano ovunque sin dai giorni prima, operosi e gentili, e ogni anno compiono il miracolo eroico.
E che dire dei ristori che appaiono sempre proprio dove volevi che fossero, come miraggi e ti riempiono di pane e coccole dolci e salate e riescono a farti bere il vino di prima mattina?
Restano quell’aria e quella luce, che solo qui. Resta il cielo che si fa grande per contenere tutta quanta questa bellezza. Paesaggi dipinti da un pennello abile, e persone in grado di prendersene cura.
Tornano i volti noti, ormai amici, che rivedersi qui tutti insieme è la vera festa.
E torna la serata a Col D’orcia, che fonde bellezza del luogo e accoglienza gentile con delizie palatali liquide e solide.
L’Eroica Montalcino, come ogni Eroica, è unica e speciale. È bella per tutti, con tutti i mezzi, basta esserci.
Ok, vero. Però meglio farla in bici.
Montate in sella a una vecchia bicicletta d’epoca traballante dalle ruote sottili come il vostro equilibrio, o su una gravel affidabile e gentile. Fatevi aiutare dall’assistenza discreta di una batteria. Che sia la Classica, la Nova, La Montalcino. O Terra Eroica in un qualsiasi momento dell’anno.
Fatela come volete, in bici.
Perché è solo dal sellino di una bicicletta, che l’Eroica prende davvero vita e diventa L’Eroica. Perché la bicicletta chiude il cerchio e compie il miracolo di trasformare le strade bianche in un sogno, e in una promessa, il turismo in un’esperienza che non ha paragoni e dove tutto è più vivo e intenso, vero. La luce, i colori, le sensazioni. Persino i sapori, le chiacchiere, i ricordi.
L’Eroica è bella comunque, ma voi fatela in bici.
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