25 feb 2019 – Presentazione del percorso permanente dell’Eroica Montalcino, ore 10,30, un momento di tensione: “È più bello il Montalcino del Gaiole”, squilla una voce in sala. Il Brocci, che se gli tocchi il ciclismo Eroico e altre due cose (di cui non facciamo cenno per evitare di aizzare tifoserie varie) è un attimo che s’infiammi, balza in piedi e risponde: “Bellissimo il Montalcino, ma la mamma è il Gaiole”. Silenzio in sala, riprende la conferenza.
“Ragazzi, si scherza”, risponde Franco Rossi, ideatore e promotore degli eventi di Montalcino, “Non c’è competizione perché tra noi si collabora sempre, e Gaiole è un bellissimo esempio, che ci aiuta a migliorare”.
Non c’è competizione perché l’anello di Montalcino estende a sud quello di Gaiole, infatti i due percorsi si uniscono tra Montalcino e Bonconvento. Nasce per due motivi: primo, perché in zona ci sono delle strade meravigliose; secondo, perché il parco della Val d’Orcia è un territorio bellissimo e ancora da esplorare. Si uniscono così due eccellenze vinicole toscane, quella del Chianti e quella del Brunello.
Parliamo di questo progetto con Franco Rossi, vicepresidente Eroica SSD.
Il percorso permanente di Montalcino nasce dall’Eroica Montalcino?
“No, la precede. L’idea infatti è di tre anni fa, quando nel primo incontro con l’Amministrazione Comunale di Montalcino, il Sindaco mi disse: ‘Franco, l’idea del’Eroica Montalcino è bellissima, ma è più importante pensare a un percorso permanente, in modo che si parli del territorio sempre, non solo una volta all’anno’. Così è nato questo progetto, volto a promuovere il turismo e le nostre eccellenze”.
Quali sono i tratti più rappresentativi del percorso?
“La Castiglione del Bosco è uno dei tratti più famosi perché comprende una salita durissima con rampe al 15% e tornanti ripidissimi. Ma non è solo la difficoltà a renderla speciale, è una strada bianca speciale, che corre prima tra i cipressi e poi nel bosco. Un tratto da percorrere assolutamente è quello che da San Quirico d’Orcia scende a Bagno Vignoni: quando siamo in alto, su un tratto di strada bianca, c’è uno splendido scorcio sulla val d’Orcia, ed è un paesaggio diverso da quelli di Gaiole, colline dolci e campi di cereali al posto dei vigneti. Un altro tratto da non perdere è quello che da Montisi va a Trequandaper tornare a Buonconvento; si attraversa il territorio delle Crete Senesi e il paesaggio cambia nuovamente”.
Questo percorso sarà battuto da molti turisti, non sempre con biciclette e abbigliamento d’epoca, e ci saranno anche molte ebike; pensi che sia una deviazione dallo spirito eroico?
“Secondo me la bicicletta eroica deve essere usata esclusivamente per gli eventi, ma se si vuole fare del turismo confortevole e sicuro si devono usare biciclette nuove, in particolare le gravel, che sono le più indicate per queste strade. Hanno ciclistiche, freni, gomme, che le rendono più sicure, più comode, e poi i rapporti sono adatti alle salite.
Per quanto riguarda l’elettrico non lo vedo come un allontanamento dal ciclismo eroico, perché mantiene, anzi facilita, lo spirito di aggregazione. Il ciclismo eroico permette di diventare protagonisti della corsa e degli eventi, e la ebike offre la possibilità di aggregarsi a chi non ne avrebbe le capacità”.
Oggi è stato presentato il progetto, che poi ogni comune dovrà attuare realizzando la segnaletica. Pensi che ci possano essere dei ritardi?
“Per questo progetto ho svolto anche il coordinamento a livello istituzionale e le parti amministrative sono tutte d’accordo, anzi, sono ben felici di partecipare a questa iniziativa. Dieci anni fa si fece più fatica con il percorso de L’Eroica, ma oggi tutti si sono accorti dei benefici che queste iniziative portano al turismo. Inoltre possiamo contare non solo sull’appoggio pubblico, ma anche del privato. Nel percorso oltre alle tappe pubbliche, che hanno lo scopo di promuovere il territorio, ci saranno anche i punti privati, che servono a far conoscere le realtà locali, il centro di degustazione, il ristorante, l’agriturismo.
Oltre ai point pubblici e privati si sta organizzando anche una rete di servizi coordinati?
“L’idea è di realizzare, nel tempo, una rete di punti dedicati ai ciclisti, che oltre al servizio di ristorazione, di ospitalità, forniscano non solo accoglienza a chi pedala ma anche anche tutto ciò che serve alla bicicletta: una piccola officina, un lavaggio, un luogo sicuro per la rimessa. E, pensando all’imminentefuturo, anche un centro di ricarica per le batterie delle ebike. In ogni punto, sia pubblico, sia privato, si troveranno quindi sempre gli stessi servizi, compreso quello di trasporto bagagli da una tappa all’altra, quest’ultima sarà scelta a seconda del proprio programma. Chi aderisce al progetto si deve impegnare a fornire tutti questi servizi.
Come sarà strutturata la app dedicata al percorso?
“La stiamo mettendo a punto con l’Università la Sapienza di Roma, e fornirà le informazioni utili a sfruttare tutto ciò che offre il percorso, i punti di interesse culturale, le attività, i luoghi di ristoro e di soggiorno; saranno indicate le strade, le loro caratteristiche e la difficoltà. Faremo in modo che tutto questo venga trasmesso in forma emozionale, perché il mondo eroico è passione, e si deve raccontare così”.
Anche in questo percorso c’è il sistema di timbri?
“Sì, in tutti i point ci sarà la possibilità di apporre il timbro e la data sul roadbook del percorso permanente”.
Se si completa il road book c’è un premio?
“Vediamo. Non abbiamo ancora deciso, ma un’idea è offrire l’opportunità di iscriversi al L’Eroica Gaiole, visto che i posti sono limitati”.
Aldo Ballerini