13 lug 2018 – Ci vuole un po’ per fare mente locale quando finisce una fiera. E anche se quella di Eurobike, quest’anno, è stata una sfiammata di soli tre giorni, si cose se ne sono viste parecchie e occorre fare il punto.
Eurobike era nata come la fiera della mountain bike, poi di è allargata alla bicicletta da corsa e a tutte le sfumature a pedali. L’edizione 2018 possiamo dire che sia diventata una fiera improntata decisamente all’urban. Sia chiaro: non mancano le biciclette da corsa e le mountain bike. Ma l’impostazione di questa fiera di Eurobike è apparsa chiara: una quantità incredibile di biciclette da città e, soprattutto, ebike. È normale: a spiegare la tendenza è il mercato. Basta vedere i numeri del mercato per capire che c’è una tendenza forte per le ebike e per le aziende, ovviamente, conviene cavalcarla.
E-bike
Non possiamo che partire da qui, allora. Nella nostra carrellata di novità 2019 molte sono (e saranno) dedicate proprio a questo settore. Attenzione però a non vederlo concorrenziale alla bicicletta intesa come la macchina naturalmente senza motore. Le biciclette elettriche sono un mercato nuovo e differente spesso rispetto agli utilizzatori di biciclette tradizionali e fanno aumentare la quantità di ciclisti. Persone che si appassionano e poi scoprono pure il gusto di pedalare da soli. Ma intanto si mobilitano nelle città lasciando in garage, o direttamente al concessionario, i mezzi motorizzati.
È una cultura che avanza e si trasforma: con la bicicletta si può fare davvero tutto ed è stato sfatato l’ultimo tabù: ci si possono anche trasportare cose pesanti. La flotta di cargo bike presenti in fiera era davvero qualcosa di mai visto in precedenza. Per numeri e varietà, con modelli più o meno grandi e compatti, con o senza motore (e qui sì che serve davvero).
Le ebike diventano versatili e potenti, con motori ottimizzati e miniaturizzati. L’unico limite, al momento, appaiono solo le batterie, la cui tecnologia le mantiene ancora grandi e pesanti (addirittura si cominciano a vedere zaini per escursioni in bici con lo spazio per la batteria di scorta).
Discorso diverso per le bicicletta da corsa a pedalata assistita. Il mercato sta spingendo molto in questa direzione ma il pubblico, per quanto affascinato, rimane più tiepido. Che sia un fenomeno di moda passeggero? A capirne la filosofia il senso c’è eccome. Ma molti si chiedono se per l’escursionismo non basti, comunque, un’ebike più tradizionale. Vedremo cosa succederà in futuro, certo le proposte sono interessanti anche perché le più sofisticate, una volta tolta la batteria e sostituita la ruota posteriore, diventano delle vere e proprie biciclette da corsa, anche come pesi. Quindi si tratta di avere una bicicletta realmente “doppia” e utilizzabile in ogni occasione.
Chi sale e chi scende
Se all’ebike abbiamo dedicato un paragrafo unico – e da dire ce ne sarebbe anche molto di più – le altre biciclette continuano per la loro strada con alti e bassi. Biciclette da corsa e mountain bike seguono la loro via senza sussulti. Nella spinta verso l’elettrico è rientrata un po’ l’accelerazione sulle gravel, ormai considerate acquisite e non più da lanciare. L’aumento dell’offerta di coperture di dimensione sempre maggiore dice che il mondo gravel è in espansione e, grazie anche alla diffusione dei freni a disco, la dimensione delle gomme non è più un problema.
Spariscono invece le Fat bike, relegate alla nicchia del loro utilizzo: sabbia o neve. Tutto il resto diventa fatica in più e allora si punta altrove.
Poche, anzi pochissime, anche le single speed e le fixed, moda che è passata? non si direbbe a guardare nelle città, ma come avevamo visto per l’Italia, c’è più il gusto del recupero, in questo settore, che ad acquistare qualcosa di nuovo e già pronto (ma forse anche il movimento deve farsi qualche domanda).
Idee e componenti
Quel che abbiamo trovato, invece, per quanto riguarda componenti e accessori valeva, da solo, la visita in fiera. Si sapeva che Rotor avrebbe presentato un gruppo a 13 velocità, ma ha stupito pure l’idea, anzi, il concept (perché di questo si tratta per ora) di Ceramicspeed con una trasmissione ad albero pensata non solo per biciclette pesanti. Vedremo come porteranno avanti il progetto e risolveranno alcuni dubbi.
Intanto le altre aziende di componentistica non sono ferme. Grande curiosità per le 12 velocità di Campagnolo. L’azienda vicentina pur non presente in fiera con uno stand mostrava comunque i suoi gruppi montati su varie biciclette. Shimano ha mostrato il suo nuovissimo XTR per mountain bike lasciando intravedere prospettive anche per la strada? Chissà. Concentratissimi e su tanti progetti in casa Sram, invece, un vero e proprio trionfo di integrazione di funzionalità della bicicletta. E poi Fsa, sempre sul pezzo dell’innovazione con alcune belle idee che pure vi diremo.
Materiali e forme
La bicicletta si evolve perché si evolvono i materiali e la tecnologia che permette di lavorarli in maniera conveniente per la bicicletta stessa. Perché non dobbiamo dimenticare che, al di là della tecnologia assoluta, quel che si costruisce e si mette sul mercato deve essere conveniente. Se una lavorazione ha un costo troppo elevato, semplicemente, non vale la pena utilizzarla. Anche se avrebbe portato a qualche novità importante. Meglio aspettare che quella tecnologia diventi più conveniente (avvenne e avviene così anche con il carbonio e i nuovi compositi). La spinta fortissima che c’è verso l’aerodinamica delle biciclette da corsa (e non solo, si parla di aerodinamica anche in mtb) è dovuta proprio alla capacità di ridurre i pesi. E allora i profili dei tubi possono diventare pure più abbondanti contenendo i pesi dei telai che sempre più raramente sfiorano il chilogrammo. Ricerca dei materiali che riguarda anche le ruote e i raggi e il metodo costruttivo (se dall’acciaio si passa alle fibre si rivoluziona tutto).
Conclusioni
La fiera è andata. Ad alcuni è piaciuta molto, ad altri meno. Il periodo di metà luglio ha messo in difficoltà più di un’azienda e lo spostamento a fine luglio del prossimo anno ha un obiettivo fin troppo ambizioso: il ritorno della firma dei contratti in fiera che, fino a diversi anni fa, era il motivo per cui si vedeva chiaramente la convenienza di investire soldi per andare a un evento del genere. Difficile tornare indietro a questo punto, troppe cose sono cambiate a livello di mercato e di nuovi modi di comunicazione, ma la selezione che pure c’è stata nei visitatori di quest’anno (37.379 visitatori, rispetto ai 42.590 del 2017) parla di una selezione verso la qualità. Quest’anno Eurobike è durata un giorno in meno e non c’è stato il giorno di apertura al pubblico. Sono anche saliti parecchio i prezzi (la giornata secca, senza prenotazione on line, costava 74,00 euro!) e alle aziende sono stati dati meno ingressi.
L’anno prossimo i giorni saranno di nuovo quattro e da raccontare, in una fiera, c’è sempre tanto.
Continuate a seguirci, che qualcosa vi abbiamo già mostrato. Ma c’è ancora tanto da dire di questa esperienza a Friedrichshafen.
Guido P. Rubino
Per chi volesse sapere tutto quel che abbiamo visto in fiera e le novità 2019, ecco questo link