11 lug 2018 – Sabato 7 luglio, il giorno che precede l’inizio ufficiale delle danze a Friedrichshafen, nonostante i camion in movimento e tutto gli stand in corso di allestimento, è stato anche ricco di conferenze e annunci importanti. Fra tutti spiccava in particolare la sessione di Start-Up Pitch, ovvero un’ora abbondante nel Foyer East (quello delle sfilate di moda e non solo) dedicata all’esposizione delle migliori 20 nuove aziende con progetti innovativi, selezionate da oltre 70 applicanti da tutto il mondo.
A parte un paio di cose già viste un po’ troppo negli anni scorsi, anche se con qualche differenza (ad esempio la Qirubike di legno: niente di speciale salvo l’estrema customizzazione e l’Arcade Fitness, un’App francese per gli allenamenti casalinghi con i rulli, che punta sul gioco, ma non è del tutto inedita), il grosso delle novità riguardava servizi per la mobilità, soluzioni di trasporto in bici (con diverse cargo) e accessori per la persona discretamente validi.
I progetti che ci sono piaciuti di più.
Trenux (https://trenux.de) propone un mini-rimorchio che, se non utilizzato, resta a bordo della bici come un portapacchi, agevolandone quindi il trasporto fino al momento di reale necessità.
All’altra estremità, il rimorchio più grande forse mai visto per una bici: è Carla Cargo (www.carlacargo.de), un oggetto che è già sostenuto in Germania dal governo federale, pronto a dare un contributo all’acquisto fino al 30% per un massimo di 2.500 euro. Un dato che fa invidia ma anche riflettere: è forse uno degli oggetti più rivoluzionari fra i mezzi “cargo” urbani mai inventati, naturalmente autorizzato a usare le piste ciclabili, perché può essere collegato a bici esistenti in primis, e oltretutto può essere usato con profitto anche senza bici. Lungo 2,1m per 95cm di larghezza (carico massimo 1,65m per 65cm), vanta un suo motore elettrico, è frenato autonomamente grazie all’input dato da sensori installati nel pistone dentro al tubo che lo collega alla bici trainante e può portare fino a 150 kg se collegato a una bici o 300 da solo.
Pesa e ingombra un po’ anche B-Turtle (https://gentletent.com/shop/b-turtle), ma è il sogno di tanti cicloturisti. Con 30 chili e più o meno 3.000 euro si compra la seconda casa per chi ha le due ruote nell’anima. Un vero guscio da portarsi dietro che, meglio e prima di qualunque tenda al mondo, gonfia i “pali” portanti in pochi secondi. Visto il peso, viene proposto come micro-caravan per e-bike, anche se tanti papà sui propri carrellini di chili ne hanno tirato anche più del doppio senza farsi troppi problemi.
Era poi l’ora di vedere finalmente un cargo davvero compatto come il Muli Cycles (https://muli-cycles.de), una bici a uso privato o commerciale che può trasportare un bimbo, un volume di 100 litri e un massimo di 70 kg in un box richiudibile. Nato anche grazie a un crowdfunding nel 2017, la vera novità sta nelle dimensioni: 195 cm totali di questo mezzo lo rendono parcheggiabile grossomodo in quasi ogni spazio pensato per le bici “normali” di oggi.
Passando agli accessori, premiato per primo dalla giuria c’era l’occhiale TriEye, un oggetto al quale tanti hanno pensato ma mai realizzato bene. La novità sta in una discreta integrazione di uno specchietto retrovisore nell’angolo esterno e in basso della lente di sinistra, posizionato in modo tale da consentire di vedere qualcosa che ci sta dietro, aumentando il campo di visuale ad angoli che sarebbero completamente innaturali.
È piaciuto molto anche l’unica compagine italiana sul palco dei pitch: Spea Road, che proponeva dei pedali capaci di illuminarsi a richiesta del ciclista e, con un tocco di un telecomando sul manubrio, lampeggiano sul lato prescelto come una freccia di direzione.
Degno di nota infine (https://velco.bike), un progetto francese di un manubrio “connesso” in grado di completare perfettamente ogni esigenza (almeno) urbana o turistica. Fra le funzioni: navigazione e tracciamento Gps, luci automatiche. Indipendente dalla batteria di “bordo” in caso di e-bike, si adatta a ogni genere di bici grazie a elementi estraibili dall’esterno delle manopole, ricaricabili tramite una porta Usb.
Last but not least: Rbell. Si tratta di campanello wireless che fa anche da supporto al “ciclocomputer”, è una luce e un sistema antifurto. La sua peculiarità è di emettere un suono di notevole intensità e a scelta fra varie versioni. Il tutto grazie a una pressione da un telecomando che si può posizionare a piacere, in modo da non togliere mai le mani dal manubrio o dai freni, anche su bici da corsa.
Alex D’Agosta
Twitter: @alexdagosta