18 mar 2020 – Sembra un controsenso: la scorsa settimana Eicma ha pubblicato i dati di bilancio del 2019, più che positivi e, al contempo, si è dimesso il CDA. Lotte intestine, che in qualche caso sono diventate guerre con carte da bollo e avvocati.
I numeri parlano chiaro con un fatturato incrementato nell’ultimo bilancio di quasi tre milioni di euro e un aumento importante in termini di superficie espositiva e visitatori nell’ultima edizione di Eicma.
Cosa ha portato dunque ad abbandonare da parte dei consiglieri Andrea Dell’Orto, Corrado Capelli, Vito Cicchetti, Alfio Morone e Giovanni Castiglioni?
Cos’è successo
È una questione di dissidi interni che, dopo la caduta (conseguente all’arresto) dell’ex presidente di Eicma Antonello Montante, ha visto uno scontro tra diversi associati, da una parte e Confindustria che a luglio scorso aveva deciso di commissariare l’Associazione. Gli associati in disaccordo con Confindustria hanno indetto un’assemblea, lo scorso 29 ottobre, in cui avevano eletto Paolo Magri, responsabile della Business Unit di Brembo SPA, come nuovo presidente e Diego Sgorbati (Amministratore Delegato di Tucano Urbano) come vice presidente.
La reazione del commissario di Ancma, poco dopo, di non riconoscere l’assemblea, ha portato alla radiazione degli associati considerati ribelli che, insieme, rappresentano circa la metà del fatturato del settore (per capire il peso di tale decisione).
La sentenza di febbraio
A riportare le cose in pista è stata una sentenza del Tribunale di Milano che l’11 febbraio ha visto dichiarare valida l’assemblea di ottobre e quindi quanto stabilito e votato in quella sede.
Di qui (saltando qualche passaggio di una storia complessa) la decisione di dimissioni da parte del precedente CDA di Eicma per lasciare spazio ai nuovi eletti e a un’associazione di categoria che possa navigare a favore di corrente.
È proprio per questo che, riuscendo forse a rivedere le stelle di un cielo più sereno, abbiamo fatto una chiacchierata proprio con Paolo Magri, a tutti gli effetti presidente di Ancma (e attualmente anche di Eicma fino alle prossime elezioni) che si trova a lavorare in un momento difficile per tutti.
L’intervista a Paolo Magri, presidente di Ancma
Paolo Magri è a capo di un’azienda di chiaro stampo motociclistico, la Brembo, ma è anche un grande appassionato di ciclismo e l’approccio promette bene. È stato lui a richiamarci dopo un primo tentativo andato a vuoto: «Sa, stavo spostando la bicicletta sui rulli in una stanza più fresca della casa – si è scusato – che in questi giorni va così, niente uscite, ma almeno in casa…». Insomma, fermo come tutti ma pronto a riprendere anche a pedalare e con un settore che cerca di conoscere sempre di più come quello del ciclismo.
Rispetto alle questioni burocratiche, chiamiamole così, ci ha espresso subito la sua soddisfazione:
«Stiamo andando verso una gestione più trasparente dopo scelte discutibili della gestione passata (comprese vicende di cui si parlerà ancora nei tribunali, ndr), e la cosa migliora non può essere che una gestione completamente a favore dei soci di Ancma, quindi delle aziende».
Cosa cambia ora?
«La trasparenza e anche l’efficacia di tutta l’Ancma. Si è perso un anno per le questioni burocratiche e ora ci sarà da rimettersi in pista, anche se il momento è difficile per la situazione sanitaria attuale.
«Ora c’è da eleggere il CDA di Eicma di cui Ancma, ricordiamo, è socio unico ed è Eicma che produce gli utili per l’attività».
Niente più contrasti quindi
«Era un meccanismo inceppato, Eicma mancava di trasparenza e ora, invece, c’è da lavorare davvero tanto. La stessa Ancma è rimasta praticamente senza gestione per diversi mesi, il commisariamento ha praticamente fermato i lavori»
Come sarà la prossima Eicma
«La prossima Eicma sarà colpita da questa situazione sanitaria che deve essere gestita al meglio. Il mercato ne arriverà provato e sarà importante allora avere una vetrina di questa importanza, parlo per tutti i settori di Ancma ovviamente, dalle moto alle biciclette».
Come vede la bicicletta all’interno di Ancma e dell’Eicma
«Eicma è dei soci di Ancma, quindi anche dei produttori di biciclette che hanno tutto lo spazio per dire la loro e gestire al meglio la manifestazione. È una vetrina importantissima per il pubblico, in questo senso è sicuramente diversa rispetto a quel che è Eurobike per la bicicletta, ma i numeri sono importanti e si potrebbe lavorare molto bene anche se, per il settore, è meno orientata al business e più al pubblico. I produttori di bici hanno voce in capitolo e possono orientare anche l’organizzazione di Eicma se riterranno utile partecipare».
Che prospettive vede?
«Ancma e la bicicletta hanno molto da dirsi, prenda l’evento che si è svolto da poco a Montichiari, gratuito per i negozianti, c’è molto che Ancma può fare per i negozianti di biciclette e per il settore. Ora, poi, con le e-bike che sono una realtà ancora di più. Io le considero un po’ come un prodotto che è a metà tra ciclismo e motociclismo e può fare del bene ad entrambi i settori. Io sperimento giornalmente tutti i settori: ho sia bicicletta da corsa che mountain bike e in versione tradizionale ed e-bike. Sono convinto che ci sia tanto lavoro da fare ma che si possa, insieme, andare molto lontano».
Guido P. Rubino