17 mag 2020 – Nelle scorse settimane c’è stata un po’ di confusione riguardo le normative federali e l’utilizzo delle tessere sportive in relazione alle attività possibili in bicicletta. Oggi la Federazione Ciclistica Italiana fa chiarezza anche su una questione che era diventata un problema nelle iscrizioni alle granfondo: la reale copertura di un certificato medico in corso di validità rispetto all’emissione di una tessera per poter partecipare alle competizioni.
Il problema si pone, ad esempio, nel caso un tesserato abbia un certificato medico in scadenza durante l’anno. Può tesserarsi con quello a inizio stagione ma se si “dimentica” di rinnovare il certificato alla scadenza, può comunque presentarsi al via di una manifestazione presentando la tessera. Di chi è la responsabilità in caso di problemi che dovessero occorrere al tesserato durante la manifestazione?
Per la norma giuridica, secondo quanto ci aveva riportato l’avvocato Gianluca Santilli quando era organizzatore della Granfondo Campagnolo Roma, la responsabilità afferisce comunque all’organizzatore che ne risponde intanto in prima persona. Il giudice – a quanto ci aveva detto Santilli – non si preoccupa della tessera dell’ente sportivo e delle sue valenze: guarda direttamente all’organizzatore che ha permesso alla tal persona di partecipare al suo evento.
«Proprio per questo motivo – ci aveva spiegato l’avvocato Santilli a suo tempo – ho deciso di ammettere all’iscrizione solo chi produceva, al ritiro del numero, un certificato medico valido. E, come immaginavo, non erano pochi quelli che non l’avevano. Pensate in che guaio si possono cacciare gli organizzatori in caso di una disgrazia».
La FCI ha deciso di risolvere il problema adottando il servizio DataHealt per la verifica del “costante possesso del previsto requisito di idoneità alla attività sportiva per ogni tesserato FCI”.
La responsabilità, conferma anche la FCI, non è solo a carico dell’atleta e del presidente della sua società (che in qualche modo certifica l’emissione della tessera come corrispondente ai requisiti necessari), ma anche per “organizzatori di gare e manifestazioni sportive in genere”.
Le società sportive affiliate alla FCI potranno usufruire gratuitamente di tale servizio supportando in tal modo i propri presidenti nella responsabilità di controllo del costante possesso di adeguato certificato di idoneità dei propri atleti
Recita il comunicato federale.
E ancora:
L’adozione del servizio DataHealth consentirà, grazie all’interfaccia con il sistema KSport, di garantire che la validità della tessera FCI è costantemente supportata dal dovuto certificato di idoneità previsto dalle normative governative e sportive; il venir meno del possesso di adeguato certificato di idoneità produrrà l’esclusione dall’attività sportiva fino al suo rinnovo.
Le società sportive affiliate alla FCI, grazie al servizio DataHealth, saranno sgravate dal problematico compito di vigilare sul costante possesso del valido certificato da parte dei propri tesserati; alla società sportiva, per ogni certificato dei propri tesserati, sarà anche inoltrata una mail di avviso 30 giorni prima della scadenza di un certificato. Il Presidente della società sportiva sarà altresì facilitato nel previsto obbligo di corretta conservazione della copia del certificato per i 5 anni previsti dalle normative ministeriali.
Con la soluzione adottata dal Consiglio Federale sarà pertanto garantita, per ogni tesserato FCI, la partecipazione alle gare nel rispetto di quanto obbligatoriamente previsto.
Il servizio DataHealth costituirà inoltre una semplice ed efficace soluzione anche per gli organizzatori di gare con la verifica del possesso di adeguato certificato per ogni partecipante.
La FCI provvederà ad emanare, sia per le società sportive che per gli organizzatori, specifiche informazioni sulle modalità di utilizzo del servizio DataHealth.
Redazione Cyclinside